L’ex presidente egiziano Hosni Moubarak è stato arrestato mercoledì 13 aprile. Con lui sono finiti nella prigione di Tora, a sud del Cairo, anche i due figli, Alaa e Gamal.
Come comunicato dalla procura e dai servizi di sicurezza i tre uomini dovrebbero rimanere in carcere per 15 giorni. Non è però stato precisato se al termine delle due settimane di detenzione verranno processati o torneranno agli arresti domiciliari nella loro residenza di Sharm el Sheikh.
La procura ha però comunicato che per motivi di sicurezza gli interrogatori che verranno condotti nei prossimi giorni non si terranno presso il tribunale del Cairo.
Gli arresti intervengono nell’ambito di un’inchiesta sull’uso della violenza contro i manifestanti durante le proteste di gennaio e di febbraio, dove oltre 800 persone erano state uccise dalle forze di sicurezza e dalla polizia. Moubarak e i suoi figli sono anche accusati di corruzione e di prelevamento illecito di fondi pubblici.
“Farò rispettare il diritto legale di difendere la mia reputazione e quella della mia famiglia – ha dichiarato Moubarak in merito alle accuse di corruzione. L’ex presidente, che è appena stato dimesso dall’ospedale dopo l’ennesima crisi cardiaca, ha assicurato che i documenti in possesso della procura dimostreranno che non possiede beni finanziari ed immobiliari all’estero e che i dettagli forniti sui conti bancari dei suoi figli attestano che non si tratta di depositi illegali.