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Filippo d’Orléans, il Reggente, era un perverso?

Il Reggente di Francia dal 1715 al 1723 fu Filippo d’Orléans (1674-1723), nipote di Luigi XIV e duca d’Orléans. Assunse la reggenza per il giovane Luigi XV dopo la morte del Re Sole nel 1715, governando fino alla maggiore età del sovrano nel 1723.

La vita di Filippo d’Orléans

Filippo era un uomo di grandi capacità intellettuali e politiche. Protettore delle arti e delle scienze, amico di Voltaire, sperimentò riforme economiche e finanziarie, tra cui il celebre sistema di Law, che però finì in rovina. Cercò anche di ridurre l’influenza dell’assolutismo, promuovendo un Consiglio di Reggenza più collegiale.

L’alone di perversione: mito o realtà?

La reputazione libertina del Reggente è ben documentata, ma con molte esagerazioni. Ecco alcuni aspetti della sua fama:

  • Debosciato e libertino? Filippo era noto per il suo amore per il vino e le donne. Organizzava feste sfrenate al Palais-Royal, con musica, teatro e orge, frequentate da nobili e cortigiani dissoluti. Alcuni resoconti parlano di eccessi sessuali e consumo di droghe (come l’oppio).
  • Incesti e deviazioni? La leggenda più scabrosa riguarda un supposto rapporto incestuoso con sua figlia, Maria Luisa Elisabetta d’Orléans. Tuttavia, questa accusa viene da fonti ostili, tra cui i memorialisti Saint-Simon e D’Argenson, e non ha prove concrete.
  • Politica e immoralità – L’opposizione conservatrice, nostalgica dell’austerità di Luigi XIV, amplificò le voci sul suo libertinaggio per delegittimarlo. Inoltre, il suo sostegno ai filosofi illuministi e alla libertà di pensiero gli attirò critiche da parte della Chiesa.

Filippo d’Orléans era sicuramente un uomo di piaceri eccessivi, ma le accuse più estreme (come l’incesto) sembrano frutto di calunnie politiche. Più che un perverso, fu un reggente brillante e innovativo, anche se il suo governo non riuscì a consolidare riforme durature.

come mori’?

Filippo d’Orléans morì il 2 dicembre 1723 a Versailles, all’età di 49 anni, stroncato da un ictus.

Secondo le cronache, la mattina del 2 dicembre si era alzato di buon umore e si trovava nel suo appartamento con l’abbé Dubois, il suo vecchio amico e primo ministro. Dopo pranzo, mentre parlava con il cavaliere di Conflans, venne colpito all’improvviso da un attacco apoplettico (probabilmente un ictus o un’emorragia cerebrale). Morì poche ore dopo senza riprendere conoscenza.

La sua morte fu accolta con reazioni contrastanti: alcuni lo rimpiangevano come un politico capace e tollerante, altri videro la sua scomparsa come la fine di un periodo di eccessi e scandali. Il giovane Luigi XV, ormai tredicenne, prese pienamente il potere sotto la guida del cardinale Fleury.

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