L’incidente di Chappaquiddick avvenne nella notte tra il 18 e il 19 luglio 1969 sull’isola di Chappaquiddick, nel Massachusetts. Il senatore Edward “Ted” Kennedy, fratello di John F. Kennedy e Robert Kennedy, era alla guida di un’auto in compagnia di Mary Jo Kopechne, una giovane ex collaboratrice della campagna di Bobby Kennedy.

Per ragioni mai del tutto chiarite, Kennedy perse il controllo della vettura mentre attraversava il Dike Bridge, un ponte senza parapetti, e l’auto precipitò nelle acque sottostanti. Kennedy riuscì a uscire dall’abitacolo e a mettersi in salvo, ma Mary Jo Kopechne rimase intrappolata e morì, probabilmente per asfissia.

L’aspetto più controverso della vicenda fu il comportamento del senatore: non denunciò immediatamente l’incidente alle autorità e attese circa dieci ore prima di riferirlo alla polizia. Quando la notizia divenne pubblica, esplose un enorme scandalo. Kennedy si dichiarò colpevole di omissione di soccorso e ricevette una condanna a due mesi di carcere con la condizionale. Tuttavia, il danno alla sua immagine politica fu irreparabile: il sogno di una sua candidatura presidenziale svanì, e il caso divenne uno dei più grandi scandali della politica americana.

Nonostante l’incidente, Kennedy continuò la sua carriera al Senato, dove rimase in carica fino alla sua morte nel 2009, ma l’episodio di Chappaquiddick rimase una macchia indelebile sulla sua reputazione.

i due non provenivano da una festicciola?

Sì, esatto. La sera dell’incidente, Ted Kennedy e Mary Jo Kopechne avevano partecipato a una piccola festa in un cottage sull’isola di Chappaquiddick. L’evento era stato organizzato per riunire alcune delle cosiddette “Boiler Room Girls”, un gruppo di giovani donne che avevano lavorato nella campagna presidenziale di Robert Kennedy nel 1968.

Alla festa erano presenti sei donne e sei uomini, tutti legati alla cerchia politica dei Kennedy. Si trattava di una serata informale, con cibo e alcol, anche se non in quantità eccessive (secondo le testimonianze). A un certo punto della notte, Ted Kennedy si offrì di accompagnare Mary Jo Kopechne al traghetto per tornare sulla terraferma, anche se poi si scoprì che lei aveva lasciato in casa la borsetta e la chiave della sua camera d’albergo, segno che forse non aveva realmente intenzione di andarsene.

È qui che inizia la parte più misteriosa della vicenda: Kennedy dichiarò di aver sbagliato strada e di aver accidentalmente imboccato il ponte di Dike Bridge, finendo fuori strada e precipitando in acqua. Dopo essere riuscito a uscire dall’auto, tornò al cottage per chiedere aiuto, ma invece di chiamare immediatamente la polizia, si consultò con alcuni amici e aspettò fino alla mattina successiva per denunciare l’incidente.

Il ritardo nella segnalazione e le incongruenze nelle sue dichiarazioni alimentarono sospetti e teorie, inclusa l’ipotesi che Kennedy potesse essere ubriaco alla guida o che ci fosse qualcosa di più dietro quella serata. Questo alone di mistero e scandalo fu determinante nel minare le sue ambizioni presidenziali.