Perché parlare, in un saggio pensato per far dialogare i saperi  che “dovrebbero uscire dalle  mura accademiche (…) per inserirsi, tramite gli individui, nei contesti in cui le persone agiscono”, di benessere? Star bene è un concetto che si presta a mille interpretazioni, forse il più importante con cui si possa realmente entrare in contatto, quello sine qua non per qualsiasi discorso tecnico, economico, scientifico, che viene spesso sottovalutato oppure sfruttato a fini commerciali e dunque banalizzato dal marketing e dalle visioni economiche.

Il sociologo calabrese Gennaro Ponte ha deciso di approfondirlo nel senso più ampio del termine, portando, come da suo proposito, le conoscenze al vulgo, da 28 prospettive diverse, per “conferire concretezza alla multidisciplinarietà”. Pur senza che si rivolga a target o lettori specifici, l ’interessante saggio 21 idee per star bene, editto da Santelli, presenta una agenda politico-culturale volta a gettare semi di riflessione alla classe politica del domani e non solo, “a cui sembra  voler indicare una strada: ritornare alla comunità”, l’idea base del curatore che si ritrova nei testi degli Autori da lui scelti, come a voler dire che, per la comunità accademica, la direzione da seguire è proprio quella.

Gli studiosi e Ponte concordano che ripensare il Welfare, in una fase di crisi, è d’obbligo, verso uno sviluppo diverso da “quello capitalistico che riduce le libertà”, è un obbligo della classe politica ma anche di ciascun cittadino, che deve porsi con centralità nel suo ruolo verso chi governa e dovrebbe quindi concorrere a soddisfare  i suoi nuovi bisogni. L’obiettivo è tendere a un “cambiamento culturale che riconosca e valorizzi la centralità della persona”, che non è in contraddizione con la forte spinta comunitaria, verso una “nuova scala di priorità” per “la valorizzazione dei beni comuni, il raggiungimento del Bene comune e il superamento dell’Homo oeconomico”.

I testi sono scritti da esperti, in tono però, alcuni più e alcuni meno, divulgativo, con l’ausilio di dati, pensieri e citazioni, per contestualizzare il tema e portare una serie di riflessioni, di spunto per chiunque

Gennaro Ponte spiega come è nato il suo lavoro, realizzato a poco più di trent’anni.

Da dove viene la scelta del benessere come tema di un saggio?

“La decisione di trattare questo tema tanto complesso è maturata, in primis, grazie ai miei studi intorno al Welfare State e poi sulla base dalla percezione che il concetto di benessere stesse perdendo terreno, sotto il profilo scientifico e analitico, a tutto vantaggio della pubblicità e del marketing”.

Per lei come sociologo e come cittadino che cosa è il benessere? La contraddistingue una visione olistica come quella che emerge dai vari capitoli del libro?

“Il benessere è uno stato di soddisfazione che deriva dal raggiungimento di obiettivi e desideri personali. In un’ottica che potremmo definire macro, invece, esso principia da un graduale miglioramento delle condizioni di vita delle persone. La sociologia offre delle prospettive che non sono lontane dalle mie visioni di cittadino in cui, senz’altro, la logica olistica, che porta a tenere assieme più elementi e un gran numero di teorie e sguardi sul mondo, è prevalente”.

Ha coinvolto nel libro 28 professionisti,  con la convinzione che la loro voce vada portata al popolo. Come è avvenuto il processo di scelta?

“Gli autori e le autrici sono stati scelti/e sulla base di una valutazione circa l’apporto che sarebbero riusciti a dare al progetto editoriale. La valutazione ha riguardato il rispetto delle tempistiche, la capacità esplicativa, la valorizzazione del rigore scientifico espresso nei contributi e l’affidabilità da parte dei soggetti coinvolti”

Dai testi emergono alcuni fil rouge, come il bisogno di abbracciare un nuovo concetto di benessere e la centralità della comunità. I punti in comune sono arrivati in modo spontaneo o ha scelto volutamente persone che hanno una visione simile?

“La visione comunitaria mi sta particolarmente a cuore, ma non ho preteso dagli autori e dalle autrici di condividerla per forza. Certo, ho chiesto che i testi facessero emergere un posizionamento; che, in seguito, questo abbia condotto a evidenziare punti di vista che conducono a porre al centro le comunità, non può che farmi piacere. Tutti i saggi tratteggiano una nuova visione di benessere, è vero, ma cambiano background di riferimento, punti di osservazione e concettualizzazioni di coloro che li hanno scritti, che tecnicamente non solo elementi irrilevanti. Mi ha sorpreso ciò che si trae leggendo il saggio, ossia l’idea che il progetto editoriale appare congeniato ad arte per mettere in evidenza certe teorie piuttosto che altre”.

Il saggio ha uno scopo divulgativo e di riflessione oppure diventerà uno strumento pratico per andare oltre, magari per elaborare proposte da portare in associazioni o gruppi?

“L’auspicio è che il volume divenga uno strumento per iniziare a immaginare processi virtuosi di democrazia dal basso, nei quali la progettazione sociale, le spinte salutistiche, la rivendicazione dei diritti e la critica al capitalismo siano basi su cui elaborare un’agenda politico – culturale, come propongo nel sottotitolo dell’opera collettanea che ho curato”.

GENNARO PONTE Attualmente è Dottorando di ricerca in Teoria e Prassi del Diritto presso il Dipartimento di Scienza Aziendali e Giuridiche dell’Università della Calabria. E’ abilitato all’esercizio della professione di Assistente sociale specialista ma, da diversi anni, opera in ambito amministrativo. Ha superato il concorso ordinario Scuola, volto alla selezione di docenti di Diritto ed Economia; pertanto, è attualmente in attesa di convocazione. Anche per questo, ama definirsi sociologo prestato al diritto. Studia da anni le narrazioni, i diritti sociali e le istituzioni. La sua passione per lo studio gli ha consentito di ottenere tre lauree con Lode e quattro idoneità alla frequenza di Dottorati di ricerca. Ha recentemente conseguito il Master di II Livello in “Direzione e Diritto della Salute”, erogato dal Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche dell’UniCal. E’ membro del gruppo di ricerca sul Parlamento mondiale, attivato presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’UniCal e da poco confluito nel Centro interdipartimentale UniCal “Atlante”. Ha scritto la rubrica “Il Ponte sulla realtà”, che sta per tornare sulle frequenze di Radio Ciroma. E’ stato componente della Consulta Pari Opportunità e Diritti Umani del Comune di Rende. E’ autore di diversi componimenti poetici, premiati in concorsi letterari nazionali. Inizia la sua carriera come saggista nel 2020, pubblicando, per Santelli Editore, il saggio “La casa non a caso. Ritornare Persona dopo la povertà”, oggi giunto alla terza ristampa. Ha scritto la postfazione del saggio dello psicologo Alberto Polito, intitolato:” Il paradigma e la progettazione psicosociale. Lavorare con adolescenti e giovani a scuola, nelle comunità e nei gruppi informali” (Leonida, 2023). E’ Autore della prefazione del saggio “Io per te. Sulla centralità della relazione nei processi educativi” (Orizzonti meridiani, 2024): opera del filosofo Francesco Luigi Gallo. E’ membro della Redazione della Rivista “Registro (S)connesso”. E’ co-fondatore dell’Associazione di Promozione sociale “Pro-re active”. E’ socio fondatore dell’APS “Morgana LAB”. E’ membro del Consiglio Direttivo di Arci Mediaterronia TV