La localizzazione di Osama bin Laden, il leader di al-Qaeda, fu il risultato di un’operazione di intelligence complessa e di lungo termine condotta dalla CIA e altre agenzie di intelligence statunitensi. Bin Laden fu trovato e ucciso il 2 maggio 2011, durante un raid delle forze speciali statunitensi (Navy SEAL Team 6) nel suo nascondiglio ad Abbottabad, in Pakistan.
Ecco un riassunto dei passaggi chiave dell’operazione:
Dopo l’11 settembre 2001, la CIA e altre agenzie di intelligence si concentrarono sul rintracciare i membri di al-Qaeda. L’intelligence statunitense aveva identificato un corriere fidato di bin Laden, noto con il nome di battaglia “Abu Ahmed al-Kuwaiti”. Sapevano che bin Laden evitava le comunicazioni elettroniche, quindi i corrieri erano essenziali per le sue comunicazioni.
Attraverso anni di interrogatori di prigionieri catturati e la raccolta di informazioni, la CIA riuscì a ottenere ulteriori dettagli sul corriere. Nel 2007, la CIA riuscì a identificare il vero nome del corriere e, successivamente, nel 2010, a localizzare il suo veicolo. Questo portò gli agenti a una residenza misteriosa e altamente protetta ad Abbottabad, in Pakistan.
Il complesso ad Abbottabad era notevolmente diverso dagli altri edifici nella zona: aveva muri molto alti con filo spinato, nessuna linea telefonica o connessione internet, e un inceneritore per la gestione dei rifiuti. Gli abitanti del complesso evitavano di uscire e sembravano vivere una vita molto riservata.
Dopo mesi di sorveglianza e raccolta di informazioni, la CIA era ragionevolmente certa che bin Laden si trovasse nel complesso, anche se non aveva una conferma visiva definitiva. Dopo una serie di briefing e piani, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama autorizzò l’operazione “Neptune Spear” per catturare o uccidere bin Laden.
Il 2 maggio 2011, le forze speciali statunitensi, usando elicotteri stealth, entrarono nel complesso di Abbottabad. Durante il raid, bin Laden fu ucciso insieme a diversi altri membri della sua famiglia e assistenti. Il corpo di bin Laden fu identificato con un test del DNA e successivamente sepolto in mare per evitare che la sua tomba diventasse un luogo di pellegrinaggio.
L’operazione fu un successo significativo per gli Stati Uniti e rappresentò un colpo importante per al-Qaeda. Tuttavia, il raid sollevò anche questioni delicate riguardo alla sovranità del Pakistan, dato che gli Stati Uniti agirono senza informare preventivamente il governo pakistano
e’ certo che le autorita’ pakistane ignoravano la presenza di bin laden?
La domanda se le autorità pakistane fossero a conoscenza della presenza di Osama bin Laden nel loro territorio, ad Abbottabad, è stata oggetto di molte speculazioni e controversie. Non c’è una risposta definitiva, ma ci sono diverse teorie e indicazioni basate su indagini e dichiarazioni post-raid. Ecco un riepilogo delle principali considerazioni:
Le autorità pakistane, compreso il governo e l’esercito, hanno sempre negato di essere a conoscenza della presenza di bin Laden nel paese. Dopo il raid degli Stati Uniti, il governo pakistano affermò di non avere informazioni su bin Laden che viveva ad Abbottabad e di non essere stato avvisato dell’operazione statunitense.
Bin Laden viveva in un grande complesso fortificato ad Abbottabad, una città che ospitava l’Accademia Militare Pakistana, un’importante struttura militare. Questo ha suscitato molte domande sul fatto che nessuno nelle vicinanze, incluse le forze di sicurezza locali, avesse notato qualcosa di sospetto. L’elevato livello di sicurezza e la costruzione del complesso suggerivano una pianificazione sofisticata e non ortodossa.
Dopo il raid, il governo pakistano istituì una commissione d’inchiesta, nota come “Commissione Abbottabad,” per indagare su come bin Laden fosse riuscito a nascondersi in Pakistan per anni senza essere rilevato. Il rapporto della commissione, trapelato successivamente ai media, suggeriva che ci fosse stata “incompetenza collettiva” tra i vari livelli di autorità e che molti funzionari potrebbero non aver preso sul serio le informazioni. Tuttavia, il rapporto non trovò prove definitive di una complicità diretta da parte di alti funzionari del governo o dell’esercito.
Alcuni analisti e funzionari occidentali, inclusi ex membri dell’intelligence, hanno espresso dubbi sulla versione ufficiale pakistana. Ritengono che sia improbabile che almeno alcune sezioni dell’intelligence pakistana, in particolare l’ISI (Inter-Services Intelligence), non fossero a conoscenza della presenza di bin Laden. Questi sospetti si basano sul fatto che l’ISI ha una lunga storia di coinvolgimento con gruppi militanti in Afghanistan e Pakistan, e il nascondiglio di bin Laden era in una posizione altamente sensibile.
Nonostante le speculazioni, non sono mai state trovate prove concrete che dimostrino che i vertici del governo pakistano o dell’esercito fossero a conoscenza della presenza di bin Laden o che fossero complici nel proteggerlo. Molti osservatori ritengono che potrebbe essere stata una combinazione di incompetenza, mancanza di coordinamento tra le agenzie di sicurezza e possibili coperture locali.
In sintesi, mentre ci sono molti dubbi e speculazioni sul coinvolgimento delle autorità pakistane, non ci sono prove definitive che dimostrino che fossero a conoscenza della presenza di bin Laden ad Abbottabad. Rimane un argomento complesso e controverso.
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Il complesso di Osama bin Laden ad Abbottabad, soprannominato il suo “nido”, era effettivamente piuttosto vistoso e diverso dalle altre case della zona. Questo ha sollevato molte domande su cosa accadesse all’interno del complesso e perché fosse costruito in quel modo. Ecco una panoramica delle attività che si svolgevano all’interno e del motivo per cui la struttura era così particolare:
Il fatto che il complesso di bin Laden fosse così “vistoso” ha portato molti a chiedersi perché le autorità locali e le agenzie di intelligence non abbiano sospettato nulla per così tanto tempo. Alcuni fattori contribuenti includono:
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