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L’adagio come stile di vita: le guide di Ernico Damiani Editore di Cristina T. Chiochia

Teresa Monestrioli fu la prima a redigere una guida della collana di “Adagio” della Casa Editrice Enrico Damiani. Dal 2018 cura un blog che è il contenitore dove raccoglie “suggerimenti su come andare “adagio” un’ora, un pomeriggio o un fine settimana, convinta che rallentare le nostre vite frenetiche valga di più che sognare di cambiarle radicalmente (raramente lo facciamo!)”. 

Poi seguirono tutte le altre  una vera e propria “collana degli adagi”, per insegnare a vivere le città, non solo quelle più famose e turistiche, in modo lento. Proponendo viaggi “in solitaria”  o in compagnia, dove l’idea di percorrere una strada è un pò imparare a notare cose differenti rispetto alle solite perchè si cambia appunto il ritmo della osservazione o il punto di fuga di quello che si vuole osservare. Adagio come stile di vita, insomma,  “per tornare a stupirsi di fronte a luoghi che spesso abitiamo distrattamente. Il suo panorama elettivo è la città: è infatti fra le mille sollecitazioni urbane che prende forma, chiedendoci di cambiare ritmo e sguardo, invitandoci a prendere una pausa, a scavare sotto la superficie dei luoghi comuni e a cercare il silenzio anche dove c’è troppo rumore. Chi vorrà cimentarsi dovrà disintossicarsi dall’abitudine di andare di fretta, ma anche contrastare il richiamo seducente della tecnologia, in cambio scoprirà quanto sia piacevole muoversi controcorrente per le strade arcinote della propria città o in viaggio, visitando un posto nuovo un passo alla volta, senza l’ansia di dover vedere tutto, ma con la curiosità di coglierne l’anima autentica”.

La Enrico Damiani Editore, dal 2019  ha creduto in questo viaggio. E crea guide che portano il viaggiatore alla scoperta di un nuovo modo di “vedere le cose” in importanti città italiane tra cui  Venezia Milano, Napoli, Palermo, Brescia, Bergamo, Roma e Torino.

Se ne citano due quelle che descrivono due importanti mete turistiche italiane: Roma, la città eterna come città quotidiana  e Venezia come altra faccia della città cartolina.

Se nella prima Francesco Erbani che  per 25 anni è stato anche caposervizio culturale di un noto giornale italiano, descrive una Roma intensa ed accogliente attraverso un percorso di “acqua”, ovvero le sue fontane e fonti sacre ai più sconosciute, Paola Zatti nella seconda su Venezia, mostra una città dove le sue Chiese diventano delle sorprese straordinarie. A solo titolo di esempio, ecco un percorso “adagio” che accomuna entrambe le città in un palazzo Grimani, a Venezia. L’itinerario di adagio è inserito nella guida di Venezia e presenta appunto l’adagio come avvincente e straniante proprio perchè proietta il visitatore nella Roma del cinquecento.

Ma come è possibile? 

La suggestione delle guide di adagio sta proprio in questo: osano il senso de percorso rendendolo emozionale e rendendo cosi la Ruga Giuffa veneziana, una strada romana cinquecentesca o l’ispirazione del palazzo veneziano ad una domus romana. 

Il senso della collana e delle guide, forse sta semplicemente in questo.

Accostare il senso del bello che si incontra in una città con quel modo raccolto di riflettere e notare i particolari, spesso inediti , che nasconde.

Non tanto per dire “ci sono stato” ma “l’ho visto”.

Relatore

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