La NASA annuncia l’inversione dei poli magnetici del Sole nel corso dei prossimi mesi, un salto di 180 gradi che avrà effetti significativi su tutto il sistema solare.
A differenza dell’inversione di campo, che è un grande evento per il sistema solare, il cambiamento di polarità è piuttosto comune e avviene ogni 11 anni circa, al culmine di ogni ciclo solare.
Entro i prossimi mesi, dunque, il polo sud della nostra stella seguirà l’esempio del nord e cambierà il suo “segno” magnetico.
Il cambiamento di polarità avrà alcuni effetti in tutta l’eliosfera, ossia l’area in cui arriva l’influenza del Sole e che si estende oltre Plutone. Gli astronauti in orbita potranno vedere alcuni cambiamenti nei raggi cosmici e ciò potrebbe costituire per loro un potenziale pericolo.
Hoeksema è il direttore di Wilcox Solar Observatory di Stanford, uno dei pochi osservatori del mondo a monitorare i campi magnetici polari del sole. A suo avviso, i poli sono in un certo senso i portavoce del cambiamento. Così come gli scienziati sulla Terra osservano le regioni polari del nostro pianeta per individuare i segni dei cambiamenti climatici, i fisici solari fanno la stessa cosa per il sole.
Gli astronomi dell’osservatorio solare di Wilcox monitorano il campo magnetico globale del sole su una base quotidiana. È il fisico solare Phil Scherrer a descrivere cosa sta accadendo: “I campi magnetici polari del Sole si indeboliscono, si azzerano, per poi riemergere con la polarità opposta. Questa è una fase normale del ciclo solare.”
Quando i fisici solari parlano di inversioni del campo solare, tirano in ballo il cosiddetto “current sheet” o piano di corrente, la superficie irregolare che sporge al di fuori dell’equatore solare, la cui rotazione dà luogo alla corrente elettrica. Durante una inversione di polarità, il campo diventa ondulato e comincia a vibrare. Ciò influenza tutti i pianeti, compresa la Terra, con le tempeste solari che si intensificano.
Inoltre, la corrente attraversa una regione di 10 mila chilometri di spessore e di miliardi di chilometri di larghezza. Elettricamente parlando, l’intera eliosfera è organizzata intorno a questo enorme foglio o piano.
Anche i raggi cosmici ne sono coinvolti. Si tratta di particelle ad alta energia accelerate quasi alla velocità della luce da esplosioni di supernova e altri eventi violenti nella galassia.
I raggi cosmici sono un pericolo per gli astronauti e per le onde spaziali e alcuni ricercatori sostengono che potrebbero influenzare anche la nuvolosità e il clima della Terra. Ma qui interviene il foglio, che agisce come una barriera contro i raggi cosmici, deviando il loro tentativo di penetrare nel sistema solare interno.
(nextme.it)