Nella città di Corinto gli atleti gareggiavano nudi nei giochi d’acqua dedicati a Poseidone e gli uomini si divertivano combattendo e facendo orge alle terme. San Paolo ha avuto il coraggio di andare in questa città dissoluta a predicare il Vangelo. San Francesco, col suo messaggio di Pace divulgato a San Remo, è stato un eccellente esempio di evangelizzazione.
qui il video:

Il recente videomessaggio di Papa Francesco al Festival di Sanremo rappresenta una straordinaria testimonianza di come le nuove tecnologie possano divenire strumenti potenti per l’evangelizzazione e la diffusione del Vangelo. Il Pontefice, con il suo spirito pastorale e la sua capacità di dialogare con il mondo contemporaneo, ha ricordato a tutti l’importanza di portare la Parola di Dio ovunque, perfino nei contesti più inattesi, proprio come fecero gli apostoli nel primo secolo del cristianesimo.
L’ultima edizione del Festival di Sanremo 2025 ha registrato un ascolto medio di circa 10,5 milioni di spettatori a serata, con uno share del 65% nella serata finale. Si tratta di numeri altissimi che confermano l’evento come uno degli appuntamenti televisivi più seguiti in Italia. Il fatto che un Pontefice abbia avuto il coraggio, proprio come Gesù che parlava con la Samaritana, di evangelizzare così tante persone t è molto apprezzabile.
San Paolo: Evangelizzatore delle Genti e Pioniere della Comunicazione
San Paolo, colosso dell’evangelizzazione, comprese immediatamente che il messaggio di Cristo non poteva restare confinato entro i limiti del giudaismo, ma doveva raggiungere tutti i popoli. Il suo apostolato tra i pagani, attraverso le lettere e i viaggi missionari, dimostra che il Vangelo è universale e capace di parlare a ogni epoca e cultura. Proprio come oggi la Chiesa utilizza i media digitali per trasmettere il suo messaggio, Paolo sfruttò i mezzi di comunicazione del suo tempo – le epistole e la predicazione orale – per rendere Cristo accessibile a tutti.

San Pietro: Proclamare il Vangelo ai Peccatori e agli Ammalati
Non meno importante fu il ruolo di San Pietro, il primo Papa, che con il suo ardore e la sua fede incrollabile comprese che il messaggio cristiano doveva abbracciare anche coloro che erano lontani dalla Legge mosaica. Celebre è l’episodio della sua visione a Giaffa (Atti 10), in cui Dio gli rivelò che nessun uomo doveva essere considerato impuro, aprendo così la strada alla conversione dei pagani. Pietro fu il primo a comprendere che la misericordia di Cristo era destinata ai peccatori, ai sofferenti, agli emarginati: un insegnamento che oggi riecheggia nelle parole di Papa Francesco.
L’Importanza di Evangelizzare attraverso i Nuovi Mezzi di Comunicazione
Il messaggio del Papa a Sanremo è un chiaro segno di come la Chiesa debba essere presente nei luoghi della cultura popolare, parlando il linguaggio della contemporaneità senza perdere la profondità del messaggio evangelico. Come Paolo utilizzò le lettere per raggiungere le comunità lontane e Pietro predicò ai pagani senza timore, così oggi il Vangelo deve attraversare i confini digitali e giungere ai cuori attraverso i social media, la televisione e ogni altra forma di comunicazione moderna.
Il cristianesimo non è mai stato statico, ma sempre in cammino verso le periferie esistenziali, in cerca di anime da illuminare con la verità di Cristo. In un’epoca in cui la tecnologia sembra spesso dividere più che unire, la Chiesa ha il compito di trasformare questi strumenti in veicoli di speranza, di amore e di conversione.
Il videomessaggio di Papa Francesco a Sanremo è dunque un invito a non temere il nuovo, a saper entrare nei meccanismi della società contemporanea con intelligenza e discernimento, e soprattutto a ricordare che, oggi come duemila anni fa, la Buona Novella è destinata a tutti, senza eccezioni. Perché il Vangelo non ha confini e la misericordia di Dio è infinita.
Ecco qui il testo integrale del video del Papa:
Carissimo Carlo,
ho ancora nel cuore il ricordo della Giornata Mondiale dei Bambini, lo scorso maggio, tu eri con noi con il calore umano che ti contraddistingue, in quel bellissimo momento allo Stadio Olimpico con i bambini di tutto il mondo.
Sai, la musica è bellezza, la musica è strumento di pace. È una lingua che tutti i popoli, in diversi modi, parlano e raggiunge il cuore di tutti. La musica può aiutare la convivenza dei popoli.
Penso, in questo momento, a mia mamma che mi raccontava e mi spiegava alcuni brani di opere liriche facendomi conoscere il senso di armonia e i messaggi che la musica può donare. Pensando al tuo invito penso direttamente a tanti bambini che non possono cantare, non possono cantare la vita, e piangono e soffrono per le tante ingiustizie del mondo, per le tante guerre, le situazioni di conflitto. Le guerre distruggono i bambini. Non dimentichiamo mai che la guerra è sempre una sconfitta.
Questo è quello che desidero di più, vedere chi si è odiato stringersi la mano, abbracciarsi e dire con la vita, la musica e il canto: la pace è possibile! Oggi tu lo stai facendo e lo stai facendo dire attraverso la musica.
Cercate di vivere delle belle serate e rivolgo un saluto a tutti coloro che sono collegati, specialmente le persone che soffrono, e a tutti voi, e che la buona musica possa raggiungere il cuore di tutti. Sai, la musica può aprire il cuore all’armonia, alla gioia dello stare insieme, con un linguaggio comune e di comprensione facendoci impegnare per un mondo più giusto e fraterno.
Grazie
Liliane Tami