2012
Il 7 settembre 2012 Francesco De Maria ha incontrato l’imam Jelassi nella sua moschea di Viganello e ha realizzato questa intervista.
Francesco De Maria Come bisogna rivolgersi a un imam?
Samir Radouan Jelassi Non c’è una formula particolare. Ma si può dire “Assalamu aleikum”, che è un saluto di pace e va bene per qualsiasi persona e in qualsiasi occasione.
Qual è la sua origine? Da quanto tempo vive a Lugano?
SRJ Mi chiamo Samir Radouan Al Jelassi e sono franco-tunisino. Ho quasi 43 anni e da 10 vivo a Lugano. Ho moglie e figli. Secondo le ricerche sono il primo imam in Svizzera che abbia ricevuto la sua formazione in Europa, e questo è avvenuto in Francia. Sono un fautore del dialogo interreligioso e membro di diverse commissioni federali, in particolare del “Forum Islam”, quale unico rappresentante del Ticino. Ho conseguito un master in Comunicazione interculturale all’USI e sto lavorando a una tesi di dottorato sempre all’USI.
Qual è il tema della sua tesi?
SRJ Un modello di dialogo nel Corano.
Ha fatto il pellegrinaggio alla Mecca?
SRJ Sì, certo, e ben più d’una volta.
Tra i suoi fedeli, quanti – percentualmente – sono stati alla Mecca?
SRJ Sicuramente una minoranza, forse un 15/20%. I pellegrini si vestono solo con due lenzuoli bianchi – i ricchi non si distinguono dai poveri, come è giusto che sia davanti a Dio – e il bianco significa: purezza.
Un imam è un uomo “consacrato” (come un prete cattolico) o soltanto un dotto, cui è affidato il compito di insegnare al suo popolo?
SRJ Non è un uomo consacrato bensì un sapiente, un insegnante, una guida spirituale.
Esiste una gerarchia tra gli imam?
SRJ No, in ogni caso non una gerarchia simile a quella che, ad esempio, esiste nella Chiesa cattolica. Tuttavia tra gli imam si distinguono vari gradi, che dipendono in sostanza dal loro livello di preparazione. C’è ad esempio l’imam “della quotidianità”, c’è l’imam che guida la preghiera del venerdì e tiene il sermone, e ci può essere un imam che, grazie a studi più alti, ha acquisito una conoscenza profonda dell’Islam e della realtà.
Ci parli del Corano.
SRJ Il Corano è il libro sacro dell’Islam. Il suo nome significa: “La lettura”. Esso contiene la rivelazione che Dio fece al Profeta Muhammad durante gli ultimi 23 anni della sua vita e che il Profeta trasmise a una commissione di scrittori incaricati di trascriverla. Il libro consta di 114 capitoli (sure) e 6236 versetti. Il Corano è fondamentalmente un libro di pace. Nel Corano c’è tutto, non soltanto le pratiche religiose. Ci sono leggi, regole del vivere familiare e sociale, princípi per la buona amministrazione dello stato e basi dell’economia. Nel Corano c’è anche la scienza, la matematica ad esempio. Gli arabi sono stati grandi matematici, la parola “algebra” deriva dall’arabo.
Non c’è violenza nel Corano?
SRJ Si può dire che ci sono dei versetti che suonano duri, ma è essenziale che essi non siano presi fuori dal loro contesto; infatti a volte sono interpretati male e usati per altri scopi (politici e demagogici). I musulmani combatterono molte guerre, così come i cristiani, e come gli ebrei. Il mio messaggio, il messaggio dei musulmani è: l’Islam è una religione di pace, il Corano è un libro di dialogo e di pace. Talvolta, bisogna ammetterlo, l’Islam è rappresentato male dai musulmani stessi e presentato male da certi mass media; e allora fa paura. È importante che si affermi un Islam equilibrato e moderato, tanto nella sostanza quanto nei toni.
Per un’offesa al Corano è prevista la pena di morte. È giusto?
SRJ No. Questo non c’è, ma chi lo offende manca di rispetto a un Libro Sacro. È vero che in certi paesi la popolazione la prende molto male e quindi non mancano le dichiarazioni politiche e populiste nel merito, giungendo sino a delle fatwa di condanna a morte.
Ci descriva la presenza islamica nel Ticino e ci fornisca un po’ di numeri. Quanti sono i suoi fedeli?
SRJ I numeri ufficiali indicano quasi 6’000 aderenti della religione islamica in Ticino. Il venerdì nella nostra moschea di riuniscono un centinaio di fedeli. Nelle festività importanti da 300 a 500. In certe occasioni speciali sino a 700 persone.
I suoi fedeli conoscono l’arabo?
SRJ Alcuni sì, ma non tutti. Il culto viene svolto in parte in italiano, in parte in arabo. Capita anche che qualcuno impari a memoria alcune formule centrali della preghiera, pur senza conoscere a fondo la lingua.
Quanti sono i musulmani nel Ticino?
SRJ Come ho già detto, circa 6000.
Quante le moschee?
SRJ Nel nostro cantone i luoghi di culto sono cinque o sei. C’è una moschea maggiormente frequentata dai turchi, un’altra dagli albanesi. C’è anche una moschea a Giubiasco. Questo è dovuto alla composizione multiculturale della nostra comunità.
Ci sono nel Cantone musulmani non praticanti?
SRJ Sì, naturalmente. Come in tutte le religioni.
Ci sono nel Cantone musulmani che lei definirebbe “non moderati”? (domanda delicata, lo capisco)
SRJ Tutte le ricerche in merito dimostrano che la comunità musulmana ticinese è una comunità pacifica, ben integrata e segue un Islam equilibrato e moderato.
Ho letto nel Giornale del Popolo, tempo fa, di 8 iman predicanti in Svizzera, che sarebbero sorvegliati dall’autorità, perché sospettati di diffondere idee radicali e una forma di Islam duro e aggressivo.
SRJ La esigua cifra di 8 sospetti pubblicata nel rapporto dei servizi competenti può essere letta e interpretata in due modi: il primo è tranquillizzante, visto che sul territorio svizzero figurano solo e soltanto 8 sospetti su centinaia di imam e figure religiose. I miei complimenti ai musulmani della Svizzera che confermano la loro buona integrazione e la loro appartenenza a un Islam equilibrato. Quello che non si sa è che dietro a questi ottimi risultati rispetto al resto d’Europa c’è un enorme lavoro svolto dagli imam della Svizzera. Purtroppo questo impegno non viene riconosciuto né sostenuto da una buona parte dei mass media e dei partiti politici, che anzi continuano a generalizzare e ad amalgamare tutti i musulmani, qualificandoli come estremisti e pericolosi.
Il secondo modo è piuttosto la strumentalizzazione dell’argomento, utilizzando i dati pubblicati per condurre una campagna che mira a creare la paura nei confronti dei musulmani. Omettendo di citare il numero reale di musulmani (circa 450’000) e di figure religiose (alcune centinaia) si tende a far pensare che una percentuale molto alta di musulmani è pericolosa. Mi permetta ancora una volta di insistere sul fatto che un estremista, sia egli un imam o un semplice musulmano, non potrà mai rappresentare né l’Islam né la maggioranza dei musulmani. Ma è anche importante che i non-musulmani non cadano nella generalizzazione e nella confusione tra i due aspetti, ovvero l’estremismo e l’Islam.
Lei pensa che la società occidentale e la società svizzera in particolare siano incapaci di comprendere l’Islam?
SRJ Non si tratta assolutamente di incapacità. Si tratta invece di un discorso di volontà, di apertura, di senso di civiltà e di rispetto verso il contratto sociale che ci riunisce tutti.
Un’accusa ricorrente che vien mossa alla società islamica è quella di sminuire e opprimere le donne. È un’accusa fondata?
SRJ Ho sentito questa critica centinaia di volte. Essa è in parte legittima se l’approccio è quello dello sguardo puntato su alcune realtà nel mondo islamico, dove purtroppo dominano alcuni codici sociali emersi da culture e costumi tribali. Il problema è che nel mondo occidentale non facciamo la differenza tra questi costumi e l’Islam, infatti molte volte questi vanno contro le regole, i princípi e i valori dell’Islam stesso. Per esempio si può notare che in alcuni paesi certe donne musulmane non ricevono la loro parte dell’eredità e questa è una violazione dei loro diritti sanciti nel Corano. A questo proposito faccio notare che la donna musulmana accumula per sé una serie di diritti e di privilegi: riceve l’eredità, che rimane di sua proprietà, e in più tiene per sé il suo reddito lavorativo. Oltre a godere di questi vantaggi la donna ha diritto al totale mantenimento da parte di suo marito, di suo padre o di suo fratello, a dipendenza del suo stato civile. Alla fine la donna si trova con diverse fonti di sostegno e ricchezza tali da garantirle la sua dignità e la sua indipendenza economica allo scopo di rendere il suo ruolo attivo nella vita sociale, economica, politica e culturale. L’Islam, dalla sua nascita, ha garantito un’altra serie di diritti alle donne, ad esempio la donna ha il diritto di voto da ben 14 secoli; l’Islam ha garantito alla donna i diritti sociali, economici e politici, infatti sotto il governo del secondo Califfo una donna aveva il ruolo di Ministro dell’Economia nella città di Medina; e qui stiamo parlando del settimo secolo. Oggi nella pratica siamo lontani da questi principi a causa di una serie di fenomeni: l’ignoranza, la dittatura, la mancanza di libertà, l’interpretazione e l’uso sbagliato della religione islamica, l’estremismo e altro ancora. Non solo tutto questo ha portato un danno all’interno del mondo islamico, ma ha anche rovinato la sua immagine all’esterno; per questo motivo c’è tanta confusione attorno ad esso.
Per finire, mettiamo due grandi religioni, l’Islam e il Cristianesimo l’una di fronte all’altra. Sono due cose molto diverse. Su quali punti potrebbero intendersi e, addirittura, convergere? Lei ha contatti con sacerdoti cattolici? Conosce il Vescovo di Lugano?
SRJ Ma perché devono essere una contro l’altra, mentre possono benissimo convivere e camminare insieme, una vicino all’altra? Dico questo perché ci sono tanti punti di incontro che uniscono queste due religioni monoteiste, ad esempio già solo i 10 comandamenti, che figurano sia nella Bibbia che nel Corano, possono essere un terreno comune (il cosiddetto “Common ground”) d’incontro. Tra l’Islam e il Cristianesimo ci sono tanti valori e principi comuni, ma anche tante preoccupazioni comuni; come la violenza, le guerre e la povertà. Un bel percorso di dialogo tra i rappresentanti dei musulmani e i responsabili cattolici è in via di crescita. In questo contesto si situa l’incontro storico che mi ha fatto riunire con il Vescovo di Lugano nella nostra Moschea, è stato davvero un incontro molto costruttivo e sereno, apprezzato da tutti i presenti sia musulmani che cristiani, oltre agli stessi mass media che hanno coperto l’evento, nel corso del quale abbiamo lanciato un appello al dialogo, al rispetto e alla convivenza pacifica tra tutte le componenti della società.
Esclusiva di Ticinolive, riproduzione consentita citando la fonte
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1) Il movimento integralista dei Fratelli Musulmani
infiltrato nella Comunità islamica ticinese ?
http //www ilguastafeste ch/musulmani%20infiltrati html
Un commmento in proposito magari?
2) "Nel Corano c’è tutto, non soltanto le pratiche religiose. Ci sono leggi, regole del vivere familiare e sociale, princípi per la buona amministrazione dello stato e basi dell’economia"
L ordinamento giuridico "occidentale" non va bene?
3) "Queste riflessioni le sentiamo spesso in Europa nella bocca di musulmani. Si sente anzi spesso che l’Islam ha liberato la donna araba. Questi discorsi apologetici, comprendono elementi veri ed altri non esatti. Mi è sembrato utile fare il punto sulla situazione, per portare un po’ di chiarezza. Più ancora, il mio scopo è di affermare la possibilità dell’Islam di evolvere e di far evolvere la società, a condizione di accettare di ripensare la fede in profondità."
http //www asianews it/notizie-it/Donna,-parit%C3%A0-e-islam:-ripensare-la-fede-per-rispondere-alle-attese-dell%E2%80%99uomo-moderno-17768 html
Siete molto conosciuti anche in Italia a quanto sembra. Un ottima ramificazione a livello internazionale?
AVVERTENZA.
Per un disguido tecnico l'intervista all'imam Jelassi è stata pubblicata senza la sua parte finale (metà della risposta alla 19esima domanda e la ventesima, riguardante i rapporti con i cristiani e in particolare i cattolici).
L'errore è stato corretto. Ce ne scusiamo con i nostri lettori.
"Riguardante i rapporti con i cristiani e in particolare i cattolici"
Non me la voglio perdere assolutamente.
Ma è già stata aggiunta. La puoi leggere.
Egregio Professore,
glielo dico senza peli sulla lingua: questa “intervista”, preannunciata con tanta enfasi, è una vera delusione.
Insipida, senza carattere, vuota.
Quasi riverente nei confronti di un rappresentante di una religione aggressiva, violenta e discriminatoria.
Persino Alessandro Boggian avrebbe saputo renderla più accattivante.
Ho il forte sospetto che il suo intento fosse solo quello di attirare blogger sul portale utilizzando l’argomento “islam”.
Tentativo, per quanto mi riguarda, per questa volta, fallito.
Confido nel fatto che la prossima volta saprà fare certamente di meglio.
Un cordiale saluto
Ribelle
:wink:
L'intervista l'hai fatta in ginocchio?
La prossima volta, prova a vestirti da Jack the Ripper
Ma non potevo presentarmi alla moschea con una bottiglia di benzina in mano!
Sono stato ricevuto da un uomo che, senza dubbio,
appartiene all'Islam moderato. Moderato dovevo essere anch'io.
Pensavo - e penso - che alcuni validi spunti per la discussione
potessero scaturire dal blog.
Io non gliel'ho chiesto ma ritengo che l'imam Jelassi
sarebbe disposto a rispondere a domande/obiezioni/contestazioni
avanzate dai blogger di questo portale.
Ma, caro Professore, l’intervista la doveva fare lei, non noi.
Troppo facile buttare giù un “pezzo” alla brutto cane e confidare sul fatto che saranno poi i blogger a metterci le “pezze”.
Eppoi, caro Professore, una persona che ritiene che, cito: “Nel Corano c’è tutto, non soltanto le pratiche religiose. Ci sono leggi, regole del vivere familiare e sociale, principi per la buona amministrazione dello stato e basi dell’economia. Nel Corano c’è anche la scienza, …”, non è affatto un moderato, è un fondamentalista duro e puro, senza alcuna ombra di dubbio.
Perciò, caro Professore, lei avrebbe dovuto prepararsi adeguatamente ed affrontare l’Imam in maniera altrettanto adeguata.
Un esempio?
Dove tratta la (non, secondo lui) discriminazione delle donne nell'Islam, egli afferma che la donna musulmana riceve l’eredità, ma non dice che tale eredità corrisponde alla metà di quella di un altro erede maschio.
Né, tantomeno, lei ha ritenuto di doverlo evidenziare.
E se per caso tale fatto non fosse stato di sua conoscenza, ritengo che ciò sia ancora più grave e ribadisco che avrebbe dovuto prepararsi adeguatamente prima di togliersi le scarpe ed accovacciarsi in quella moschea di fronte ad un Imam che le ha dato a bere qualsiasi cosa.
Persino che “il Corano è fondamentalmente un libro di pace”.
In conclusione, caro Professore, la invito a cestinare questa “intervista”, a prepararsi compiutamente e a tornare in quella moschea.
E, come De Falco con Schettino, aggiungo un appropriato, date le circostanze, “Cazzo!”.
Un cordiale saluto
Ribelle
//E, come De Falco con Schettino, aggiungo un appropriato, date le circostanze, “Cazzo!”.//
:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Cestinare l'intervista? Non ci penso neanche.
Resta così, con i suoi eventuali difetti.
Eventualmente ne farò un'altra. Ho contattato anche
"islaminticino", mi hanno sì risposto
ma non ho ancora combinato.
PS. Non ero affatto "accovacciato nella moschea"
bensì seduto su un divanetto nell'ufficio dell'imam.
Le scarpe le ho tolte perché questo è obbligatorio.
PS. L'imam mi ha voluto donare un'edizione del Corano,
in italiano. Gli ho chiesto di farmi una dedica.
Lui ha scritto:
"Grazie per l'incontro molto interessante e utile.
Imam Jelassi, venerdì 7 settembre 2012"
Più due parole in arabo.
:!: .......“Grazie per l’incontro molto interessante e utile.
Imam Jelassi, venerdì 7 settembre 2012″.......... :!:
Leggendo l'intervista, diciamo che è stato utile soprattutto all'imam.
:!: ......Più due parole in arabo....... :!:
Le hai fatte tradurre?
Mi pare che abbia scritto "Assalamu Aleikum"
ma non posso giurare,
dovrei cercare gli occhiali.
A proposito di interviste, te ne racconto una,
perfettamente autentica.
Mi ero imbattuto, per caso, su Facebook
nella pagina di Cesare Battisti,
ricercato da molti anni dalle autorità italiane
e riparato in Brasile,
dove si esibisce allegramente e si concede al pubblico.
Mi dico: sarebbe un bel colpo. Gli scrivo:
"Mi concederebbe un'intervista?"
Non l'avessi mai fatto. Dopo 3 minuti
mi sono ritrovato bannato dalla sua pagina.
"Eventualmente ne farò un’altra. Ho contattato anche
“islaminticino” "
Avanti. Fino ad arrivare in Egitto.
Non si cede neppure un metro.
La conosco questa. È la saga di Giarabub.
Saghe e miti sono comuni piu o meno a tutta l umanita.
:!: ........Nel Corano c’è tutto, non soltanto le pratiche religiose. Ci sono leggi, regole del vivere familiare e sociale, princípi per la buona amministrazione dello stato e basi dell’economia......... :!:
La prossima volta che tu dovessi intervistare un imam, chiedigli se riusciranno mai a separare la religione dal sistema giuridico.
E già che ci sei, chiedigli pure se riusciranno mai a separare la religione dall'amministrazione dello Stato.
Perché se non dovessero avere alcuna intenzione di sforzarsi a farlo, la vedo dura riuscire a integrarsi in un paese libero e democratico.
:!: ......Nel Corano c’è anche la scienza, la matematica ad esempio....... :!:
Sarebbe anche opportuno che gli chiedessi che cosa c'è di scienza, nel corano.
Se il corano contenesse davvero dei principi di scienza, non si spiega come mai gli stati islamici siano fra i più sottosviluppati di questo pianeta, in materia di scienza e di progresso tecnologico.
:!: .....Gli arabi sono stati grandi matematici....... :!:
Com'è che, da Professore di matematica, non gli hai detto che sono balle!?
Se fosse vero, ci sarebbe almeno un arabo che avrebbe vinto il Nobel per una disciplina scientifica. Invece non ce n'è manco uno.
Gli arabi hanno inventato la grafia dei numeri, non certo le nozioni matematiche.
Dovresti saperlo.
La Scienza Moderna conferma il miracolo del Corano
"Il Dr. Maurice Bucaille è un eminente scienziato francese, autore di "La Bibbia, Il Corano e la Scienza", nel quale analizza il contenuto del Corano e della Bibbia alla luce delle piu' recenti scoperte scientifiche. Colpito dai versi del Corano in cui si predice che la salma di un Faraone egizio sara' preservata da Dio come segno per i posteri, il dottor Bucaille inizio' a studiare approfonditamente il Corano e le sue affermazioni da un punto di vista analitico e scientifico.
L'articolo seguente, basato su una conferenza tenuta dal dottor Bucaille sul Corano e la scienza moderna presso l'Istituto Commonwealth di Londra, È di estremo interesse per conoscere cio' che l'Islam ha da dire sui quesiti piu' importanti della vita e della scienza."
Il Corano e la Scienza Moderna
http //lmticino.blogspot.ch/2012/01/il-corano-e-la-scienza-moderna.html
:!: ......La Scienza Moderna conferma il miracolo del Corano....... :!:
La scienza moderna non ha mai confermato niente del genere.
Le uniche conferme arrivano da un improbabile scienziato che risponde al nome di Maurice Bucaille.
Questo scienziato, la cui eminenza viene riconosciuta solo dagli islamisti, sostiene che il termine arabo "ayyam" significa "lunghi periodi" e non "giorni".
Che il termine "dukhan" significa "iniziale massa gassosa" che, insieme ai termini "ratq" e "fatq", porta lo scienziato a formulare la seguente interpretazione: "l'esistenza di un'iniziale massa gassosa (dukhan) che è unica ed i cui elementi, sebbene da principio fusi insieme (ratq), successivamente divennero separati (fatq)". Quindi, ecco spiegata la teoria del Big Bang, secondo Bucaille.
Sempre secondo il luminare filo-islamista, il termine arabo "najm" accompagnato dal termine "thakib", "significa "stella che brucia e si auto-consuma quando penetra attraverso le ombre della notte".
Seguendo questo schema, Bucaille ha riempito un intero libro, che probabilmente riesce a vendere solo nelle madrase.
Insomma, questa è solo una delle tante conferme che l'islam non ha mai avuto nulla da dire sui quesiti più importanti della scienza e della tecnologia.
E dati i precedenti, non avrà nulla da dire nemmeno in futuro.
Certo, benvenuto nella lingua araba: la più alta delle lingue semitiche, forse un giorno dovresti studiarla. Quest'indagine certamente ci mostra come i moderni dati e le affermazioni del Corano concordano in un largo numero di punti.
Ma continua a leggere, c'é molto molto di più.
Caspita, che miracoli accadono nell'Islam!
È sufficiente che un gastroenterologo si converta al culto di Allah per tramutarlo improvvisamente in un “eminente scienziato”.
Strabiliante!
No, é sufficiente che uno scienziato studi il Corano per capirne le verità scientifiche conetenute in esso
Per quanto rigurda la creazione dell'uomo ,Il professor Keith L. Moore, chirurgo, specialista di fama mondiale nel campo dell' embriologia,è stato invitato in qualità di consulente scientifico ad esprimere l' opinione della scienza a proposito di alcuni versetti Coranici e di alcuni ahadith del Profeta (pace e benedizioni su di lui), dopo aver studiato i versetti coranici relativi all' embriologia, è giunto ad affermare che Mohammed è certamente l' Inviato di Allah".
Il professor Moore, dopo aver osservato la sanguisuga (alaqa), che vive negli stagni e dopo averla comparata con l' embrione umano allo stadio che in arabo è definito alaqa, ha constatato una grande similitudine tra i due e ha dichiarato che l' embrione umano allo stadio di alaqa mostra una somiglianza totale con la sanguisuga. Questo risultato lo ha spinto ad accettare questo metodo e ad approfondirlo. Non esiste termine migliore del coranico alaqa (sanguisuga; aderenza; grumo di sangue) per descrivere con precisione l' embrione. In seguito ha messo le fotografie della sanguisuga e dell' embrione allo stadio di alaqa una accanto all' altra. Ha unito le due foto in uno schema che ha presentato ai suoi colleghi nel corso di molti convegni.
Il prof. Moore ha mostrato altresì che l' embrione appare attaccato in questo modo alla cavità uterina. In arabo alaqa significa anche "grumo di sangue" e il prof. Moore ha sottolineato come, in questa fase, il sangue dell' embrione resti compresso nelle vene prima che inizi la circolazione tra l' embrione e la placenta. Questa compressione del sangue nelle vene dà all' embrione un aspetto di aderenza, e così, la denominazione alaqa, riassume l' intera descrizione dell' embrione in tutti i suoi aspetti. Chi ha informato Mohammed (pace e benedizioni su di lui) in merito a tutto ciò?
Alcuni giornali canadesi hanno dato molto rilievo alle dichiarazioni del prof. Moore che, tra l' altro, ha presentato tre trasmissioni della televisione canadese, dedicate all' identità tra i versetti coranici rivelati 1400 anni orsono e le scoperte scientifiche di oggi.
Quando gli fu domandato se questo voleva dire che credeva che il Corano fosse la Parola di Allah, il prof. Moore ha risposto : "Non ho nessuna difficoltà ad ammetterlo". Gli fu anche detto: "Come può credere in Mohammed, se crede in Gesù?" il prof. Moore ha risposto: "Credo che siano usciti dalla stessa scuola".
Non ho problemi a credere che i vostri embrioni assomiglino a delle sanguisughe. Per una volta, sono d'accordo :mrgreen:
"Dove tratta la (non, secondo lui) discriminazione delle donne nell’Islam, egli afferma che la donna musulmana riceve l’eredità, ma non dice che tale eredità corrisponde alla metà di quella di un altro erede maschio."
(Ticinolive, settembre 27th, 2012, at 13.28)
"La suddetta Commissione ha ritenuto che la (XY) Sagl - la ditta di consulenza aziendale che gestisce gli spazi pubblicitari nei quali sono stati affissi i manifesti - ha agito in modo sleale, pubblicando un manifesto che invita in modo volgare ogni persona ad un rapporto sessuale con la donna («scopami»), come se ogni donna non desiderasse altro che essere «scopata» dal primo che passa."
(CdT, 27.09.2012, L'Opinione, pag. 45)
Due "eredità" a confronto?
Se il nostro "ribelle" discetta su discriminazioni feminil-arabescanti pur (magari) accettando il principio sui quali si regge il meretricio feminil-indigeno, perde (a mio modesto avviso) ogni statura di oggettività. Mi risulta assai difficile ricevere suggerimenti etici sulle discriminazioni sessuali (o di genere) da (magari) simpatizzanti di comportamenti che elevano a massimi livelli etici gli abituali, omologati, "naturali" modi di agire proprio relativi a quei contesti che si afferma di (altrimenti) voler difendere. Dicendo questo non significa la mia accettazione d'ufficio delle "altre" discriminazioni. Semplicemente che ogni contesto culturale può trascinare dietro di sé un'inconscia ma poderosa scia di discriminazioni inaccettabili.
Aggiungerei per tutti i lottatori nostrani del "Chi rinuncia a battersi ha già perso in partenza!". Un testo che potrebbe indicare loro una direzione, un senso, per cui varrebbe "veramente" la pena battersi, che non sia solo quello dell'ombelico dottrinal-ideologico populista attualmente di tendenza.
Per esempio avete mai pensato alle umane riserve di organi da trapiantare. Scorte di esseri umani pronte, rifornimenti di organi cui si potrebbe attingere a volontà, secondo i bisogni dei privilegiati del sistema. Esagerato? Ma chi di noi urla di indignazione scoprendo che in discoste esotiche contrade, per esempio, dei poveri vendono i loro organi (reni, cornee) per riuscire a sopravvivere? Lo si sa. E ci sono dei clienti. Lo si sa. Succede oggi. Questo commercio esiste, e dalle regioni più ricche, più "civili", ci si va a fare le compere e a buon mercato. Lo si sa. E si sa che bisognerebbe attaccare non tanto la pratica costituita dalla vendita di organi umani o dal turismo sessuale, ma il fenomeno che ne è all' origine: la POVERTÀ, di cui si sa, ripetiamolo, che porta dei poveri a farsi mutilare a vantaggio dei ricchi, al solo fine di sopravvivere ancora un po'. È accettato. Tacitamente. E siamo in democrazia, liberi, numerosi e talvolta pure... cristiani.
Visto che sembri conosere la soluzione per risolvere definitivamente il problema mondiale della POVERTÀ, e che permetterà, di conseguenza, di risolvere anche tutti gli altri problemi che affliggono l’umanità ed il pianeta intero (regni animale e vegetale compresi), perché non ce la esponi pubblicamente?
Potresti essere il prossimo premio Nobel per la pace.
Io, sarei il primo ad esserne felice.
Wow!!!
Sei riuscito a capire tutto questo?
Io, veramente, non ho capito nulla di quello ha scritto. :-))
A dirla tutta, non mi sono nemmeno impegnato più di quel tanto.
Quando vedo simili contorsioni e leggo simili pippologie, mi stanco subito di leggere. :-))
In effetti, all'inizio ho lasciato perdere.
Ma poi, chissà perché, mi sono intestardito.
Ho faticato, e di brutto, ma mi sembra di essere infine riuscito a decifrare il contenuto del testo in oggetto.
O almeno lo spero. Sarei molto felice se si riuscisse davvero a salvare il pianeta da tutti i mali che lo affliggono.
:-D
A differenza di alcuni (molti, tutti?) politici populisti non credo di essere in possesso di ricette da premio Nobel. Mi permetto solamente di segnalare, dal mio minuto posto d’osservazione, che la quotidianità è intrisa di discorsi che sorvolano i veri problemi o li falsano, che li fanno deviare su altre faccende, oppure discorsi che ripropongono le stesse promesse impossibili o ripresentano nostalgie di comodo. E questo l'obiettivo della disinformazione attuata nei fatti dai media che simpatizzano con l'ideologia populista. Sono anche convinto che bisogna stare molto attenti a questo tipo di “attori”: non si presentano mai subito come davvero pericolosi. Si allargano con il consenso, appaiono come assolutamente seducenti, dotati di astuzia politica e di “sentimenti” (tredicesime avs e pericolo islamico e quant'altro) e che definiscono incresciose certe situazioni. Vanno a braccetto con quelli che ti fanno credere che il capitale sa sempre dove saggiamente dirigersi per produrre il miglior risultato, perfino nel campo della protezione sociale, si tratti di pensioni, medicina o formazione. Dottrina che tuttavia regge imperterrita non solo a qualsiasi forma di critica opposta, ma resiste alla realtà stessa, dalle condizioni di insicurezza economica e sociale in cui sono state gettate decine di milioni di persone persino nei paesi sviluppati. E intanto l'obiettivo ultimo e quello di cancellare le classi sociali, i ceti medi vengono proletarizzati, il lavoro perde la dimensione di valore, e la società civile si trasforma in un gigantesco bacino d’utenza di forza lavoro a costo molto basso. Questo lo si fa anche costruendo un “nemico esterno”, attraverso la manipolazione dell’informazione, attuando lo “spostamento” degli interessi reali della gente verso obiettivi fasulli. E non è una novità! In tal modo viene ricostruita la piramide verticale che tanto mancava alle aristocrazie privilegiate. Di una cosa mi permetto di essere sicuro: non sarà certo nelle "corde" degli invocati neoleader populist-carismatici la soluzione che il “nostro Ribelle” pretende da kalamo.
Se mi permetti, avrei un paio di domande:
- Quali sono i veri problemi?
- Mi fai qualche esempio di "promesse impossibili"?
- Cosa sono le nostalgie di comodo?
- Chi sono gli attori che non si presentano mai subito come davvero pericolosi?
- Chi sono quelli che ti fanno credere che il capitale sa sempre dove saggiamente dirigersi per produrre il miglior risultato, perfino nel campo della protezione sociale?
- Qual è quella dottrina che regge imperterrita non solo a qualsiasi forma di critica opposta, ma resiste alla realtà stessa?
- Chi è che vuole cancellare le classi sociali?
- Chi manipola l'informazione?
- Chi sono gli invocati neoleader populist-carismatici?
Scusami, forse le domande sono un po' più di un paio, ma è solo per cercare di capire il tuo messaggio.
"Per esempio si può notare che in alcuni paesi certe donne musulmane non ricevono la loro parte dell’eredità e questa è una violazione dei loro diritti sanciti nel Corano."
A quali versetti del corano ti riferisici?
A seconda delle molteplici interpretazioni delle varie situazioni in cui ci si potrebbe trovare:
[4:11] GOD decrees a will for the benefit of your children; the male gets twice the share of the female.* If the inheritors are only women, more than two, they get two-thirds of what is bequeathed. If only one daughter is left, she gets one-half. The parents of the deceased get one-sixth of the inheritance each, if the deceased has left any children. If he left no children, and his parents are the only inheritors, the mother gets one-third. If he has siblings, then the mother gets one-sixth. All this, after fulfilling any will* the deceased has left, and after paying off all debts. When it comes to your parents and your children, you do not know which of them is really the best to you and the most beneficial. This is GOD's law. GOD is Omniscient, Most Wise
Footnote: *4:11 Generally, the son is responsible for a family, while the daughter is taken care of by a husband. However, the Quran recommends in 2:180 that a will shall be left to conform with the specific circumstances of the deceased. For example, if the son is rich and the daughter is poor, one may leave a will giving the daughter everything, or twice as much as the son
Pubblico senza commento questo testo,
che ho ricevuto per e-mail durante la notte.
Benché esso parli del contenzioso israelo-palestinese
dal punto di vista sionista
e non dell'Islam come religione
lo propongo alla riflessione dei blogger.
The deputy leader of the Liberal Democrats, Simon Hughes, has told the Jewish Chronicle
that
the time has come to consider a 'one-state solution' to the impasse between Israel
and the Palestinians. He said:
'"We are near to the end of the opportunity of being able to get a peaceful two-state
solution because of the extent of the settlements."'
As a result, he thinks that
'a single federated state in which Muslims, Jews and Christians had separate constitutional
rights may now be the best option'.
He also spoke about
'the genuine feelings of anger and frustration felt by his colleagues over Israeli
government policy'
such as
'forced removals of Bedouin and the wall and demolition of houses on the outskirts
of Jerusalem'.
Where to start? Hughes is so terribly, terribly wrong on every single part of this.
The 'wall', or security barrier, is there only to prevent the Palestinians from
murdering yet more Israelis. The LibDems thus feel 'anger and frustration' not with
the Palestinians who ceaselessly attempt such attacks but with their intended victims,
on account of a measure which saves their lives.
The home demolitions and Bedouin evictions have occurred because of illegal building
and occupancy. The LibDems thus feel 'anger and frustration' that Israel is upholding
the rule of law.
The 'settlements' are not the obstacle to a solution. This is because the problem
is not the absence of a state of Palestine but the fact that the Arab world wants
Israel to disappear - the obscene aim that Hughes now explicitly supports.
Moreover, the only reason the 'settlements' are considered a problem is that the
Palestinians intend to ethnically cleanse a future state of Palestine of every
Jew. The LibDems thus feel 'anger and frustration' with the absence of a racist
Palestine ethnically cleansed of Jews. That's quite some progressive platform they
have there.
As for Hughes' vision of a 'single federated state in which Muslims, Jews and Christians
had separate constitutional rights', you really don't know whether to laugh or cry
at such ignorance. There can never be such a state because the Arabs will not permit
Christians and Jews to have constitutional rights, let alone equal ones.
This was graphically demonstrated when Jordan illegally occupied the 'West Bank'
between 1948 and 1967, during which time the Jordanians desecrated synagogues,
forbade Jews access to their holy places and dug up Jewish graves and used their
stones for latrines. The only time that Jews, Christians and Muslims have had
all their holy places protected and their religious rights upheld has been under
Israeli rule throughout a unified Jerusalem since 1967.
And the most important point of all, the reason why Hughes's 'final solution' is
so unconscionable, is that Israel is a Jewish state as of right. The Jews are the
only people for whom Israel was ever their national kingdom, as the international
community explicitly recognised after World War One when it enshrined the binding
legal obligation on Britain to settle Jews as of right throughout the whole of Palestine
--what is now Israel, the West Bank and Gaza - a binding legal commitment which
the British repeatedly broke, but which has never been abrogated to this very day.
Israel is a legally constituted democratic state, with the same right to exist as,
say, Britain, the US or Australia. Yet it is the only one which western liberals
want to destroy - thus lining them up with those who have waged an illegal and
immoral war of extermination against it for its entire existence. Why does Simon
Hughes want to deny the Jews alone the right to self-determination in their own
historic homeland? His sanctimonious humbug cannot conceal that this is simply
rank bigotry.
Hughes is known to be on the extreme left-wing end of his left-wing party. Doubtless,
though, he not only does indeed speak for the LibDems but also, alas, for many in
the west - including an increasing number of Jews.
Tragically, surreally, these people blame Israel for losing international support
--because they blame it for the continuation of the Middle East impasse.
This is quite simply deranged. Israel has always compromised in the pursuit of peace;
the Arabs have always refused to do so. Israel offered the Palestinians more than
90 per cent of the land they were demanding for a state of their own; it was the
Palestinians who refused it and embarked instead on a campaign of mass murder against
Israelis.
Anyone who thinks this is 'extremist Zionist propaganda' should read the despairing
words of Professor Benny Morris,
a man of the left once excoriated as a revisionist whose work gave succour to the
Arab cause. Now he says:
"The decades of studying the [Israeli-Palestinian] conflict, which led to nine books,
left me with a feeling of deep despair....I've written enough about a conflict that
has no solution, mainly due to the Palestinians' consistent rejection of a solution
of two states for two peoples.
"...In the end, both sides of the Palestinian movement - the fundamentalists led
by Hamas and the secular bloc led by Fatah - are interested in Muslim rule over
all of Palestine, with no Jewish state and no partition."'
The real reason for the never-ending nature of the Middle East impasse is that from
the get-go the west, led by Britain, consistently excused and rewarded Arab terror
and either punished its Jewish victims or left them to swing, while endorsing lies
and denying historical truth. That's the position Simon Hughes has now taken.
As the Jewish people prepares to usher in Yom Kippur, trembling in the shadow of
Iran racing to build its genocide bomb while perceiving aghast that the so-called
civilised west is either indifferent to or even hostile towards the regime's intended
Israeli victims, I wish my Jewish readers gmar chatima tovah - may the judgment
of heaven seal us all for a year of peace.
ebbravo proff de maria... ci voleva... dopo le frequenti farneticazzioni sui vari blog dei breivik nostrani un'intervisata ad un uomo di pace di fede mussulmana come questo iman non può che risultare interessante... :-D :-D :-D :-D :-D
ebbravo proff de maria... ci voleva... dopo le frequenti farneticazzioni sui vari blog dei breivik nostrani un'intervista ad un uomo di pace di fede mussulmana come questo iman non può che risultare interessante... :-D :-D :-D :-D :-D
Esattamente. Alcuni dei quali fanno venire il ribrezzo. Sempre gli stessi.
http://www.mattinonline.ch/11767/le-immagini-delle-spose-bambine
:evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: