Nella notte tragica tra il 14 e il 15 aprile 1912, il RMS Titanic, il più grande e lussuoso transatlantico del suo tempo, colava a picco nelle gelide acque dell’Atlantico settentrionale, portando con sé oltre 1.500 anime. In mezzo al terrore, al caos e alla disperazione, alcune figure rifulsero come luci nella notte. Tra queste, una in particolare merita di essere ricordata con onore e venerazione: Padre Thomas Byles, sacerdote cattolico inglese, definito da Papa San Pio X come “martire della Chiesa”.
Nato nel 1870 in Inghilterra in una famiglia anglicana, Thomas Byles, spinto da una profonda sete di verità, si convertì al cattolicesimo e fu ordinato sacerdote nel 1902. Uomo di grande cultura e sensibilità pastorale, si distinse per la sua dedizione ai poveri e per una profonda spiritualità sacramentale.
Nel 1912 ricevette l’invito a celebrare il matrimonio del fratello William, anch’egli convertito al cattolicesimo, negli Stati Uniti. Per raggiungerlo, si imbarcò sul Titanic come passeggero di seconda classe. Durante la traversata, Padre Byles celebrò la Santa Messa per i passeggeri cattolici della nave: la mattina stessa del naufragio, la Domenica in Albis, aveva tenuto un’omelia in cui paragonava la preghiera e i sacramenti alle scialuppe di salvataggio dell’anima. Parole profetiche.
Quando la tragedia si abbatté sul transatlantico, Padre Byles non esitò: si recò immediatamente presso i passeggeri della terza classe, i più poveri e i più numerosi, offrendo conforto spirituale, guidando il Rosario, ascoltando confessioni, distribuendo assoluzioni. Gli fu offerto due volte un posto sulle scialuppe di salvataggio, ma rifiutò entrambe, scegliendo di restare fino all’ultimo con i condannati a morire.
I testimoni raccontano che, mentre l’acqua saliva e il panico dilagava, egli rimaneva in piedi, saldo nella fede, tenendo le mani dei passeggeri e recitando le preghiere finali, infondendo coraggio, pace e speranza. Morì con loro, nel cuore stesso del naufragio, come un pastore che non abbandona mai il suo gregge.
La sua figura è immortalata anche nel celebre film Titanic del 1997, dove lo si vede sul ponte che, con mano benedicente, accompagna i naufraghi recitando i versetti dell’Apocalisse: “E vidi un nuovo cielo e una nuova terra…”
Padre Thomas Byles è ricordato oggi come un vero testimone della carità cristiana, un martire dell’amore, che visse e morì come Cristo: dando la vita per i suoi fratelli.
Liliane Tami
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