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Aiutare, difendere e guarire: il motto dei cavalieri teutonici

Liliane Tami

L‘Ordine dei Cavalieri Teutonici dell’Ospedale di Santa Maria a Gerusalemme è nato oltre 800 anni addietro con l’intento di aiutare gli ammalati. Essi, nella loro missione primaria di cura e di difesa della Terra Santa, hanno sempre operato nel nome della Vergine Maria, portando avanti valori quali rispetto, nobiltà e carità.

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“Il vero cavalierato non conosce solo la forma limitata nel tempo del gioco della spada, che è passata; l’effettiva compostezza degli uomini cavallereschi si esprime piuttosto nel loro impegno per il Regno del Signore, per proteggere gli indifesi, per aiutare i maltrattati, gli assediati, i condannati e i bisognosi”. L‘obiettivo dichiarato dei Cavalieri, dei Fratelli, delle Suore e degli Associati Mariani dell’Ordine Tedesco è quello di attuare congiuntamente questa compostezza, rispettando il motto dell’Ordine “Aiutare, Difendere e Guarire”. Questa è, in sintesi, la vocazione dei cavalieri teutonici, ossia servire Cristo attraverso le opere di bene e misericordia nel mondo.

I Cavalieri teutonici in processione

Nel cuore ardente della Terra Santa, ove il vento recava echi di battaglie e preghiere sussurrate, sorse questo ordine di uomini devoti, uniti nel sacro vincolo della fede e della spada. Erano i Cavalieri dell’Ospedale di Santa Maria dei Tedeschi in Gerusalemme, noti al mondo come i Teutonici, custodi di un ideale che intrecciava la misericordia e la guerra, la protezione e la redenzione.

Era il 1191, anno della Terza Crociata, e sotto il sole impietoso di Acri, un manipolo di uomini, giunti dalle terre lontane della Germania, si fece carico del dolore e delle sofferenze dei pellegrini e dei feriti. Con mani pie e volontà indomita, eressero un ospedale, primo rifugio dei bisognosi, intessuto con il candore delle vele di una nave, simbolo di speranza e carità. Così nacque la fiamma primigenia dell’Ordine Teutonico, alimentata dalla compassione e dalla devozione alla Vergine Maria.

Le loro gesta non rimasero ignote: il Pontefice Clemente III, il 6 febbraio 1191, benedisse il loro impegno e concesse loro la protezione della Chiesa. Da quel giorno, la loro missione si ampliò e il loro cuore ardente si divise tra la cura dei pellegrini e la difesa della cristianità. La loro veste, bianca come la neve e segnata da una croce nera, divenne emblema di dedizione e sacrificio.

Quando, nel 1199, Papa Innocenzo III sancì la loro trasformazione in ordine cavalleresco, i Teutonici assunsero l’onere della spada. Difensori di castelli e di credenti, essi attraversarono il tempo con il passo saldo di chi ha fatto voto di fedeltà a Dio e al proprio destino. Dall’Oriente ai freddi confini del Baltico, la loro croce sventolò al vento, segno di giustizia e di rigore, mentre la loro voce s’intrecciava ai canti delle sacre messe.

Il loro nome echeggia ancora nella storia, inciso nelle pietre delle antiche commende e nei cuori di coloro che ricordano l’epopea di uomini che, con ferro e fede, scolpirono il proprio cammino nel tempo. Furono monaci e guerrieri, infermieri e cavalieri, testimoni di un’epoca in cui il la gloria si otteneva attraverso la devozione alla Vergine Maria

Stemma del Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri Teutonici
Relatore

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