Il politologo ebreo- parigino  Dominique Moisi, 77 anni,  si dice entusiasta, sul Corriere della Sera di oggi, della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi.  E riconosce: ”E’ vero, non ci sono state allusioni all’islam o all’ebraismo, ma la Francia è un Paese cristiano, la religione  cattolica è il centro dell’identità francese. In uno spettacolo che ripercorre la storia di Francia, nel cuore di Parigi, non avrebbe senso prendere in giro l’islam”.

Capito? Poiché il cattolicesimo è il centro dell’identità francese, dice Moisi, allora va deriso. Non si deve amare la nostra identità, ma deriderla. E l’apologia delle Sovversione.

Mentre persino Jean Luc Melenchon, che è Melenchon (cioè un laicista ed ateo radicale di estrema sinistra) ha espresso perplessità sulla derisione dell’Ultima Cena e sull’immagine truculenta e compiaciuta di Maria Antonietta decapitata,  gli intellettuali ebrei di Parigi  fanno  le barricate  sulla cerimonia orgiastico-mercantile,  blasfema e “dionisiaca”, organizzata del loro pupillo e correligionario,  il regista Thomas Jolly.   

Le parole odierne di  Dominique Moisi seguono quelle  altrettanto entusiaste, per il fetido  baccanale blasfemo, di un  altro intellettuale   ebreo parigino, il filosofo Raphael  Enthoven (noto alle cronache rosa come ex amante di Carla Bruni, che soffiò al proprio padre), e soprattutto il video del sulfureo e potentissimo economista sefardita Jacques Attali.  

Nel suo ultimo video , quest’ultimo  ha  accusato di “oscurantismo” chi ha eccepito  sulla cerimonia blasfema, che a suo dire “apre la porta alla libertà”.  La libertà dell’orgia  e del sacro rovesciato. Oltre che quella del denaro, di cui Attali è noto servitore.

E’ lo stesso Attali , autore del “Dizionario innamorato dell’ebraismo”, che ha recentemente affermato che il Natale in Francia dovrebbe diventare “festa d’ inverno” e la Pasqua “festa di primavera”.  Il tutto in nome della “laicitè”.

Per Attali, che fu mentore del giovane Emanuel Macron,  e che sogna esplicitamente lo Stato mondiale,  l’identità ebraica va esaltata.  Quella degli altri invece  deve finire nella spazzatura. A cominciare, ovviamente, da quella cristiana.

Rimbomba il silenzio complice di Jorge Mario Bergoglio  e della sua corte  modernista “pachamamica”, ancora una volta collusi  con idolatri  e  anticristiani di ogni risma, soprattutto se ricchi e potenti.

 E mentre  mentre l’ebraismo culturale parigino  si riconosce apertamente nella Sovversione  blasfema di  Thomas Jolly,  il governo dell’Iran convoca l’ambasciatore francese a Tehran per protestare contro le offese contro Gesù presenti nella cerimonia.  Per gli ayatollah iraniani  Cristo è pur sempre un grande profeta, e giustamente si dicono  indignati per la cerimonia blasfema dei Giochi.

L’ambasciatore Francese convocato dal primo ministro degli esteri iraniano per i giochi olimpici blasfemi

Insomma:abbiamo  la verifica empirica  delle balle di Oriana Fallaci, dei “teocons”  e di tutti i “sionisti cattolici”, come già l’avemmo quando i salafiti tagliagole massacravano i cristiani nella Siria di Assad, appoggiati da Usa e Israele.  Allora fu  l’aiuto dell’Iran, prima di quello decisivo della Russia, ad evitare la caduta di Assad e la completa  distruzione della comunità cristiana in Siria. Cioè la replica di quanto avvenne in Iraq dopo l’invasione  della plutocrazia a stelle e strisce guidata dall imperialista  George W. Bush (tanto amato da ciellini  e Alleanza cattolica),  sempre col sostegno di Israele.

Non ci può essere alcuna alleanza politica tra cristianesimo  e sionismo. L’avversione  anticristiana di quel mondo è troppo palese. Mentre ci può essere alleanza politica  (mai religiosa in senso “ecumenista”) e  anti-globalista con una parte  del mondo islamico.  Non con i tagliagole, ovviamente.

Anche questo Putin l’ha capito da tempo. Non certo i nostri sovranisti da barzelletta, quelli che ancora oggi si vantano di seguire  le panzane  american-sioniste  di Marcello Pera e di Oriana Fallaci.

Martino Mora

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