La presenza francese in Vietnam ebbe inizio nel XIX secolo e si consolidò con la creazione dell’Indocina Francese nel 1887. Tuttavia, nel corso del XX secolo, il dominio coloniale francese fu sempre più contestato dai movimenti indipendentisti vietnamiti, in particolare dal Viet Minh guidato da Ho Chi Minh.
La guerra d’Indocina (1946-1954)
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, la Francia cercò di ristabilire il proprio controllo sul Vietnam, ma si scontrò con una forte resistenza nazionalista. Il conflitto, noto come Prima Guerra d’Indocina, culminò con la decisiva battaglia di Dien Bien Phu nel 1954, in cui le forze francesi subirono una pesante sconfitta per mano del Viet Minh.
Gli accordi di Ginevra e la divisione del Vietnam
Dopo la caduta di Dien Bien Phu, la Francia accettò di negoziare la pace e gli Accordi di Ginevra del 1954 sancirono la fine della dominazione francese in Indocina. Il Vietnam fu diviso lungo il 17º parallelo, con un governo comunista a nord, guidato da Ho Chi Minh, e uno filo-occidentale a sud, inizialmente sotto l’imperatore Bao Dai e poi sotto il primo ministro Ngo Dinh Diem.
L’uscita definitiva della Francia e l’ascesa di Diem
Con la creazione del Vietnam del Sud, la Francia perse definitivamente la sua influenza nella regione, mentre gli Stati Uniti iniziarono a sostenere il governo di Diem per contrastare l’espansione comunista. Questo segnò il passaggio dall’influenza francese a quella americana nel conflitto vietnamita, che culminò nella guerra del Vietnam.
e la guerra degli stati uniti, da kennedy a johnson a nixon ?
Dopo la fine della dominazione francese in Vietnam e la divisione del paese nel 1954, gli Stati Uniti assunsero un ruolo sempre più attivo per contrastare l’influenza comunista nel Sud-est asiatico. La guerra del Vietnam attraversò diverse fasi sotto le presidenze di John F. Kennedy, Lyndon B. Johnson e Richard Nixon, ciascuno dei quali adottò strategie differenti nel conflitto.
John F. Kennedy (1961-1963): L’escalation iniziale
Quando Kennedy divenne presidente, il Vietnam del Sud era governato da Ngo Dinh Diem, un leader filo-occidentale impopolare, ma sostenuto dagli Stati Uniti. Kennedy intensificò l’impegno americano attraverso:
- L’invio di “consiglieri militari” per addestrare l’esercito sudvietnamita (ARVN).
- L’uso di unità speciali, come i Berretti Verdi, per operazioni di controinsurrezione contro il Viet Cong.
- Il sostegno al programma delle “Strategic Hamlets”, che mirava a isolare i contadini dall’influenza dei guerriglieri comunisti, ma che si rivelò inefficace.
Tuttavia, il regime di Diem divenne sempre più autoritario e impopolare, portando al colpo di stato del 1º novembre 1963, in cui fu assassinato con la complicità degli Stati Uniti. Tre settimane dopo, lo stesso Kennedy fu assassinato a Dallas.
Lyndon B. Johnson (1963-1969): La guerra totale
Dopo la morte di Kennedy, Lyndon B. Johnson ereditò il conflitto e decise di intensificare l’intervento americano. I momenti chiave furono:
- Incidente del Golfo del Tonchino (agosto 1964): un presunto attacco navale nordvietnamita contro navi americane portò alla Risoluzione del Golfo del Tonchino, che diede a Johnson il potere di usare la forza senza una dichiarazione ufficiale di guerra.
- Operazione Rolling Thunder (1965-1968): massicce campagne di bombardamenti sul Vietnam del Nord.
- Invio di truppe da combattimento: nel 1965 furono inviati i primi marines a Da Nang, e il numero delle truppe crebbe fino a oltre 500.000 soldati americani nel 1968.
Tuttavia, l’offensiva del Têt nel gennaio 1968 dimostrò che il Viet Cong e l’esercito nordvietnamita erano ancora forti, scatenando forti proteste negli Stati Uniti. Johnson decise di non ricandidarsi alle elezioni del 1968.
Richard Nixon (1969-1974): “Vietnamizzazione” e ritiro
Eletto con la promessa di portare “pace con onore”, Richard Nixon avviò la Vietnamizzazione, ossia il progressivo ritiro delle truppe americane, affidando la guerra all’esercito sudvietnamita. Tuttavia, la sua strategia fu controversa:
- Intensificò i bombardamenti sul Vietnam del Nord e sulla Cambogia (Operazione Menu), suscitando critiche internazionali.
- Invasione della Cambogia (1970): scatenò proteste di massa negli Stati Uniti, tra cui il massacro di Kent State.
- Accordi di pace di Parigi (1973): negoziati con il Vietnam del Nord portarono al ritiro delle truppe americane.
Nel 1973, le forze americane lasciarono il Vietnam, ma la guerra proseguì fino al 1975, quando Saigon cadde nelle mani del Vietnam del Nord, sancendo la vittoria comunista.