La Svizzera deve restare neutrale: no al riarmo, no alla NATO
La Svizzera ha una lunga tradizione di neutralità, un valore che ha garantito la nostra indipendenza e sicurezza per secoli. Oggi, tuttavia, alcuni vogliono mettere in discussione questo principio fondamentale, spingendo il nostro paese verso il riarmo e una maggiore collaborazione con la NATO. Questa strategia non solo tradisce la nostra storia, ma minaccia anche la nostra sovranità.
La neutralità della Svizzera è stata il pilastro della nostra politica estera. Essa ci ha permesso di rimanere fuori dai conflitti mondiali e di assumere un ruolo di mediatore nelle crisi internazionali. Il nostro paese non ha bisogno di essere trascinato in alleanze militari aggressive, il cui unico scopo sembra essere l’aumento della tensione globale.
L’Unione Europea ha annunciato un piano da oltre 800 miliardi di euro per il riarmo, con l’obiettivo dichiarato di proteggere il continente da pericoli imminenti. Ma la Svizzera, che non fa parte dell’UE, non deve seguire ciecamente questa corsa alle armi. Jacques Pitteloud, ambasciatore svizzero in Belgio e rappresentante di Berna presso la NATO, sembra voler trascinare il nostro paese in una direzione pericolosa, sostenendo che la Svizzera debba intensificare la collaborazione militare con l’Alleanza Atlantica.
Partecipare a esercitazioni con la NATO significa avvicinarsi a un’alleanza militare che spesso si è resa protagonista di interventi discutibili in diverse parti del mondo. La nostra indipendenza sarebbe compromessa e il rischio di essere coinvolti in conflitti internazionali aumenterebbe esponenzialmente. Gli svizzeri, discendenti di Guglielmo Tell, hanno sempre difeso con orgoglio la propria libertà e indipendenza. Perché oggi dovremmo rinunciare a questi valori per seguire le direttive di Bruxelles e di Ursula von der Leyen, che con il progetto ‘ReArm’ mina alla sovranità dei singoli Stati?
Il nostro paese non ha bisogno di una difesa imposta dall’esterno. L’esercito di milizia ha sempre garantito la sicurezza nazionale senza bisogno di alleanze militari straniere. La Svizzera deve investire nella sicurezza informatica e nella protezione delle infrastrutture critiche, senza farsi coinvolgere in progetti di militarizzazione su larga scala.
Riarmare la Svizzera e avvicinarla alla NATO significherebbe tradire la nostra storia e la nostra identità. Il popolo svizzero deve rifiutare qualsiasi tentativo di trascinare il paese in alleanze militari che minano la nostra sovranità. La neutralità non è solo un principio diplomatico, ma il fondamento stesso della nostra libertà. Chi vuole la Svizzera allineata alla NATO non difende il nostro paese, ma lo espone a pericoli inutili. Noi, figli di Guglielmo Tell, dobbiamo difendere la nostra indipendenza con fermezza.
Liliane Tami
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