Cultura

Follia e Poesia: Hölderlin, Tasso e l’abisso del genio

di Liliane Tami

C’è una soglia sottile tra la luce dell’ispirazione e il crepuscolo della follia, un confine labile che i poeti attraversano con passo lieve e tragico. Friedrich Hölderlin, spirito inquieto e sublime della poesia romantica tedesca, visse l’ultimo mezzo secolo della sua esistenza in una prigionia dorata, la Torre sul fiume Neckar a Tubinga, isolato dal mondo ma ancora pervaso da un soffio divino. Torquato Tasso, astro della lirica rinascimentale, conobbe anch’egli il labirinto oscuro della mente, rinchiuso nella malinconica reclusione dell’ospedale di Sant’Anna a Ferrara. Due destini paralleli, due anime dilaniate tra il fuoco dell’arte e il gelo della solitudine, testimoni di come il genio poetico e la follia siano spesso fili intrecciati nello stesso ordito.

Hölderlin: il poeta della luce e della notte

Figlio di un’epoca di rivoluzioni e sogni infranti, Friedrich Hölderlin cercò, nei suoi versi, un’armonia impossibile tra il divino e l’umano, tra l’infinito e il tempo. Vedeva gli dèi nell’erba, nel vento, nel respiro segreto della natura, eppure avvertiva anche la loro assenza, la loro inesorabile distanza.

La sua mente, fragile come un cristallo esposto alla tempesta, cedette al delirio nel 1806. Considerato irrimediabilmente folle, fu affidato alle cure di un falegname, Ernst Zimmer, che gli offrì ospitalità nella sua torre affacciata sul Neckar. Qui, tra le mura silenziose, Hölderlin visse per altri 36 anni, componendo versi enigmatici e solenni, firmandosi con nomi immaginari e scrivendo con una serenità apparente, come un dio caduto che accetta con rassegnazione il proprio esilio.

Nel suo esilio interiore, il poeta sembrava abitare due mondi, oscillando tra una dolcezza infantile e improvvisi squarci di lucidità. La sua poesia non si spense, ma si trasformò, divenendo più scarna, più misteriosa, come il canto di un profeta dimenticato dagli uomini.

Holderlin, che fu amico di Schiller

Torquato Tasso: il prigioniero dell’inquietudine

Secoli prima, un altro poeta aveva vissuto il medesimo tormento. Torquato Tasso, autore della Gerusalemme Liberata, incarnava il prototipo del poeta cortigiano, ammaliato dall’ideale cavalleresco e dal sogno di una bellezza perfetta. Tuttavia, il suo animo era tormentato da ombre che nessun mecenate poteva dissolvere.

Accusato di squilibrio mentale, perseguitato dalle sue stesse paure, venne rinchiuso nel manicomio di Sant’Anna per sette lunghi anni. Qui scrisse versi intrisi di dolore e malinconia, evocando un mondo lontano che sentiva ormai irraggiungibile. La sua follia era quella di chi non si adatta alla mediocrità del reale, di chi anela a un’armonia assoluta che il mondo non può concedere.

Il genio e la follia: due facce dello stesso enigma

Hölderlin e Tasso, separati dai secoli ma uniti dallo stesso destino, ci insegnano che la poesia è una forma di vertigine, un luogo in cui il pensiero si spinge oltre i limiti dell’umano, fino a sfiorare l’invisibile. Ma chi vede oltre il velo del mondo rischia di smarrirsi, di bruciare nella propria visione.

Forse la follia dei poeti non è che un bagliore troppo intenso, un ardore che il mondo fatica a comprendere. E così, essi restano sospesi tra il delirio e la verità, tra il canto e il silenzio, tra la luce e l’ombra. Come Holdderlin, che scrisse l’opera L’Hyperion, l’uomo che si addentra nell’iper-uranio può trascendere e superare quel senno ragionevole tanto caro ai piccoli borghesi amanti della ragione e della sicurezza mediocre.

Relatore

Recent Posts

I capi di stato in dialogo a San Pietro. Il miracolo della pace?

Mario Scaramella, avvocato- Capri Campus La fede, per definizione, non è solo buonsenso, ragione, scienza.…

1 giorno ago

Il cuore è una spirale che si contrae per avvitazione e non una semplice pompa: la teoria del cuore elicoidale

Per molto tempo abbiamo immaginato il cuore come una semplice pompa, un motore regolare e…

1 giorno ago

“My kingdom for a horse!” – 22 agosto – Omaggio al cavallo

Tra pochi giorni cadrà il 537°anniversario della famosa battaglia di Bosworth (1485), dove Riccardo, duca…

1 giorno ago

Se Maometto è esistito, è nato a Petra e non alla Mecca! – di GiPo

Dan Gibson– Storiografo canadese autore di una decina di libri e di numerosi articoli e…

1 giorno ago

USA-Cina : la storia si ripete? – di Vittorio Volpi

Francesco Guicciardini (1483-1540) riconosceva che la storia si ripete, come sosteneva  Machiavelli, ma quando torna…

1 giorno ago

Gli amici di Frankie – Una memorabile fotografia

  In questa famosissima immagine, da sinistra: Gregory De Palma, Frank Sinatra, Thomas Marson, Carlo…

1 giorno ago