“Ma l’on. Bertini può risolvere il problema”
“La Lega a Lugano non è molto populista”
“La formula E non è fallita ma solo rimandata”
“Se fossi stato in Gran Consiglio avrei bocciato l’ecotassa di Zali”

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Ticinolive intervista oggi, in questa domenica elettorale molto tesa e molto interessante, il dottor Tobiolo Gianella, docente e ricercatore all’USI, consigliere comunale PLR a Lugano in corsa per la riconferma.

Un’intervista di Francesco De Maria.

PS. Ticinolive visiterà nel pomeriggio i quartieri generali “Raddoppio” ed “Espulsione dei criminali stranieri”, per seguire in diretta la comunicazione progressiva dei risultati, riferendo stati d’animo, commenti e gossip.

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Francesco De Maria  Incomincio con la domanda più scomoda, così ci togliamo subito il rospo. Nel 2013 il PLR ha perso a Lugano. Che cosa è andato storto? Che cosa è andato perso?

Tobiolo 1xTobiolo Gianella  La ringrazio per la considerazione ma pensando al Partito come ad un palazzo mi sento al piano terra, quindi in portineria e le prime due domande avresti dovuto porle a chi occupa i piani alti o a chi è candidato per occuparli. Comunque molteplici sono le cause di quello che è andato storto. Sicuramente il primo aspetto è stato quello di una Lega in forte crescita che veniva dal raddoppio nel Consiglio di Stato nel 2011. Lega che ha confermato le posizioni con i risultati delle Cantonali e delle Federali 2015. Forse anche la voglia, da parte dell’elettorato luganese, di votare un altro partito e non più come avveniva da 60 anni al 2013 di votare sempre il solito partito (il PLR appunto). Non dimentichiamo però che il PLR ha pur sempre ottenuto il 33% dei voti nel 2013. Un risultato di tutto rispetto.

Quali punti di forza rimangono al partito in Città? Quali le prospettive – e le speranze – in vista dell’elezione 2016 ?

TG  I punti di forza del PLR di Lugano sono una squadra sia in Municipio che in Consiglio Comunale e nel Partito in continuo rinnovamento. Volti nuovi, volti giovani e meno giovani ma una determinazione a voler fare della buona politica e a voler contribuire a portare avanti quei valori, quelli liberali radicali, che da sempre hanno contribuito a creare benessere sociale ed economico.

Concretamente, dopo i risultati a Lugano della Lega nelle Cantonali e nelle Federali 2015, trovo molto difficile un recupero del terzo seggio liberale radicale in Municipio. Quello che invece auspico e di cui sono convinto è che il Partito possa mantenere la maggioranza relativa nel legislativo cittadino, come d’altronde è riuscito a fare nel 2013. La mia personale speranza è quella di essere riconfermato nel Consiglio comunale di Lugano, anche dopo il subingresso avvenuto nel settembre 2015 ed anche dopo la qualificante esperienza delle Federali quale candidato al Consiglio nazionale. Più in generale auspico un clima di concordanza tra le varie forze politiche cittadine. Necessitiamo di una classe politica meno litigiosa e più interessata al bene comune dei nostri cittadini luganesi.

Quello che io analizzo e vedo è che nel giro di due anni e mezzo il PLR ha perso due “pezzi da novanta”. Ottobre 2013 dimissioni di Giorgio Giudici e adesso, purtroppo, la non ricandidatura di Giovanna Masoni Brenni. Come la prenderà l’elettorale liberale radicale? Agli elettori l’ardua sentenza…..

2013-16, una legislatura corta a Lugano, la prima a maggioranza leghista. I Populisti se la sono cavata?

TG  Non mi sembra che la Lega a Lugano sia molto populista. Almeno, tale atteggiamento non lo si può riscontrare nei tre Municipali. Sia nelle due commissione speciali di cui faccio parte, sia in Consiglio comunale, non ho mai riscontrato, da parte dei consiglieri comunali della Lega, un atteggiamento populista, anzi. Serietà e dedizione della cosa pubblica sono molto evidenti in loro. E questo non solo in loro, anche tra tutti gli altri colleghi degli altri Partiti.

Ha letto la dichiarazione di Giudici sui molinari? La condivide?

TG  Ho letto le dichiarazioni di Giorgio e le condivido. Dimostrano saggezza e una maestria non di poco conto. Il dialogo è sempre la soluzione migliore, in tutti i casi ed in tutti i contesti: personale, professionale e, soprattutto, in quello politico.

Si metta nei panni dell’on. Bertini. Come affronterebbe il problema del Macello? Secondo lei, con gli “autogestiti” si può (o si deve?) trattare?

TG  L’amico Michele è sicuramente in grado di risolvere tale questione. Con gli autogestiti si deve dialogare. Un dialogo fatto alla pari. Però sia ben chiaro: il rispetto della legalità e dell’equità deve sempre essere garantito. Questo è il presupposto fondamentale con cui continuare il dialogo con gli autogestiti. Rispetto per le cittadine ed i cittadini di Lugano, rispetto per lo Stato e rispetto per le forze dell’ordine. D’altronde trattando si è messo fine alla guerra del Vietnam…

Molti (non tutti) sognavano l’arrivo della Formula E sulle rive del Ceresio. Perché il progetto è fallito? Quali errori sono stati commessi? O era un progetto condannato in partenza?

TG  Secondo me il progetto non è fallito ma solo rimandato. Quello che possiamo auspicare è che in un futuro abbastanza vicino si torni a parlare di Formula E a Lugano. Che si possa quindi tornare a parlare di questo tema con la giusta attenzione. Certo è che tale evento dovrà essere pianificato con calma e dopo la valutazione concreta della serietà degli investitori privati, dei promotori della Formula E e delle varie scuderie che ne prenderanno parte.

I socialisti candidano Jacques Ducry sulla lista per il municipio. Una mossa vincente?

TG  Le urne del 10 aprile ci diranno se la mossa è stata vincente per lui o per Cristina Zanini Barzaghi. Quello che è sicuramente riuscito al partito socialista è l’aver messo in lista due nominativi molto forti che avranno l’obiettivo di mobilitare la base progressista e socialista in Città per almeno confermare un seggio nell’esecutivo.

Sul versante donne PLR :
— Giovanna Masoni sarebbe dovuta rimanere?
— Giovanna Viscardi avrebbe dovuto candidarsi?

TG  Sono due donne decisamente in gamba, valide e preparate. Chi possiede tali caratteristiche, donna o uomo che sia, è sicuramente una risorsa non solo per il Partito ma anche per la nostra Città.

Nella teoria e nella prassi politica del PLR (cantonale) quali sono i punti più forti e quali i punti più deboli?

TG  Dopo l’elezione a Presidente di Rocco Cattaneo il PLR cantonale ha invertito la tendenza negativa di perdita di consensi che da diversi anni interessava il nostro Partito. Le cantonali 2015, grazie anche ad una lista di forte rinnovamento, hanno segnato per la prima volta dopo molti anni il segno + al risultato del PLR e la brillante elezione dell’amico Christian Vitta ne sono una dimostrazione evidente.

Più che punti deboli vedo dei punti su cui si deve e si può migliorare. Come ad esempio mettere in lista più donne e più giovani nei vari appuntamenti elettorali. Insistere su temi che sono sentiti e prioritari dai ticinesi: come l’annoso tema dei frontalieri e dei salari. Senza dimenticare due dei cavalli di battaglia del PLR ticinese: contenimento della spesa pubblica e laddove possibile diminuzione delle imposte sul reddito per cittadini ed imprese. Nonché aiuto a chi realmente ne necessità. Libertà economica, quindi, e giustizia sociale.

Tobiolo 3Qual è il suo giudizio (generale) sulla RSI? Sul suo direttore? Sulle ultime tumultuose vicende? A suo avviso i concorrenti (privati) della radiotelevisione di stato si sono indegnamente approfittati della situazione di marasma? Sarebbe favorevole a una RSI di dimensioni più modeste, che lasciasse maggior spazio alle emittenti private?

TG  Risponderei una volta sola a questa serie di domande sulla RSI e sul sistema radio-televisivo ticinese. Noi siamo un Cantone di lingua italiana e la RSI deve confrontarsi con due colossi della televisione come RAI e Mediaset. Emittenti che attraggono un elevato numero di telespettatori che abitano nel Canton Ticino. Il federalismo svizzero prevede come collante tra le differenti culture del nostro Paese un sistema di radio-televisione presente sull’intero territorio nazionale. Le ultime vicende mostrano come anche un ente pubblico possa utilizzare – ingiustamente – metodi del settore privato. Metodi che non condivido. Il rispetto e la dignità per la persona devono essere valori di primaria importanza. Sempre. Senza se e senza ma. Ed anche, purtroppo, quando si decide di interrompere un rapporto di lavoro. La RSI viene finanziata per il tramite di un canone che paghiamo annualmente. Un canone che permette, nella tradizione federalista del nostro Paese, di sostenere e di promuovere le differenti culture presenti. Ma la stessa RSI e più in generale la SSR si devono ricordare che tali canoni sono pagati dai cittadini e devono pertanto avere la giusta sensibilità e correttezza nei confronti di collaboratori, utenti e clienti.

Sarei favorevole ad una revisione della legge federale sulla radio-televisione che vada in una direzione di maggiore apertura di questo mercato. Poi sta allo stesso mercato ed alla concorrenza definire quanto debba essere la dimensione delle varie aziende .

Lei approva l’ecotassa di Zali?

TG  Non approvo mai una nuova tassa o una nuova imposta. Per impostazione liberale sono da sempre contrario a che l’ente pubblico metta troppo in profondità le sue mani nelle tasche di cittadini ed imprese. La libertà economica, la creazione di posti di lavoro, i consumi privati sono e saranno garantiti solo da una non eccessiva ingerenza dello Stato nei nostri confronti. Uno Stato che deve sì essere garante di regole e condizioni del gioco uguali per tutti ma che deve essere poi in grado di garantire e sostenere le nostre libertà più fondamentali: economica, sociale, imprenditoriale, personale. Questa è stata la forza del nostro sistema Paese che ci ha permesso di essere uno degli Stati più moderni, più efficienti e più sociali tra quelli Occidentali. E questi dovranno essere i punti di forza anche per il futuro.

Per ovviare al tema dell’inquinamento sono altri gli strumenti da utilizzare: car sharing e car pooling. Campagne di sensibilizzazione all’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico. Migliore e maggiore controllo dei veicoli che entrano in Svizzera.

Il PLR in parlamento l’ha votata compatto. Secondo lei la sostiene realmente? I referendisti potrebbero vincere?

TG  Se fossi stato in Gran Consiglio avrei votato NO per i motivi che ho esposto in precedenza. Io credo che i ticinesi sono un po’ stufi di vedersi sempre mettere nuove tasse o vedersi aumentare le imposte. I referendisti hanno sicuramente delle chance di vincere. E poi, parliamoci chiaro, perché far pagare due volte uno stesso oggetto. Non mi pare molto liberale come principio: i proprietari hanno già pagato all’acquisto del sedime mentre il locatario paga già ogni mese un affitto.

Sono passati due anni esatti dal maledetto/benedetto 9 febbraio 2014. L’articolo costituzionale è stato approvato. Entro un anno al massimo una soluzione dovrà essere trovata. Quale sarà?

TG  I segnali sono contrastanti in questo senso. Il Parlamento federale sembrerebbe ancora in alto mare per una decisione (e a breve) in merito. Di certo è che il tempo passa e i margini di manovra si riducono sempre più. Mi auguro solo che il Parlamento federale prenda la sua decisione unicamente nell’interesse del nostro Paese e non per altri. Ed anche che il nostro Cantone possa farsi valere e sentire in questa trattativa per vedersi riconoscere da Berna quanto giustamente gli spetta in termini di importanza istituzionale, di collante all’interno del federalismo elvetico, nonchè di risarcimento in termini economici essendo il nostro Cantone sicuramente in una posizione geograficamente diversa rispetto a quella dei Cantoni della Svizzera centrale.

“Wir schaffen das!” Quali conseguenze avranno le parole (e le azioni!) della cancelliera
— per la Germania?
— per l’Europa?
— per la Svizzera?

TG  La Cancelliera Merkel è sempre stata molto risoluta nel comunicare le proprie decisioni politiche e istituzionali ed anche questa volta dimostra carattere e fermezza. Gli ultimi sondaggi di opinione la danno però in calo di consensi e le conseguenze per gli Stati citati possono essere molteplici e differenti. Per l’Europa e la Germania si tratta chiaramente di un problema a livello di Unione Europea e che è da gestire a questo livello. Per la Svizzera il problema si pone in altri termini, in quanto partner dell’Unione Europea ed interessato da questo problema, in quanto siamo situati perfettamente all’interno dell’UE ed il tema in questione è lo stesso per tutti. Le soluzioni sono da trovare in maniera condivisa.

Il terzo millennio ci ha portato sinora anni grami: guerra, attentati e crisi economica. Possiamo sperare in un miglioramento? O andrà sempre peggio?

Tobiolo 2xTG  Purtroppo non ho la sfera di cristallo per prevedere il futuro. Diciamo che con i primi attentati terroristici alle torri gemelle di New York del 2001 il Mondo è entrato in una nuova fase. Ricordo bene l’entusiasmo e l’ottimismo della fine degli anni ’90 in cui vi era un forte desiderio di entrare nel nuovo millennio. Per venire al tema della crisi economica posso solo dire che da quando esistono le raccolte statistiche dei principali indicatori si è sempre assistito a delle crisi più o meno grandi. Ogni 25-30 anni vi sono dei momenti di depressione economica, perdita di posti di lavoro e aumento dei prezzi. Per poi ripartire con la crescita, creazione di posti di lavoro, eccetera. Quello che è cambiato in questi anni con il Mondo globalizzato di oggi è che una crisi economica in Giappone o negli USA ha impatti negativi o in parte negativi anche in Europa e di conseguenza anche in Svizzera. Non dimentichiamo che il nostro Paese esporta ben il 60% dei propri beni e servizi proprio nei Paesi dell’Unione Europea. Per superare la crisi occorre puntare sull’innovazione, sulla ricerca, sul contenimento della spesa pubblica e soprattutto sul sostenere famiglie ed imprese attraverso politiche fiscali che facciano mantenere alti i consumi privati. Per fare questo occorre almeno non aumentare tasse ed imposte.

Il presidente dell’USI Piero Martinoli ha espresso pubblicamente la speranza che la nostra Università possa diventare un giorno ‘scuola universitaria federale’. Un sogno audace… o un obiettivo destinato a concretizzarsi nel tempo?”

TG  L’USI compie 20 anni proprio quest’anno. Una realtà solida e ben integrata nel contesto istituzionale ed accademico ticinese e svizzero. Una realtà che merita il sostengo della classe politica ed istituzionale ticinese. Il Presidente dell’USI sostiene da sempre la nostra Università ed io credo che sia molto qualificante per l’intero settore accademico svizzero andare nella direzione da lui auspicata.

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