Giorgio Ghiringhelli pronto a lanciare l’iniziativa costituzionale denominata “Vietare la dissimulazione del viso nei luoghi pubblici e aperti al pubblico” incontra qualche difficoltà per la posa delle bancarelle nei comuni di Cadenazzo e in Piazza Dante a Lugano. Le intenzioni del “ghiro” erano di sfruttare anche le elezioni del 10 aprile per la raccolta delle firme, ne occorrono diecimila per la riuscita.
Nei giorni scorsi, dopo il no per motivi logistici dei due comuni, ha inoltrato ricorso al Consiglio di Stato, già certo di avere la meglio, riferendosi a passate esperienze, dove i suoi ricorsi furono accolti dall’Esecutivo.
Per Lugano Ghiringhelli aveva chiesto l’autorizzazione a posare una bancarella per la raccolta di firme in Piazza Dante per due mesi, mentre il Municipio ha concesso 5 giorni (con possibilità di rinnovare l’autorizzazione ogni settimana, ma senza garanzie di ottenerla), mentre per Cadenazzo la richiesta si riferiva al periodo delle elezioni, con la posa di una bancarella davanti ai seggi.
Spetterà ora al Governo decidere in merito ai due ricorsi.