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23’979 voti per Marco Romano. 23’979 voti per Monica Duca Widmer. Con questo sorprendente risultato si era conclusa la giornata elettorale di domenica scorsa per i due candidati PPD al Consiglio Nazionale.

Da subito si era parlato di risolvere la questione con un sorteggio. Poi si era ventilata la riconta dei voti. Poi ancora si era parlato di tirare a sorte e questa era stata la decisione ultima. Il sorteggio aveva dato la vittoria a Monica Duca Widmer.
La vicenda aveva tenuto banco sui media sino a giovedì 27 ottobre, quando il Cancelliere dello Stato Giampiero Gianella aveva “ammesso” che il sorteggio era stato eseguito già domenica 23 ottobre, verso le 21h00. Aggiungendo che “l’esito è stato tenuto in sospeso dato che l’Ufficio di spoglio non disponeva dell’autorizzazione formale ad utilizzare l’applicativo per le elezioni federali”.

A Bellinzona Gianella era a capo del controllo e dell’elaborazione dei dati che giungevano dai comuni. Avrebbe assistito al sorteggio con diversi funzionari cantonali, non meglio definiti.
Da quanto si sa, a presenziare ad un’operazione tanto importante non erano presenti né Marco Romano, né Monica Duca Widmer, né alcun Consigliere di Stato, nessun presidente di partito. Nessuno di loro era presente in un momento in cui si mettevano in gioco i voti di migliaia di elettori. L’amministrazione cantonale ha deciso per tutti.
Spaventa il fatto che l’anomalia di questo sorteggio non abbia particolarmente preoccupato le dirigenze dei partiti, nemmeno quella del PPD, direttamente coinvolto.

Sergio Savoia, coordinatore de I Verdi, ha reagito con un’interrogazione urgente. La presa di posizione immediata di un partito “minoritario” rende ancora più stridente la mancanza di reazione dei partiti maggiori. Un silenzio che per il comune cittadino è difficile da capire.
Appare però chiara la mancanza di una presa di coscienza e di responsabilità dei politici nei confronti del popolo che li ha eletti.
Difficile da capire è il ricorso al sorteggio, difficile capire chi l’abbia deciso. Il buonsenso avrebbe piuttosto voluto un nuovo conteggio dei voti, a maggior ragione sapendo delle molte schede non convalidate.

Vi sarebbe anche da chiarire la questione del ritardo dei risultati definitivi dovuto all’inceppamento dei macchinari durante lo spoglio delle schede. Un ritardo ribadito in televisione mentre si attendevano con impazienza i risultati delle sfide dirette Romano-Duca Widmer e Pelli-Merlini.
Un ritardo inspiegabile, visto che lo spoglio era stato fatto nei comuni e nei locali di Bellinzona si dovevano raccogliere in definitiva pochi dati, in un programma già prestabilito. Al cittadino profano andrebbe perlomeno spiegato cosa sia davvero successo.
La speranza è che nell’evadere i ricorsi contro il sorteggio presentati da Ares Bernasconi, Davide Buzzi e Giuseppe Cotti si prenda coscienza dell’importanza che avrà la decisione sulla credibilità di tutte le nostre istituzioni politiche.

B. Ravelli