E’ rientrato l’allarme per la tempesta magnetica provocata da una violentissima eruzione solare avvenuta il 9 agosto scorso.
Le particelle liberate dall’eruzione hanno colpito solo marginalmente la Terra ed hanno causato disturbi alle telecomunicazioni di poco rilievo. Questo perchè l’esplosione che ha lanciato nello spazio una nube di plasma dal peso stimato di 10 miliardi di tonnellate, a una velocità di oltre 8 milioni di chilometri orari, si è prodotta sulla superficie del Sole non direttamente frontale alla Terra.

Gli scienziati non intendono sminuire la pericolosità delle tempeste geomagnetiche. Se l’eruzione fosse avvenuta sulla superficie del Sole in direzione del nostro pianeta, le particelle solari ad alta energia avrebbero deformato le linee del campo magnetico terrestre in direzione dei poli, danneggiando i sistemi satellitari utilizzati per la sincronizzazione dei computer, la navigazione aerea, le reti di telefonia e l’erogazione di energia elettrica.


Il Sole attraversa periodi di maggiore o minore attività a cadenza di 11 anni circa. L’attuale uscita da una fase di stasi vede l’aumento di macchie solari e la frequenza delle eruzioni solari. L’apice di questa fase verrà raggiunto a metà del 2013.
Le macchie solari sono regioni della superficie del Sole che si distinguono per una temperatura minore rispetto all’ambiente circostante e per una forte attività magnetica.