Agenda

L’attentato a Trump. Profilo criminologico di Thomas Crooks e metafisica del regicidio.

L’immagine di Donald Trump, col sangue all’orecchio e il pugno alzato, scattata dal già celebre fotografo Evan Vucci già vincitore di un premio Pulitzer, rimarrà nella storia.

L’uccisione del sovrano, ( ricordiamo il caso Kennedy) è un’atto, come il terrorismo, di un valore simbolico immenso. Il Capro espiatorio della società, l’emarginato e terrorista, citando l’antropologo René Girard, facendosi uccisore del sovrano diviene colui che cambia le sorti del mondo. Luigi Lucheni, che ha ucciso l’Imperatrice Sissi, Elisabett d’austria infilzandole il cuore con uno stiletto sulle sponde del lago Lemano, o l’anarchico Gaetano Bresci, sparando a re Umberto Primo, hanno cambiato le sorti del mondo.

Thomas Crooks, il ragazzo di vent’anni che ha tentato di uccidere Donald Trump, credeva di essere un eroe e di redimere il mondo dal male. Con questo atto, che nella sua weltanschauung non era terroistico bensì eroico, sperava di salvare le sorti del mondo per mezzo del suo stesso martirio come regicida.

Nella testa dei terroristi politici e religiosi, come gli estremisti islamici che si fanno esplodere nelle piazze con le cinture al tritolo, vi è la convinzione di essere dalla parte del giusto, di agire come profeti per salvare il mondo da ingiustizie, peccati e soprusi.

L’attentatore Thomas Crooks, laureato, era in sofferenza psicologica perchè brutto – era affetto da un forte prognatismo della mandibola, ben visibile dalle fotografie- e si sentiva anche, evidentemente, emarginato. Come spiega Emil Durkheim, esperto in sociologia della devianza, un forte senso di inadeguatezza sociale può portare le persone a comportamenti suicidari o rivoluzionari, per motivi ideologici-politici-religiosi, estremamente feroci. L’ideologia politica legittima, quindi, l’atto violento e l’attentatore crede, così, di sublimarsi da assassino a eroico salvatore.

Il viso di Thomas Crooks potrebbe essere esposto nel museo di Torino tra i volti studiati da Cesare Lombroso: il rapporto tra tratti somatici non armoniosi e le sofferenze interiori, che sfociano i rabbia e in volontà disperata di ” salvare il mondo dal nemico”, in questo attentato fallito sono evidenti.

Se Thomas Crooks già in passato fosse stato seguito meglio da parenti, amici e famigliari, da psicologi e magari un sacerdote, il suo dolore interiore poteva essere accolto e curato prima che si giungesse a questo terribile epilogo, in cui comunque delle persone sono morte anche se Trump, per Grazia di Dio, è rimasto vivo.

L’attentatore di Trump. è evidente il prognatismo della mascella inferiore. Bullismo, emarginazione, senso d’inferiorità e sofferenze psichiatriche hanno spinto il giovane a voler farsi martire per salvare il mondo da un presunto nemico.

Il tentato omicidio di Giovanni Paolo II

l 13 maggio 1981, Papa Giovanni Paolo II stava salutando la folla in Piazza San Pietro durante un’udienza generale quando Mehmet Ali Ağca, un giovane turco, sparò quattro colpi di pistola verso il pontefice. Due proiettili colpirono il papa, causando gravi ferite all’addome e alla mano sinistra. La sicurezza catturò immediatamente Ağca, mentre il papa fu trasportato d’urgenza al Policlinico Gemelli di Roma per un intervento chirurgico salvavita. Mehmet Ali Ağca era un membro del gruppo terroristico turco “Lupi Grigi” e aveva precedentemente commesso altri atti violenti. La motivazione dietro l’attentato rimane avvolta nel mistero, con teorie che spaziano dalla cospirazione politica internazionale alla motivazione personale di Ağca. Ağca stesso ha dato diverse versioni dei fatti nel corso degli anni, complicando ulteriormente la comprensione del vero movente.

Papa Giovanni Paolo II stringe la mano all’uomo che aveva tentato di ucciderlo

Il Messaggio di Perdono

Papa Giovanni Paolo II, noto per il suo forte senso di perdono e compassione cristiana, dimostrò immediatamente il suo spirito di riconciliazione. Durante il periodo di convalescenza, il papa dichiarò di aver perdonato Ağca per l’attentato, affermando che il perdono era essenziale per la pace e la giustizia.

L’Incontro in Prigione

Il 27 dicembre 1983, Giovanni Paolo II visitò Ağca nella sua cella nel carcere di Rebibbia, Roma. Questo incontro fu altamente simbolico e significativo, mostrando al mondo un potente esempio di perdono cristiano. Durante il loro incontro, il papa parlò privatamente con Ağca per circa 21 minuti, affermando in seguito di aver visto un uomo pentito e di aver confermato il suo perdono.

Giulio Cesare (100-44 a.C.)

L’uccisione di Giulio Cesare è stato il regicidio più famosi della storia. Il15 marzo del 44 a.C. Cesare fu assassinato dai senatori romani che temevano la sua crescente potenza e aspirazioni monarchiche. Questo fatto storico è ricordato col nome Le Idi di Marzo. La morte dell’imperatore portò a una serie di guerre civili che alla segnarono l’inizio della fine della Repubblica Romana e all’inizio dell’Impero Romano sotto Augusto.

Re Carlo I d’Inghilterra (1600-1649)

Re Carlo I fu il sovrano inglese che si scontrò con il Parlamento su questioni di potere e finanze, portando alla Guerra Civile Inglese. Dopo essere stato sconfitto dalle forze parlamentari, Carlo I fu processato, condannato per tradimento e decapitato il 30 gennaio 1649. Questo evento segnò un periodo di repubblica sotto Oliver Cromwell, noto come il Commonwealth d’Inghilterra, fino alla restaurazione della monarchia nel 1660.

Luigi XVI di Francia (1754-1793)

Luigi XVI fu re di Francia durante un periodo di grave crisi finanziaria e sociale che portò alla Rivoluzione Francese. Incapace di gestire efficacemente la crisi, Luigi XVI fu arrestato e accusato di tradimento. Fu condannato a morte e ghigliottinato il 21 gennaio 1793. La sua esecuzione segnò la fine della monarchia assoluta in Francia e l’istituzione della Prima Repubblica Francese.

Nicola II di Russia (1868-1918)

L’ultimo zar di Russia, Nicola II, fu deposto durante la Rivoluzione Russa del 1917. Dopo l’abdicazione, lui e la sua famiglia furono tenuti prigionieri dai Bolscevichi. Il 17 luglio 1918, Nicola II, la sua moglie Alessandra, e i loro cinque figli furono giustiziati a Ekaterinburg. La loro morte segnò la fine della dinastia Romanov e l’inizio del regime comunista in Russia sotto Lenin.

Re Umberto I d’Italia (1844-1900)

Re Umberto I, il secondo re d’Italia, fu assassinato il 29 luglio 1900 dall’anarchico Gaetano Bresci. Bresci agì come reazione alla repressione violenta delle proteste a Milano nel 1898, in cui l’esercito, su ordine del generale Fiorenzo Bava Beccaris e con l’approvazione di Umberto, sparò contro i manifestanti, uccidendo molte persone. L’assassinio di Umberto I fu un evento scioccante che evidenziò le tensioni sociali e politiche in Italia all’inizio del XX secolo.

Manifesto anarchico che ritrae Gaetano Bresci, assassino di Umberto I, Re d’Italia

Elisabetta d’Austria

Il 10 settembre 1898, mentre si trovava a Ginevra, in Svizzera, per una visita privata, l’imperatrice Elisabetta fu assassinata da Luigi Lucheni, un anarchico italiano. Lucheni era parte di un movimento anarchico più ampio che mirava a colpire figure di alto profilo per protestare contro le disuguaglianze sociali e le strutture di potere oppressive.

Luigi Lucheni: infilzò con un punteruolo la principessa Sissi

Liliane Tami, filosofa

Relatore

Share
Published by
Relatore

Recent Posts

La Libia e il gruppo Wagner

In Libia, l'Esercito Nazionale Libico (LNA), guidato da Khalifa Haftar e supportato dal gruppo Wagner,…

14 ore ago

20 agosto 1940 – Lenta ma infallibile la vendetta di Stalin

Ottantaquattro anni. Stalin non aveva dimenticato, Stalin non aveva perdonato. Leone Trotsky, uno dei massimi…

16 ore ago

PREMIO ISPEC CINEMA 2024

Come da tradizione, quale premio è stata donata un'opera d’arte di un artista:  quest’anno l’opera…

16 ore ago

Sapienza e filosofia, due termini simili ma non uguali che ci spingono alla poesia. Commento alle letture del giorno, 18.08.2024.

Vangelo e parola del giorno – il pensiero del giorno - Vatican News Le letture…

2 giorni ago

Savonarola (non) affronta la prova del fuoco – Firenze, 7 aprile 1498

Il 7 aprile 1498 i Domenicani e i Francescani si sfidano alla prova del fuoco…

2 giorni ago

Morat1476: La Vittoria della Svizzera contro la Borgogna nel Saggio di Luca Cristini

Dalla crudeltà dell’ultimo duca di Borgogna, la Svizzera risorse guerriera e vittoriosa. Luca Cristini racconta,…

2 giorni ago

This website uses cookies.