Nella settimana del 3 e 7 luglio la rassegna musicale Echi Sacri ha portato in Ticino cori e musicisti di fama internazionale.
Oggi, 6 luglio 2024, nella Cattedrale di Lugano vi è stato il Concerto intitolato Echi Sacri, per i 40 anni della Scuola Corale della Cattedrale di Lugano e del suo direttore Robert Michaels.
Il concerto è stato di una commovente bellezza: i coristi della Schola Pueri Cantores di Granada, il Coro of Queens’College Chapel di Cambridge, nato 1442, e la Scuola Corale di Lugano hanno portato ai presenti un programma musicale interessantissimo.
Tra i brani eseguiti, di particolare bellezza, vi erano la Song of Innocence, di William Blake ( 1757-1827) e il canto popolare Lully, Lulla Lullay, arrangiato da Philip w. J. Stopford. In Latino, ed eseguito con una bravura tecnica magistrale, vi è stato Et in terra Pax, di Hector E. Marquez. Di Giovanni Pierluigi da Palestrina, famosissimo compositore rinascimentale, è stato cantato il Sicut Cervus.

Questi canti corali, dalla bellezza trascendentale, hanno suscitato grandi emozioni nei presenti: tra gli spettatori vedere i volti sorridenti e rigati di lacrime di commozione è sempre bellissimo e fa capire quanto l’arte possa toccare le corde più profonde dell’animo umano.

Coro della Queens’College Chapel di Cambridge a Lugano
La storia della musica classica e la nascita dei cori polifonici
Sin dalle origini del cristianesimo, la musica ha occupato un posto importantissimo durante le liturgie. Nei primi secoli, i canti erano semplici e monodici, influenzati dalle tradizioni musicali ebraiche. L’obiettivo principale era facilitare la recitazione dei salmi e delle scritture, con la musica che serviva a elevare l’anima e a creare un’atmosfera di reverenza.
Con il tempo, questi canti primitivi si evolvettero in forme più strutturate, come il canto gregoriano. Questo stile, sviluppatosi intorno all’VIII secolo sotto il papato di Gregorio Magno, divenne la base della musica liturgica occidentale. Il canto gregoriano, caratterizzato da melodie fluide e monofoniche, era concepito per favorire la meditazione e la preghiera.

Durante il medioevo, la musica sacra si sviluppò ulteriormente con l’introduzione della polifonia, che permise la sovrapposizione di più linee melodiche. Questo periodo vide la nascita di grandi scuole di composizione, come quella di Notre-Dame a Parigi, dove maestri come Léonin e Pérotin innovarono con tecniche complesse.
La musica sacra polifonica raggiunse il suo apice con compositori come Guillaume de Machaut nel XIV secolo e successivamente con figure del Rinascimento come Josquin des Prez e Palestrina. Le composizioni divennero più elaborate, riflettendo una teologia più sofisticata e una liturgia arricchita. Il Rinascimento fu un periodo di grande fioritura per la musica sacra. La riscoperta delle antiche culture greca e romana influenzò anche la musica, portando a uno stile più equilibrato e armonico. Palestrina, in particolare, è ricordato per il suo stile chiaro e devoto che soddisfaceva i requisiti del Concilio di Trento, il quale richiedeva che la musica sacra fosse comprensibile e non oscurasse il testo liturgico.
La Riforma Protestante introdusse cambiamenti significativi. Martin Lutero promosse l’uso del corale, un tipo di canto congregazionale che permetteva ai fedeli di partecipare attivamente al culto. Questo segnò una democratizzazione della musica sacra, con la creazione di inni semplici che potevano essere cantati da tutti.
Il periodo barocco vide una grande espansione della musica sacra, con compositori come Bach, Händel e Vivaldi che crearono opere monumentali. Bach, in particolare, con le sue cantate e la Messa in si minore, fuse complessità musicale e profondità spirituale.
Nel periodo classico, la musica sacra si adattò ai nuovi stili musicali, con compositori come Haydn e Mozart che contribuirono con messe e altre opere sacre. Anche se le forme musicali erano influenzate dalle tendenze secolari, la musica sacra continuava a giocare un ruolo importante nella vita religiosa e culturale.

