La Giornata Mondiale della Benedizione: Un Momento di Gratitudine e Riflessione
Articolo di Valentina Nessi
Nel calendario ebraico, il periodo che circonda la festività di ”Sukkot”, conosciuta come la “Festa delle Capanne”, è tradizionalmente un tempo di raccolta agricola e di profonda riflessione sui doni ricevuti dalla vita. Questa festa, che ricorda il viaggio degli Israeliti attraverso il deserto e la loro dipendenza dalla protezione divina, si svolge ogni anno subito dopo “Yom Kippur”, un momento altrettanto solenne di pentimento e riconciliazione spirituale.

”Birkat Kohanim”, la benedizione sacerdotale, è uno degli elementi centrali di questo periodo. I “Kohanim”, i discendenti dei sacerdoti, alzano le mani e pronunciano parole di benedizione tratte dalla Torah: “Il Signore ti benedica e ti protegga…” (Numeri 6:24-26). Questa antica benedizione richiama protezione, pace e prosperità per le comunità e per i singoli individui.
Ma oltre alla tradizione religiosa, la stagione di “Sukkot” porta con sé anche un messaggio universale: la gratitudine per la raccolta dei frutti della terra e per i beni che abbiamo accumulato nel corso dell’anno. Questo periodo è un’opportunità per fermarsi e riflettere su ciò che abbiamo, non solo in termini materiali ma anche spirituali. Le capanne di ”Sukkot” simboleggiano l’impermanenza della vita, ricordandoci quanto sia importante apprezzare le nostre benedizioni, grandi e piccole.
In questo contesto, la Giornata Mondiale della Benedizione assume un significato speciale. Celebriamo l’atto di benedire come un invito a diffondere luce, amore e positività nelle nostre vite e in quelle degli altri. Benedire significa non solo augurare benessere, ma anche riconoscere e rafforzare i legami spirituali che ci connettono con il divino, con la natura e con le persone che ci circondano.
Proprio come la Torah ci invita a vedere il ciclo della vita e delle stagioni come un atto di equilibrio e gratitudine, così questa giornata ci sprona a riflettere sul nostro rapporto con la creazione, con Dio e con i nostri cari.
Benedire non significa solo desiderare ricchezza materiale, ma anche coltivare un terreno fertile per la crescita interiore: amore per il creato, per noi stessi e per gli altri.

Incoraggiamo, dunque, ciascuno di noi, in questa Giornata Mondiale della Benedizione, a estendere il proprio augurio di pace e prosperità a coloro che amiamo. In un mondo spesso pieno di divisioni e incertezze, condividere una benedizione diventa un atto di speranza e di connessione. Più benedizioni diffondiamo, più luce e abbondanza possiamo generare sulla Terra.

Amen 🙏🏻
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