La nuova produzione della Compagnia Finzi Pasca, “Titizé – A Venetian Dream”, sembra avvolgere lo spettatore in una dimensione onirica e fluida, dove ogni gesto e suono diviene eco di un mondo rarefatto e surreale. Il titolo stesso, “Titizé”, un enigmatico gioco fonetico che richiama l’essere, il “tu sei”, si trasforma in un mantra che esplora il potere del verbo, riflettendo sull’essenza dell’esistenza e sulle infinite possibilità che questa racchiude. Con la sua sonorità ipnotica e ricca di ritmo, “Titizé” riecheggia l’universalità dell’essere e invita ogni spettatore a riconoscersi in questo viaggio immaginifico.
Titizé – A Venetian Dream | LAC Lugano Arte e Cultura (luganolac.ch)
Lo spettacolo si presenta come una sinfonia di immagini, sensazioni e movimenti che, pur rinunciando alla parola, sanno evocare un intero universo di emozioni e riflessioni. La clowneria, il linguaggio del corpo e l’acrobazia diventano i veicoli attraverso i quali i performer trasmettono un caleidoscopio di significati, tessendo metafore e allusioni che si rincorrono come in un “grammelot” teatrale, fatto di ritmi visivi e musicali. La narrazione, che a prima vista potrebbe apparire frammentata, in realtà svela una profondità allusiva che conduce lo spettatore a cogliere sottili connessioni e risonanze tra i vari piani di significato.
Il cuore pulsante di “Titizé” è Venezia, una città che qui si trasfigura in un sogno sospeso tra passato e presente. Come una laguna dove il tempo si dissolve nell’acqua, la scenografia e le azioni dei dieci interpreti – acrobati, attori e musicisti – rievocano un mondo dove le storie si dispiegano come conchiglie smarrite sulla spiaggia, pronte a raccontare la loro bellezza e il loro mistero. Questa Venezia non è solo un luogo geografico, ma una metafora universale del sogno, del continuo intrecciarsi di epoche e vite, un mosaico che, scena dopo scena, si compone in un affresco di meraviglia e leggerezza.
In perfetta armonia con il linguaggio visivo della Compagnia, l’innovazione scenica si fonde con la tradizione. Le macchine teatrali, ideate per amplificare lo stupore e giocare con la fisicità, creano un teatro della meraviglia che sa sorprendere e incantare senza bisogno di parole. L’intensità emotiva scaturisce da movimenti agili e coreografati con precisione, in un delicato equilibrio tra il gioco fisico e l’evocazione poetica, permettendo allo spettatore di immergersi completamente in questo universo.
In definitiva, “Titizé – A Venetian Dream” è un invito a lasciarsi trasportare da una narrazione fatta di luce e ombre, dove il pubblico, indipendentemente dall’età, viene chiamato a vivere un’esperienza sensoriale e profondamente emotiva. Un’opera che fonde l’arte del corpo con la magia del sogno, e che, nel suo silenzioso canto, rievoca il fascino eterno dell’essere.
Si ringrazia Maria Giuditta Valorani, PhD, per aver segnalato l’evento.
Apollo nell'Eden: in questi giorni a Lugano, alla fiera dell'artigianato e del lusso YouNique, nella…
In questo giorno di riflessione e di lutto vi proponiamo una celebre poesia, che suona…
D’ora in poi anche il Nicaragua, dopo aver bruscamente interrotto le relazioni con Taiwan, ha…
Due anni or sono avemmo il maestro Tong, oggi abbiamo il maestro Wang. La Cina, la grande Cina, antica…
Ripesco questa intervista (2019) e ci aggiungo un complimento. Ticinolive da tempo si mostra scettico…
Riccardo II d'Inghilterra (1367-1400) fu re dal 1377 al 1399. Il suo regno fu caratterizzato…
This website uses cookies.