2020
SVIZZERI ? – certo, solo se non siete poveri (titolo originale del post)
PENSIERO DEL GIORNO
Responsabilità non fa rima con ricchezza. I salari più bassi, la sottooccupazione e la maggior parte delle difficoltà economiche sono proprio degli stranieri, e non perché non lavorano, anzi, ma perché, purtroppo, la maggior parte – pur lavorando! – non guadagna abbastanza.
Vogliamo misurare la svizzeritudine coi soldi? Vogliamo davvero stabilire se una persona merita la naturalizzazione a seconda della sua estrazione sociale?
Già oggi bisogna essere integrati e potersi mantenere per accedere alla cittadinanza. Domani, con questo ulteriore inasprimento di legge, si chiederà ai poveri di restituire 10 anni di aiuti percepiti in passato pur di dimostrare che oggi meritano il passaporto rossocrociato.
Non vi sembra di esagerare?
Questo approccio non punisce solo chi approfitta del sistema, punisce tutti. Ci si scalda parecchio in Ticino per una multa, il ritiro di patente, addirittura il bicchiere di carnevale… poi di fronte a segregazioni della società per ceto e per origine, neanche fossimo nei campi di cotone, troppi si appiattiscono sulla narrazione anti straniera.
È comodo pensare e giustificarsi con le frasi fatte, quelle che etichettano gli stranieri come approfittatori, furbetti e chi più ne ha più ne metta. È tanto comodo quanto pericoloso.
Ricordiamoci che anche noi svizzeri per gli altri siamo degli stranieri.
Facciamo dei distinguo, non tra ricchi e poveri, però, ma tra corretti e scorretti. E non approfittiamo del nostro potere per umiliare chi fa più fatica. Mi chiedo se proprio tutti gli svizzeri che si credono migliori meritino il passaporto.
* * *
Questo post in stile “Via col vento” o “Capanna dello zio Tom” sta suscitando vivo interesse. Sapersi porre al centro dell’attenzione è un’arte; alcuni la posseggono, altri no.
Pare che l’intrepida deputata PLR abbia anche dichiarato: «Abbiamo appena votato una norma contro il bullismo (quella sugli smartphone), quanto siamo bulli noi ad approvare questa proposta?» (Regione)
NOTA BENE. Non vogliamo assolutamente affermare che Natalia non abbia dei sostenitori.
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Strano ma vero, concordo con Natalia Ferrara.
L'iter di naturalizzazione serve per verificare se il candidato abbia o meno i requisti per diventare cittadino svizzero. Esistono criteri formali e precisamente codificati (periodo di residenza, frequentazione delle scuole dell'obbligo, ecc) e altri più fluidi e lasciati alla discrezione dei consigli comunali (il famoso test per la verifica del livello di conoscenza del paese).
Sulla seconda parte si potrebbero già sollevare un milione di dubbi circa la legittimità dei consiglieri comunali, sull'equità e l'imparzialità di queste verifiche oltre che sul principio di parità di trattamento a livello cantonale e federale. Ma tutto sommato il sistema ha il suo perché, in un Ticino che in fondo non è che una "provincia" (e non è affatto dispregiativo!) fatta di paesi e un paio di cittadine e dove dei valori altrove perduti come il senso di comunità e la conoscenza reciproca rivestono ancora un valore importante.
Quello su cui sicuramente non concordo, però, è la "proposta Marioli" approvata dal Gran Consiglio. Natalia Ferrara esprime bene il concetto: "Vogliamo misurare la svizzeritudine coi soldi? Vogliamo davvero stabilire se una persona merita la naturalizzazione a seconda della sua estrazione sociale?".
Forse che i soli ricchi siano dei buoni svizzeri? Forse che gli indigenti debbano essere per forza peggiori cittadini? Forse che ad uno svizzero e magari anche patrizio di nascita non possa mai capitare un periodo di difficoltà?
Da un cittadino straniero che vuole naturalizzarsi mi aspetto: conoscenza della lingua, integrazione nel tessuto sociale, condotta incensurata, conoscenza del territorio e dei più basilari usi e costumi e soprattutto impegno e sincero interesse per l'ottenimento della nazionalità svizzera. Andare a speculare sulle difficoltà economiche, magari passate, del richiedente è miserevole e meschino.
Mala tempora currunt.
Non posso darti ragione. Il senso della norma è: se sei in grado di mantenerti, dopo 10 anni puoi ottenere la naturalizzazione. Mi sembra plausibile. Non è affatto un'angheria.
Ci sono numerosi casi di abuso, comprovati. Non sono fantasie. Ma l'inesauribile predicatrice imperversa con i suoi proclami e la sua campagna (con scarso successo, direi).