Parigi, notte del 4 agosto 1789, la storica seduta dell’Assemblea Nazionale Francese, in cinque ore, demolisce privilegi antichi di 900 anni.
In un vortice d’euforia, uno dopo l’altro i deputati espongono le loro “offerte”: chi propone un sistema giudiziario gratuito, chi di sopprimere il clero ( a questo ci penserà poi largamente Napoleone), chi di abolire i privilegi di caccia, le corvées… alle due del mattino sull’assemblea cala il silenzio.
Ciò che qualche settimana prima era parso inconcepibile, quella notte si trasforma in realtà: istituita appena due mesi prima, l’Assemblea nazionale del Terzo Stato aveva abolito i diritti feudali, le decime, la giustizia signorile. Abusi vecchi di 9 secoli, crollati in una notte.
Solo una voce si leva contraria: il leader Dupont de Nemours, che vede in questa abolizione una violazione dei diritti civili. Viene messo subito a tacere, e la Francia intera, il mattino dopo, si risveglierà cambiata.
Ma l’orda di sangue è prossima a sgorgare: dopo gli idealismi dei diritti dell’uomo, pronto a sorgere v’è il Terrore, che quegli stessi diritti calpesterà.
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