Sul raddoppio del tunnel autostradale del Gottardo si è già detto e scritto tutto e il contrario di tutto: io vorrei semplicemente portare il punto di vista di una mamma che sogna un ambiente sano e integro per i suoi figli.
Basta un po’ di buon senso per capire che non è aprendo una seconda galleria che si potrà ridurre il traffico in e attraverso il Ticino. L’unico modo di garantire una migliore qualità dell’aria (e di vita) e ridurre gli impatti negativi dei trasporti su gomma, è quello di trasferire i mezzi pesanti su rotaia.
Fra tre, quattro anni il progetto AlpTransit sarà terminato e operativo, basterà quindi utilizzarlo per ciò per cui è stato progettato: trasferire le merci da una parte all’altra delle Alpi utilizzando il treno. In questo modo, si potrà già sgravare notevolmente la galleria esistente dal volume di traffico che oggi la attraversa, ciò che renderà di fatto inutile la presenza di un secondo tubo in futuro: sarebbe la classica cattedrale nel deserto. Per quanto riguarda la mobilità durante i lavori di risanamento del tunnel attuale, a mio modo di vedere il sistema dei treni-navetta per le auto risolverà egregiamente il problema. Basterà armarsi di un po’ più di pazienza, ma il collegamento nord-sud sarà garantito tutto l’anno, proprio come adesso.
Pensiamoci bene: non è meglio far prova di pazienza per qualche mese, sopportando gli inevitabili disagi dovuti ai lavori di risanamento, piuttosto che fare un regalo avvelenato alle generazioni future? Al giorno d’oggi sembra che tutto sia dovuto, viviamo con l’imperativo del “tutto e subito”. Ma “tutto e subito”, lo sappiamo, è impossibile: è ciò che cerchiamo di insegnare anche ai nostri figli, giusto? Quindi: e se provassimo a rallentare un po’? A riprenderci il territorio che ora stiamo svendendo alle automobili e ai camion?
I nostri figli ce ne sarebbero sicuramente grati: per loro e per la salute di tutti noi, sono contraria al secondo tubo al Gottardo.
Monica Marchetti, Bellinzona