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E i cani famelici…

Giovanni Maria Visconti, Duca di Milano dal 1402 al 1412, non era affatto conosciuto per essere un uomo di animo gentile, anzi, la sua fama è legata a episodi di crudeltà e tirannia. Figlio di Gian Galeazzo Visconti, Giovanni Maria ereditò il ducato a soli 13 anni, ma a causa della sua giovane età, il potere fu inizialmente gestito dalla madre, Caterina Visconti, e da vari consiglieri.

Con il tempo, Giovanni Maria si rivelò un sovrano brutale e spietato, ben lontano dall’essere un leader amato. La sua crudeltà divenne leggendaria: era noto per il suo sadismo, tra cui il suo gusto per vedere i cani sbranare persone accusate di tradimento o che semplicemente avevano suscitato la sua ira. Sotto il suo governo, il ducato cadde nel caos, con continue rivolte e lotte tra le famiglie nobiliari.

Il suo regno si concluse nel 1412, quando Giovanni Maria fu assassinato in una congiura. Al suo posto, salì al potere il fratello, Filippo Maria Visconti, che divenne il nuovo Duca di Milano e riportò un po’ di stabilità al ducato, pur mantenendo anche lui tratti autoritari.

Insomma, Giovanni Maria era molto lontano dall’essere un sovrano benevolo

filippo ebbe parte nella congiura?

Non ci sono prove concrete che Filippo Maria Visconti fosse direttamente coinvolto nella congiura che portò all’assassinio di suo fratello, Giovanni Maria Visconti, nel 1412. Tuttavia, il contesto politico del tempo e le relazioni all’interno della famiglia Visconti potrebbero far sorgere sospetti.

L’assassinio di Giovanni Maria fu orchestrato da alcuni nobili milanesi, esasperati dalla sua tirannia e dalla disastrosa gestione del ducato. Filippo Maria, che era più giovane di Giovanni Maria, si trovava in una posizione delicata. Al momento della morte del fratello, Filippo era Conte di Pavia e non aveva un potere significativo. Tuttavia, dopo l’uccisione di Giovanni Maria, Filippo Maria fu rapidamente chiamato a prendere il controllo del ducato, mostrando che, anche se non fosse stato direttamente coinvolto nella congiura, ne trasse sicuramente vantaggio.

Filippo Maria era astuto e pragmatico, noto per la sua capacità di manipolare situazioni politiche complesse. È possibile che, pur non essendo uno dei congiurati, fosse consapevole del crescente malcontento verso Giovanni Maria e abbia preferito non intervenire per salvare il fratello, attendendo che la situazione evolvesse a suo favore.

Dopo la morte di Giovanni Maria, Filippo Maria Visconti divenne il nuovo Duca di Milano e riuscì a ristabilire un certo ordine nel ducato, governando in modo autoritario ma più efficace rispetto al fratello.

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