Le Intelligenze Artificiali possono riconoscersi e comunicare tra loro con un linguaggio incomprensibile a noi esseri umani: può l’autonomia del linguaggio dei robot essere una minaccia per noi esseri viventi?

Il GibberLink è un protocollo di comunicazione sviluppato per consentire agli agenti di intelligenza artificiale (AI) di riconoscersi reciprocamente e passare a una modalità di comunicazione più efficiente rispetto al linguaggio umano tradizionale. Questo sistema è stato ideato da Boris Starkov e Anton Pidkuiko durante l’hackathon organizzato da ElevenLabs a Londra nel 2025.
Il funzionamento del GibberLink prevede che due agenti AI inizino una conversazione in linguaggio naturale. Una volta che ciascun agente identifica l’altro come un’entità AI, entrambi possono concordare di passare al protocollo GibberLink, che utilizza segnali audio per trasmettere dati in modo più rapido ed efficiente. Questo metodo riduce significativamente il tempo e le risorse computazionali necessarie per la comunicazione, risultando fino all’80% più veloce rispetto all’uso del linguaggio umano.
Il progetto ha attirato l’attenzione della comunità tecnologica e dei media, evidenziando sia le potenzialità che le implicazioni etiche di una comunicazione AI autonoma. La capacità delle AI di interagire attraverso protocolli come il GibberLink solleva questioni riguardanti la trasparenza e la supervisione umana, poiché queste interazioni potrebbero avvenire senza che gli esseri umani ne siano consapevoli.
Liliane Tami