Cultura

Il Maestro e Margherita, libro divino

Il Maestro e Margherita è un capolavoro della letteratura russa scritto da Michail Bulgakov e pubblicato postumo nel 1966-67. È un romanzo complesso, che intreccia due trame principali: una ambientata nella Mosca degli anni ’30 e l’altra nella Gerusalemme del I secolo d.C.

Personaggi principali

Nella Mosca degli anni ’30

  • Woland: Il Diavolo, che arriva a Mosca con la sua bizzarra corte per seminare caos e rivelare l’ipocrisia della società sovietica.
  • Korov’ev: Demone burlone e sarcastico, compare di Woland.
  • Behemoth: Gatto nero parlante, grande bevitore e amante del caos.
  • Azazello: Demone con un aspetto minaccioso, esecutore della volontà di Woland.
  • Il Maestro: Uno scrittore perseguitato dal regime sovietico per il suo romanzo su Ponzio Pilato. Rinchiuso in un manicomio, perde la speranza fino all’intervento di Margherita e Woland.
  • Margherita: Amante del Maestro, donna coraggiosa e passionale. Accetta di diventare la regina del ballo di Satana per poter riabbracciare il suo amato.
  • Michail Berlioz: Redattore di una rivista letteraria sovietica, scettico e razionalista. Muore in un incidente orchestrato da Woland.
  • Ivan Bezdomny: Poeta sovietico che assiste alla morte di Berlioz e cerca di smascherare Woland, finendo in manicomio.

Nella Gerusalemme del I secolo d.C.

  • Ponzio Pilato: Governatore romano della Giudea, tormentato dal rimorso per aver condannato a morte Jeshua.
  • Jeshua Ha-Nozri: Figura che richiama Gesù Cristo, un predicatore pacifico condannato da Pilato.
  • Giuda di Kerioth: Traditore di Jeshua, ucciso misteriosamente.
  • Levi Matteo: Seguace di Jeshua, cerca di salvarlo e poi di vendicarlo.

Trama

Il romanzo si divide in due piani narrativi intrecciati:

  1. Mosca negli anni ’30: Woland e la sua corte infernale arrivano in città e scatenano il caos tra gli intellettuali e burocrati sovietici, svelando la loro corruzione e meschinità. Tra inganni, spettacoli di magia nera e misteriose sparizioni, la loro presenza smaschera l’ipocrisia della società sovietica atea e repressiva.
  2. Gerusalemme al tempo di Ponzio Pilato: Il romanzo del Maestro racconta il processo e la condanna di Jeshua Ha-Nozri da parte di Pilato, il quale è combattuto tra il dovere e il rimorso. Questo racconto storico fa da contrappunto alla vicenda moscovita, esplorando il tema della colpa e della redenzione.

Nel frattempo, Margherita, disperata per la scomparsa del Maestro, accetta di diventare regina del ballo di Satana per ottenere la sua salvezza. Grazie all’intervento di Woland, il Maestro e Margherita trovano finalmente la pace in un aldilà simbolico.

Il Maestro e Margherita è un’opera ricca di satira, ironia e misticismo, con riflessioni profonde sulla libertà, la giustizia e il destino dell’arte sotto la repressione politica.

Mosca negli anni ’30: l’arrivo di Woland

Il romanzo inizia con un dialogo tra il poeta Ivan Bezdomny e il redattore Michail Berlioz in un parco di Mosca. I due discutono dell’inesistenza di Dio quando compare un misterioso straniero: Woland, che si presenta come un esperto di magia nera e offre una profezia inquietante sulla morte imminente di Berlioz. Poco dopo, il redattore muore in un assurdo incidente: scivola su un marciapiede e viene decapitato da un tram.

Woland e la sua corte si insediano in un elegante appartamento, da cui iniziano a seminare il caos. Tra i membri della sua banda troviamo:

  • Korov’ev, ex maestro di cappella, demone vestito in modo grottesco.
  • Azazello, con un viso deforme e un dente sporgente, che si rivela un feroce esecutore.
  • Behemoth, un gigantesco gatto nero parlante, abile a sparare e combinare guai.

Woland organizza un grande spettacolo di magia al Teatro di Varietà, durante il quale distribuisce denaro che poi si trasforma in carta straccia, smaschera ipocriti e corrompe il pubblico. I funzionari sovietici coinvolti nelle sue trame finiscono in manicomi o vengono puniti in modo surreale.

Nel frattempo, il poeta Ivan Bezdomny, dopo aver assistito alla morte di Berlioz e agli strani eventi che ne seguono, cerca disperatamente di denunciare Woland, ma finisce rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Qui incontra un altro paziente: il Maestro, uno scrittore caduto in disgrazia.


Il Maestro e il suo romanzo su Ponzio Pilato

Il Maestro racconta a Ivan la sua storia: ha scritto un romanzo su Ponzio Pilato, un’opera che esplora il conflitto tra potere e coscienza, ma il manoscritto è stato rifiutato e lui perseguitato dalle autorità sovietiche. Disperato, ha bruciato il libro e si è rinchiuso in manicomio, abbandonando tutto, compresa la sua amata Margherita.


Gerusalemme al tempo di Pilato

Nel romanzo del Maestro, la vicenda si sposta nella Gerusalemme del I secolo, dove Ponzio Pilato, governatore romano, si trova a dover giudicare il filosofo e predicatore Jeshua Ha-Nozri (una figura che richiama Gesù Cristo). Jeshua è accusato di sovversione e di essersi proclamato re dei Giudei, ma Pilato prova una strana simpatia per lui. Jeshua sostiene che “tutti gli uomini sono buoni” e che il vero potere sta nella verità e nella compassione.

Pilato è tormentato dal mal di testa e dall’inquietudine. Intuisce che Jeshua è innocente, ma per paura delle conseguenze politiche ordina la sua crocifissione. Questo tormento diventa il suo castigo eterno.

Nel romanzo del Maestro si racconta anche dell’assassinio di Giuda di Kerioth, il traditore di Jeshua. L’ordine della sua esecuzione viene da un misterioso personaggio, che potrebbe essere Pilato stesso o Levi Matteo, il discepolo più devoto di Jeshua.


Margherita e il patto con Woland

Margherita, l’amata del Maestro, è sposata con un uomo ricco ma privo di passione. Quando scopre che il Maestro è scomparso, si dispera. Woland le offre un’opportunità: diventare regina del ballo di Satana. Lei accetta e, trasformata in una strega affascinante, vola sulla città nuda, accompagnata dalla domestica Natasha, anch’essa trasformata in strega.

La notte del ballo, Margherita accoglie con grazia e distacco gli ospiti infernali di Woland: assassini, tiranni, demoni e peccatori di ogni epoca. Come ricompensa, ottiene di riavere il Maestro.

Woland restituisce al Maestro il suo manoscritto, pronunciando una frase chiave del romanzo: “I manoscritti non bruciano”. Questo è un messaggio sulla forza dell’arte e della verità, che resistono alla censura e alla distruzione.


Il finale: la redenzione e la libertà

Mosca viene sconvolta da eventi sempre più assurdi, mentre Woland e la sua corte si preparano a lasciare la città. Il Maestro e Margherita non possono più vivere nel mondo ordinario: Woland offre loro la pace eterna, un luogo al di fuori della realtà, né Paradiso né Inferno, ma una dimensione dove possono finalmente stare insieme.

Ponzio Pilato, invece, viene finalmente liberato dalla sua condanna: la sua anima, tormentata per duemila anni, può finalmente camminare libera sotto la luna, accompagnato da Jeshua.


Mosca e Gerusalemme: due mondi a confronto

Le due trame del romanzo sono parallele e si specchiano l’una nell’altra:

  • Mosca rappresenta il potere sovietico, oppressivo e cinico, dove la censura soffoca l’arte e la verità.
  • Gerusalemme è il luogo del potere imperiale, con Pilato come simbolo dell’uomo diviso tra coscienza e dovere.

Ma c’è un legame più profondo:

  • Woland e Jeshua sono due forze opposte, ma non completamente antagoniste. Woland, pur essendo Satana, riconosce la verità e la giustizia, mentre Jeshua rappresenta l’amore e la redenzione.
  • Pilato e il Maestro sono entrambi prigionieri della loro epoca: Pilato della sua codardia, il Maestro della repressione sovietica. Entrambi vengono salvati nel finale.

Temi principali

  1. Libertà e potere → Il romanzo critica la dittatura sovietica e il conformismo sociale.
  2. Il ruolo dell’arte → Il Maestro incarna lo scrittore perseguitato, ma la sua opera sopravvive: “I manoscritti non bruciano”.
  3. Bene e male → Woland non è solo malvagio: è un giudice, che premia e punisce secondo una sua logica.
  4. Amore e sacrificio → Margherita è l’unico personaggio capace di un amore totale e incondizionato.

Conclusione

Il Maestro e Margherita è un’opera complessa e stratificata, che mescola satira, filosofia, misticismo e ironia. Bulgakov, con la sua scrittura visionaria, critica il regime sovietico e al tempo stesso esplora il significato della libertà, dell’arte e della giustizia.

È un romanzo che si può leggere a diversi livelli: come una storia fantastica, come una riflessione storica e politica, o come una profonda meditazione sul destino dell’uomo e dell’artista.

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