Negli ultimi cento anni, l’agricoltura svizzera ha vissuto una serie di trasformazioni strutturali profonde.

È di prioritaria importanza, per evitare la desertificazione del tessuto produttivo Svizzero, che la politica sostenga e sovvenzioni in ogni modo i piccoli imprenditori locali che desiderano aprire aziende agricole.

Alla fine del XIX secolo, circa il 35% della popolazione attiva era impiegata nel settore primario. Tuttavia, oggi, questa percentuale è scesa a poco più del 2%, riflettendo un cambiamento radicale nella struttura occupazionale del paese.

Similmente, la quota dell’agricoltura nel valore aggiunto reale dell’economia svizzera è passata da circa il 30% a meno dell’1% nello stesso periodo. Questo drastico calo evidenzia un cambiamento significativo non solo nel contributo economico del settore, ma anche nella sua rilevanza rispetto agli altri settori dell’economia.

L’industrializzazione, il lavoro in fabbriche, uffici e servizi, attirando la forza lavoro lontano dall’agricoltura. Inoltre vi è il pericolo che i patti bilaterali con l’Unione Europea favoriscano l’importazione di merce a costo bassissimo in Svizzera, creando ancora ulteriore concorrenza ulteriore agli agricoltori locali.

Questo fenomeno non è esclusivo della Svizzera.

In tutto il mondo, il peso del settore primario nel valore aggiunto lordo è diminuito. Diverse sono le cause di questo trend globale. Innanzitutto, la rivoluzione industriale e, successivamente, l’avvento della tecnologia avanzata hanno portato a un aumento della produttività agricola. Macchinari moderni, tecniche agricole avanzate e l’uso di fertilizzanti e pesticidi hanno permesso di ottenere maggiori rese con un minor numero di lavoratori.

Il fatto che vengano però adoperati pesticidi ha impatti molto negativi sulla salute delle persone e anche la salute dei terreni viene minata dall’agricoltura intensiva, così come la produzione di carne negli allevamenti intensivi.

Azienda Agricola biologica Truarenc, in Leventina. Il loro contributo alla società è importantissimo.

La politica dovrebbe impegnarsi quanto più possibile per sostenere e tutelare i piccoli agricoltori biologici: vista l’emergenza climatica e la necessità di avere quanto più possibile un’economia forte fondata sui propri prodotti locali e la propria manodopera, tutte le nazioni dovrebbero implementare quanto più possibile le misure a sostegno dei piccoli contadini.

Il fatto che in svizzera moltissimi alimenti provengano dall’estero, mentre aumenta la disoccupazione e molti terreni agricoli sono ormai dismessi, è problematico.

L’urbanizzazione, conseguenza diretta di questi cambiamenti, ha portato a una riduzione della popolazione rurale e, di conseguenza, del numero di persone impiegate nel settore agricolo.

In Svizzera, queste trasformazioni sono state accompagnate da politiche agricole che hanno mirato a sostenere gli agricoltori attraverso sussidi e regolamentazioni. Tuttavia, nonostante tali misure, il contributo economico dell’agricoltura ha continuato a diminuire a causa della concorrenza internazionale e delle pressioni per la produzione di cibo a costi più bassi.

Oggi, l’agricoltura svizzera si trova a dover affrontare sfide complesse come la sostenibilità ambientale, la necessità di adattarsi a un mercato globale in continua evoluzione e la concorrenza di merci estere dal costo bassissimo e, soprattutto, una mole di burocrazia terribile.

Nonostante il suo ridotto peso economico, il settore primario rimane fondamentale per la sicurezza alimentare, la gestione del territorio e la conservazione del paesaggio culturale svizzero.

Come riporta il sito economiesuisse.ch, L’agricoltura in Svizzera ha subito una trasformazione radicale negli ultimi cento anni, passando da essere un pilastro dell’economia e dell’occupazione a un settore altamente specializzato e tecnologicamente avanzato, ma con una presenza ridotta in termini di forza lavoro e contributo economico complessivo. Questo cambiamento riflette tendenze globali e rappresenta una sfida continua per il futuro del settore primario nel paese: la politica dovrebbe quanto più possibile impegnarsi per valorizzare e sostenere le piccole aziende agricole locali e biologiche per contrastare la desertificazione del settore primario.

Liliane Tami

Qual è stata l’evoluzione dell’agricoltura negli ultimi 100 anni? | economiesuisse