Bastava solo aspettare. In fondo, è solo una questione di numeri: tra il 45° e il 47° , quattro anni e un solo nome: Joe Biden, 46°presidente USA. Nel frattempo, il mondo è esploso: il talebani si sono ripresi l’Afghanistan, Mosca contro Kiev, Tel Aviv contro Gaza e viceversa; ostaggi rapiti e mai restituiti, trucidati; bombe sui civili; incrementi alle armi.
Poi, ritorna lui. Il ritorno di Astrea, la vergine della Giustizia, avrebbe detto Virgilio. Forse. Di certo, è così che devono aver pensato i 276 grandi elettori che gli hanno permesso di varcare la soglia dei 270 e di strappare il traguardo. Dopo Biden, basta democratici. Forse, è il momento della pace. Certo, gli Americani erano chiamati a scegliere tra Kamala Harris e Trump, non tra Biden e Trump, ma l’eredità del 45° era troppo forte per permettere alla Harris di divenire la prima donna presidente degli Stati Uniti.
Non è così che pensano le potenze mondiali: “Continuiamo a contare sul forte supporto bipartisan per l’Ucraina negli Stati Uniti”, ha scritto su X Volodymyr Zelensky. E si percepisce un certo nervosismo, visto che con Trump alla Casa Bianca, non può essere dato per scontato l’aiuto militare a Kiev, poiché che il Tycoon ha fatto intendere che punta a ridurre fortemente, se non a interrompere completamente, l’invio di armi a Kiev.
“Congratulazioni per il ritorno più grande della storia!”, gongola invece Netanyahu su X, aggiungendo che tale “ritorno storico alla Casa Bianca offre un nuovo inizio all’America e un rinnovo del convinto impegno nella grande alleanza tra Israele e l’America”.
Insomma, Russia e Israele: sarà questa la linea di supporto del MAGA?
L’attentato estivo (che gli costò quasi la vita, se non fosse stato per una manciata di centimetri), un linguaggio forte e senza mezzi termini, ha portato ora il Tycoon a riabbracciare la moglie Melania sul palco di fronte a un plauso gremito di gubilo, sulle note di Elvis. Visto che lo star system dei vivi lo ha disertato, Trump considerando questi ultimi “morti viventi”, ha in fine puntato ai “morti”, sì ma ai morti immortali.
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