Marina Carobbio, Pierre-Yves Maillard, Alain Berset e Stephane Rossini : oggi i quattro candidati del PS al seggio in Consiglio federale hanno dovuto dichiarare che respingeranno l’elezione se questa sarà contraria alla volontà del partito.

Ossia: se venerdì 25 novembre non figureranno sul ticket socialista, le loro ambizioni per un seggio in governo dovranno essere accantonate. Senza discussioni.

L’imposizione, o come la si vuol chiamare, viene approvata e giustificata dal presidente del PS svizzero Christian Levrat.
Levrat ritiene importante uno stretto legame tra il partito e il suo rappresentante nel governo federale, è un bene sia per il gruppo, sia per il Consigliere federale. Il sostegno dell’Assemblea permetterà a quest’ultimo di portare a buon fine la sua politica.

Come si legge sull’edizione online del quotidiano romando La Tribune de Geneve “La spiegazione di Levrat sorprende. Siamo nell’ambito del Fate quello che dico, ma non fate quello che faccio.
Ci si ricorda che nel 2007 il PS aveva caldeggiato la nomina in Consiglio federale di Eveline Widmer-Schlumpf, una candidata che non aveva, in alcun modo, il sostegno del gruppo UDC. In apparenza, le regole morali del PS sono variabili a seconda di chi ne approfitta.”

Il Comitato direttore del PS si dice soddisfatto di poter disporre di quattro validi candidati per la sostituzione di Micheline Calmy Rey.
Il 25 novembre, il gruppo parlamentare socialista sceglierà i due, eventualmente tre, candidati che si presenteranno al rinnovo del Consiglio federale, il prossimo 14 dicembre.

Frattanto a Marina Carobbio è giunto anche l’appoggio ufficiale del governo ticinese, che in una lettera al gruppo socialista alle Camere federali chiede che la Consigliera nazionale ticinese sia inserita nel ticket che verrà deciso venerdì prossimo.