Cultura

Dreyfus, l’Affare che sconvolse la Francia di fine ‘800: tra antisemitismo, calunnie e nazionalismo

Al tramonto del XIX secolo il caso Dreyfus, storia di calunnie e antisemitismo, scosse la Francia della Terza Repubblica

Il 15 ottobre 1894 Alfred Dreyfus, ufficiale dell’esercito francese, alsaziano di origine ebraica, agiato e benestante, viene accusato di alto tradimento perché, da francese, avrebbe fornito informazioni militari segrete alla Prussia.

Processato, degradato in pubblico, viene condannato all’ergastolo e deportato nella Guyana francese, nell’Isola del Diavolo, dove rimarrà per 5 lunghi anni.

Complici della condanna di un innocente, nell’Europa di fine secolo, l’antisemitismo ormai dilagante, visto come “soluzione della società militare alla crisi della nazione” per usare le parole del Professor Gilles Pecout, e la corruzione delle indagini sin dall’inizio delle stesse.

Non tutti, inoltre, acconsentirono ad accogliere la colpevolezza del povero Dreyfus.

Il colonello Picquart, per esempio, fece pressione affinché s’indagasse sul fatto che i documenti imputati a Dreyfus avessero in realtà una calligrafia così simile a quella dell’oscuro personaggio Esterhazy, maggiore di fanteria, ma questi fu scandalosamente assolto nel 1898.

Il celeberrimo scrittore Zola ottenuto lo spazio dell’ editoriale sul quotidiano L’Aurore intitolò “J’accuse!” un lungo articolo di difesa dell’ufficiale ebreo, nel quale chiamava in causa anche l’autorità militare, dividendo il paese tra Repubblicani – dreyfusiani e nazionalisti/antisemiti – antidreyfusiani.

Il suicidio del tenente colonnello Henry, uno degli artefici dei documenti falsificati, dimostrò solo parzialmente l’innocenza di Dreyfus, il quale fu tuttavia reintegrato, ma solo nel 1902, grazie all’instancabile attività d’indagine anche della signora Dreyfus.

Nel 1906 Dreyfus fu infine promosso al grado di maggiore, partecipando successivamente come tenente colonnello alla Prima Guerra Mondiale.

Ventitré anni dopo, la pubblicazione delle memorie di un intendente tedesco, dimostrò come la spia che aveva passato i dispacci segreti militari francesi alla Germania fosse il sospettato Esterhazy.

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