L’edizione del Corriere del Ticino di giovedì 14 giugno riporta il malumore del presidente del PLRT Rocco Cattaneo per la lentezza del processo per il risanamento delle finanze cantonali.
“Non si rispettano i patti contenuti nel decreto legge – dice Cattaneo – che tutti i partiti di Governo avevano sottoscritto in dicembre, insieme al Preventivo.
Entro fine giugno dovrebbe essere presentata una lista di misure di contenimento della spesa, ma di questo passo non vedo come ci si possa arrivare. In cambio sento discorsi teorici su freni alle spese e ai disavanzi. Per carità, questi strumenti di controllo servono, però prima di parlare di queste cose voglio capire dove si sta andando in concreto.
Nessuno parla di revisione dei compiti dello Stato, di flussi finanziari Cantone/Comuni. Il mio timore è che stiamo marciando allegramente, in pompa magna, verso un deficit di 300 milioni di franchi nel 2015. Magari con la speranza, un domani, di servirsi di un moltiplicatore d’imposta cantonale per tappare il buco.
Altro che pareggio. Con l’aggravante che uno Stato che continua ad indebitarsi impoverisce il Paese, perché prima poi sarà costretto ad alzare la pressione fiscale.
(…) La questione del risanamento sta prendendo una brutta piega. Il pre-consuntivo 2013 pubblicato negli scorsi giorni, che porta il deficit oltre i 180 milioni di franchi, è un segnale premonitore. Il Ticino dovrebbe ridurre la quota dello Stato rispetto al Prodotto interno lordo.
Ma di questo passo rischia invece di aumentarla, oltretutto in momento congiunturale difficile. Bisogna smetterla di nascondersi e decidersi finalmente ad affrontare i problemi di petto. In altri termini, si deve finalmente cominciare a sporcarsi le mani.”