Riconosciuto a livello internazionale per le sue opere, il celebre artista statunitense Robert Indiana sarà il protagonista, questa primavera (dal 9 aprile al 13 agosto 2017), di una grande mostra alla Pinacoteca Comunale Casa Rusca di Locarno.
L’esposizione fa seguito alle ampie retrospettive promosse al MoMA, al Whitney Museum di New York e in altri grandi musei americani ed europei, ultimo dei quali in ordine di tempo, il Museo di Stato russo di San Pietroburgo, dove una sua mostra è stata organizzata la scorsa estate. Numerose tra le più significative opere di Indiana di quest’ultima rassegna saranno presentate, unitamente ad altri dipinti e sculture raramente esposti, a Locarno.
La mostra di Locarno, nell’ambito della quale il pubblico potrà ammirare le principali opere pittoriche e scultoree dell’artista americano, realizzate a partire dalla fine degli anni ’50, è frutto di una proficua collaborazione con la Galerie Gmurzynska di Zurigo e si configura come la prima personale di Indiana in un museo svizzero.
Indiana, tuttavia, si distingue dai colleghi per la peculiarità della sua arte, con riferimenti alle proprie radici culturali e pittoriche e in cui fonde idea, parola e immagine in forme da lui stesso definite “verbali-visuali”. Il suo pensiero artistico è al tempo stesso visivo e verbale: consapevole del fatto che il linguaggio gioca un ruolo nel processo del pensiero e questo include la sua identificazione con qualcosa di visivo, nelle sue opere l’artista fa emergere le immagini dalle parole e, viceversa, le parole dalle immagini.
Robert Indiana utilizza segni che sono diffusi e universalmente noti, con l’intento di proporre un’arte immediata e d’impatto, che possa essere alla portata di tutti, mescolata però con un profondo significato esistenziale. Ogni opera è infatti pervasa da una vasta gamma di riferimenti autobiografici, culturali, storici. Si può pertanto affermare che nella sua arte s’incontrano una grande semplificazione formale e un’elevata complessità intellettuale.
Accanto ai primi dipinti di natura astratta, il percorso espositivo presenta gli assemblaggi denominati “herms” realizzati con del materiale usurato (alberi di navi, assi di legno, metallo e ruote arrugginite), le colonne percorse da brevi iscrizioni, le sculture (la famosissima “LOVE”), fino alle recenti creazioni in cui i temi della sua ricerca sono tradotti in ideogrammi.
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