Paul “Big Pauly” Castellano (1915–1985) fu un influente boss della mafia italoamericana, capo della famiglia Gambino, una delle Cinque Famiglie di New York. La sua vita e la sua morte sono strettamente legate alla storia della criminalità organizzata negli Stati Uniti.
Castellano nacque a Brooklyn, New York, il 26 giugno 1915, da una famiglia siciliana originaria di Caccamo, in provincia di Palermo. Già da giovane, Castellano si avvicinò al crimine, seguendo le orme di suo padre e di altri parenti coinvolti nella mafia.
Nel 1976, Castellano divenne il capo della famiglia Gambino dopo la morte di Carlo Gambino, il precedente boss, che lo designò come suo successore. Questo passaggio di potere suscitò malcontento all’interno della famiglia, soprattutto tra i mafiosi più orientati alle attività di strada, come John Gotti, che non vedevano di buon occhio lo stile manageriale e “da uomo d’affari” di Castellano.
Sotto la sua guida, la famiglia Gambino si concentrò su attività illecite più sofisticate, come il traffico di beni di lusso, le frodi nelle costruzioni e altre operazioni economiche che Castellano dirigeva come un imprenditore, preferendo restare lontano dalle operazioni di violenza quotidiana.
Tuttavia, questa sua gestione imprenditoriale e la distanza dal mondo criminale tradizionale gli alienarono molti membri della famiglia Gambino. Il malcontento culminò il 16 dicembre 1985, quando Castellano fu assassinato in un attentato orchestrato da John Gotti, che ambiva a prendere il controllo della famiglia.
L’omicidio avvenne fuori dal ristorante Sparks Steak House a Manhattan, dove Castellano stava andando a cena. Lui e il suo autista, Thomas Bilotti, furono colpiti a morte da sicari su ordine di Gotti, che successivamente assunse la leadership della famiglia Gambino.
La morte di Castellano segnò un momento chiave nella storia della mafia italoamericana. La sua esecuzione pubblica evidenziò i conflitti interni tra i membri della mafia riguardo alla direzione e alle modalità operative delle famiglie criminali. John Gotti, che lo sostituì, portò la famiglia Gambino in una nuova era, ma attirò su di sé l’attenzione delle forze dell’ordine, cosa che alla fine portò alla sua condanna e incarcerazione.
Castellano viene ricordato per il suo stile manageriale e la sua ambizione di trasformare la mafia in un’organizzazione più sofisticata, ma anche per la brutalità con cui il suo regno venne interrotto.
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