Concorso Cineasti del presente – Critica a cura di Desio Rivera

Invention USA

Regia di Courtney Stephens

Il decesso di un papà cospirazionista, geniale, pazzerello e una figlia, Callie Henderson, che eredita un brevetto, unico possibile e presunto valore rimasto dopo aver pagato i tanti creditori.

Figlia per la quale il padre non ha mai avuto il tempo di occuparsi e che, praticamente, non ha mai conosciuto.

La figlia che guarda un’invenzione del padre defunto

Il film, interpretato dalla vera Callie Henderson, con il regista anche lui, appena orfano di padre e quindi unito dallo stesso dopo-decesso, indaga l’elaborazione del lutto di questo suo genitore complicato e diventa quindi parte di questo suo reale momento di vita.

L’elaborazione del lutto passa quindi per il dovere di figlia, quale unica erede, di comprendere e conoscere chi fosse suo padre, cosa facesse, chi frequentasse.

L’esecutore testamentario le fa capire che fosse un tipo strano. Una persona decisamente particolare ma, mano a mano che scopriamo chi è, entriamo nel mondo che nella nostra società in evoluzione (anche involuzione) tanti spartiscono: quelli che vivono con convinzioni complottiste, parascientifiche, con poteri forti che li minacciano e, naturalmente, scie chimiche nei cieli, egizi e maya mitizzati da poteri andati persi ma potenzialmente esistenti sempre e ancora in noi tutti, e così via….  Un universo di personaggi, amici del padre e finanziatori (soldi persi, chiaramente) dei progetti di medicina alternativa vibrazionale e altre imprese fallimentari su  progetti nei quali credeva, ma, purtroppo, solo lui e i pochi altri che volevano farci soldi.

Interessante, curioso, scorrevole, l’ho guardato con piacere.