Liliane Tami – Space Exploration
Il 29 gennaio 2025, durante una teleconferenza trasmessa in diretta dalla NASA, è stato annunciato un risultato scientifico di straordinaria importanza: nei campioni dell’asteroide Bennu, raccolti dalla missione OSIRIS-REx nel 2020 e portati sulla Terra nel 2023, sono stati identificati amminoacidi e tutte e cinque le basi azotate conosciute, componenti fondamentali del DNA e dell’RNA.
Bennu è un piccolo asteroide che passa vicino alla terra ogni 6 anni e su cui la NASA ha svolto la missione OSIRIS-REX, partita l’8 settembre 2016.
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Questa scoperta sottolinea l’enorme valore dell’analisi delle meteoriti e degli asteroidi per comprendere l’origine della vita. La presenza di adenina, guanina, uracile e vari amminoacidi nei campioni suggerisce che le reazioni chimiche avvenute su questi corpi celesti potrebbero aver fornito i blocchi fondamentali per la formazione della vita sulla Terra. Analizzare questi campioni permette di ricostruire i processi chimici che hanno avuto luogo nello spazio primordiale e di comprendere se tali processi siano comuni in tutto l’universo.
Nei campioni di Bennu sono stati scoperti 14 dei 20 amminoacidi che costituiscono le proteine terrestri e tutte e cinque le basi azotate, elementi chiave dell’alfabeto della vita. Questa scoperta rafforza l’idea che la chimica prebiotica possa svilupparsi in ambienti extraterrestri e sostenere la teoria della Panspermia, secondo cui la vita sulla Terra potrebbe essere stata seminata da materiali organici trasportati da meteoriti e comete.
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Pubblicata su Nature e Nature Astronomy, la ricerca condotta dal team guidato da Daniel Glavi del centro Goddard della NASA ha rivelato la presenza di migliaia di composti organici, tra cui 19 amminoacidi non proteinogenici, ossia non coinvolti nella struttura delle proteine conosciute sulla Terra. Questi composti, essendo pressoché assenti nella biologia terrestre, suggeriscono che i processi chimici nello spazio potrebbero aver generato un’ampia varietà di molecole organiche, alcune delle quali potrebbero aver contribuito all’evoluzione della vita.
Inoltre, le analisi hanno dimostrato che Bennu è ricco di composti a base di azoto e ammoniaca, formatisi miliardi di anni fa nelle regioni più esterne e fredde del Sistema Solare. Questo suggerisce che l’asteroide si sia originato in un ambiente favorevole alla conservazione di molecole organiche complesse, aumentando la probabilità che gli asteroidi possano aver avuto un ruolo cruciale nella chimica prebiotica della Terra primordiale.
La scoperta di composti organici complessi su un asteroide carbonioso conferma che gli elementi alla base della vita possono formarsi in ambienti extraterrestri e rimanere stabili per miliardi di anni. Se la teoria della Panspermia fosse corretta, la vita potrebbe essere un fenomeno diffuso nell’universo, e la sua origine potrebbe non essere un evento isolato alla Terra, ma una caratteristica comune a molti sistemi planetari.
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