Il patriarca Kirill, leader della Chiesa ortodossa russa, ha chiesto al presidente Vladimir Putin di restituire un’icona sacra nota come “L’icona della Trinità” del pittore medievale Andrei Rublev. Questa icona è uno dei capolavori più celebri dell’arte sacra russa e rappresenta la Trinità secondo la tradizione ortodossa.
Motivazioni del Patriarca
La richiesta di Kirill riflette il desiderio della Chiesa ortodossa russa di riavere sotto la sua custodia questa icona di enorme valore spirituale e storico, che era stata conservata presso la Galleria Tretyakov di Mosca, uno dei più importanti musei d’arte russa. Il patriarca e la Chiesa ortodossa hanno sottolineato l’importanza dell’icona come simbolo della fede cristiana e del suo ruolo nella spiritualità e identità russa.

Contesto storico
L’icona era originariamente parte del monastero della Trinità di San Sergio, ma fu spostata in un museo durante l’era sovietica, quando le istituzioni religiose furono pesantemente represse e molte proprietà della Chiesa furono confiscate dallo Stato. Da allora, la Chiesa ha cercato di recuperare alcuni di questi oggetti sacri.
La Trinità di Rublev è una delle più venerate icone della tradizione ortodossa e il patriarca Kirill ha sottolineato che dovrebbe essere restituita alla Chiesa per permettere ai fedeli di venerarla adeguatamente. La Chiesa vede questa restituzione come un gesto significativo per la rinascita spirituale della Russia e la riconciliazione con il passato.
Risposta di Putin
Vladimir Putin ha accolto la richiesta, e nel 2023 l’icona è stata temporaneamente trasferita alla Chiesa ortodossa. Tuttavia, ci sono state polemiche e preoccupazioni, soprattutto tra esperti d’arte e restauratori, per le condizioni di conservazione dell’opera. Molti temono che spostarla in una chiesa possa comprometterne l’integrità a causa delle condizioni ambientali e del rischio di deterioramento.
In questo contesto, la decisione di trasferire l’icona riflette anche il rapporto stretto tra la Chiesa ortodossa e lo Stato russo sotto la presidenza di Putin, che ha spesso enfatizzato il ruolo della religione nella rinascita dell’identità nazionale russa.
