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Intervista a Luca Giordano, architetto che guida il restauro del Santuario della Madonna d’Ongero di Carona.

Il Santuario della Madonna d’Ongero: meta storica di pellegrinaggio in cui stanno avvenendo importanti lavori di restauro.

Madonna d’Ongero: caratteristico il suo lampadario di cristallo e i preziosissimi affreschi

Anche il Ticino ha la sua piccola San Pietro: a Carona, sulle colline che circondano il Ceresio, nella chiesa di San Giorgio vi è una copia d’epoca del Giudizio Universale di Michelangelo e persino un’Ultima Cena ispirata a quella di Leonardo da Vinci. Le chiese di queste comune di rara bellezza, in cui da decenni il parroco è  M.-A. Jerumanis, medico e sacerdote professore presso la Facoltà di Teologia di Lugano, vantano un patrimonio artistico inestimabile. In passato queste zone che circondavano il Lago di Lugano hanno dato vita ai maestri campionesi e poi a Francesco Borromini, celebre architetto nato a Bissone e molti altri artisti importanti. I grandi artisti ticinesi hanno portato i loro capolavori in tutto il mondo, da San Pietroburgo a Roma.

Particolarmente bello è il Santuario della Madonna d’Ongero che sorge sulle fondamenta di una piccola cappella risalente al 1515,  in cui sono custodite opere d’arte di grande valore. Vi sono stucchi realizzati da Alessandro Casella tra il 1646 e il 1648 e affreschi settecenteschi di Giuseppe Antonio Petrini, situati nelle due arcate cieche che raffigurano la Disputa di Gesù fra i Dottori e La Presentazione al Tempio.

Attualmente a guidare i lavori di restauro delle preziose chiese di Carona è lo studio d’architettura dell’Architetto Luca Giordano & partners che, in questa intervista, ci parla dell’imponente opera di salvaguardia del Santuario della Madonna d’Ongero.  

I lavori per preservare gli ornamenti

Gentile Luca Giordano, ci parli un po’ degli edifici sacri di Carona: ve ne sono diversi e lei cura anche i restauri della Chiesa di Santa Marta. Come è la situazione in generale?

Gli edifici sacri a Carona effettivamente sono diversi: abbiamo la chiesa parrocchiale che è la chiesa di santi Giorgio Andrea per la quale abbiamo realizzato 8 anni fa la prima tappa di restauro . Questo lavoro ha rivalutato le facciate, la copertura e i drenaggi. La chiesa di Santa Marta, gestita dall’arciconfraternita del gonfalone maggiore di Santa Marta, ha visto terminare la terza tappa di restauro l’anno scorso e ci stiamo preparando per la quarta tappa che dovrebbe partire l’anno prossimo. Questa sarà la tappa definitiva.

Per il santuario della Madonna d’Ongero stiamo terminando ora la seconda tappa di restauro che verrà inaugurata l’otto di settembre durante la festa della Madonna. Nel corso del mese di agosto si comunicherà tramite social e media tale evento. Vi sono poi altri edifici sacri ma con tutela locale.

Ci sono diverse letterature che raccontano la storia di Carona e dei suoi edifici tutelati. In particolare consiglio la letteratura di Rita Camponovo intitolata “Carona, un percorso artistico” pubblicato tramite la ProCarona. Per avere maggiori informazioni in merito è possibile contattare la presidente del consiglio parrocchiale Cornelia Deubner-Marty dell’hotel villa Carona che potrà sicuramente darvi maggiori spiegazioni.

Un’ulteriore letteratura è quella de “I Casella di Carona” pubblicato da Fidia edizioni ad opera di Federica Bianchi ed Edoardo Agustoni, da poco scomparso.

Per quanto riguarda la chiesa di Santa Marta a breve verrà prodotta una pubblicazione di carattere scientifico ad opera di Misia Bernasconi e Paola capozza. Il presidente avvocato Ares Bernasconi potrà darvi eventuali dettagli in merito.

Gentile arch.Luca Giordano, da quando si occupa di ristrutturazione dei luoghi sacri?

Il nostro studio si occupa di restauri di edifici tutelati da circa 18 anni. Il primo intervento che abbiamo realizzato fu casa Adamini a Bigogno d’agra, ora bed and breakfast, della famiglia Macconi, a fianco del grotto Flora.

Nel 2016 avevate iniziato a restaurare gli affreschi della Madonna d’Ongero del Giuseppe Antonio Petrini. Come è andata? È stato difficile trovare i professionisti in grado di svolgere queste delicate operazioni, con stacchi e rifiniture?

La prima tappa di restauro del santuario ha effettivamente interessato un dipinto murale del Petrini, che si è rovinato a causa dell’umidità di risalita.

Sul territorio esistono diversi restauratori puntualmente specializzati e volta per volta si identifica lo specialista che interverrà, sempre in ottemperanza della legge sugli appalti pubblici, sotto la costante supervisione dell’ufficio dei beni culturali tramite il suo capufficio architetto Endrio Ruggiero e la responsabile dei monumenti storici dottoressa Lara Calderari.

La Madonna d’Ongero è meta di pellegrinaggio e vi è un eremo in cui accogliere i fedeli che vi desiderano pernottare. Quanti posti letto vi saranno in totale?

La seconda tappa in essere ha incluso anche la riqualifica dell’eremo che garantirà minimo 8 posti letto e anche un nuovo bagno per disabili al piano terra.

Quanto sta venendo a costare il restauro del Santuario?

L’intervento in essere supera il milione di franchi in ogni caso tutte le cifre verranno pubblicate come da legge sugli appalti pubblici.

Il Canton Ticino vi sta aiutando a coprire i costi visto il grandissimo valore artistico e  culturale di questo santuario?

Il santuario ha una tutela sia cantonale che federale, grazie ai loro sussidi e quelli del comune, delle fondazioni e dei privati, in particolare di un mecenate molto vicino alla parrocchia, hanno permesso tale intervento.

Dal 21 al 24 avete svolto i restauri degli stucchi. Come è andata? Come vengono realizzati gli stucchi e le figure decorative come angeli, foglie d’acanto e fiori vari?

Gli interventi agli stucchi sono stati seguiti dalla ditta di restauro di Rudy Sironi, un intervento delicato e articolato che comporta grandi conoscenze tecniche e specifiche. Vista la complessità di questi lavori parlarne in poche righe è difficile!

Gli interventi agli stucchi sono stati seguiti dalla ditta di restauro di Rudy Sironi, ed è stata un’opera estremamente lunga, minuziosa e complessa. Come riportato nelle scorse edizioni del nostro bollettino parrocchiale, i lavori di ripristino degli stucchi sono stati realizzati da Marcella e Dante, restauratori della ditta La Maddalena SA,  e dalla ditta A&S, con i mastri artigiani Claudia, Monica e Rocco. Tutti e tre sono impiegati dalla conservazione beni culturali di Maroggia.

Il lavoro di restauro degli stucchi esige grande pazienza e cura: Ogni pezzo viene analizzato, controllato e sistemato. Claudia, in un’intervista del nostro bollettino, ci spiega perché certi stucchi vengono rifatti, e perché certe statue rimangono senza un arto. A dettare questa decisione è la sicurezza di riprodurre l’originale nel più fedele dei modi. Quindi quando si tratta di un motivo ripetitivo (ad esempio volute) o delle foglie, il restauro sarà con la più grande probabilità rispettoso dell’originale. Invece quando si tratta di una testa, o di un arto, dove non c’è traccia dell’originale su cui appoggiarsi, il restauro non si fa, perché non sarebbe corretto.

Oggi l’architettura moderna predilige edifici lisci e squadrati e l’ornamento, come aveva detto Adolf Loos, è percepito come un delitto. Lei cosa ne pensa?

Mah, qui bisognerebbe fare un distinguo fra restauro e moderno. Nel restauro noi ci si applica in maniera completamente conservativa senza inventarsi nulla.

Nel moderno invece, per quanto ci attiene, inoltre riferimenti sono Carlo scarpa, Louis Isadore Kahn, Le corbusier e Aldo Rossi, oltre a tutti i fautori del movimento moderno, che in realtà stavano i dettagli architettonici nelle loro opere. La nostra architettura, di conseguenza, risulta iconica, formalmente comunicante, produttrice di emozioni. La torre di Eva in realizzazione in via Mazzini 11 a Lugano ne è per noi un esempio.

Il neoclassicismo, con Piercarlo Bontempi e Léon Krier, vuole riproporre un’architettura dalle forme classiche e capace di ritrovare le forme ornamentali del passato. Lei cosa ne pensa? Quali sono i suoi gusti architettonici?

Per quanto mi riguarda, parlando del moderno, noi pensiamo e disegniamo le nostre architetture relazionandoci con il contesto, creando delle relazioni, un fil rouge per quanto è possibile.

San Giorgio e Andrea

Cosa ne pensa delle 22 chiese realizzate dal Mario Botta, che hanno forme così particolari? Preferisce il classico o l’innovazione?

Di principio apprezzo molto l’architettura del maestro Botta, anche lui ha preso a piene mani dal movimento moderno.

Preferiamo il classico o l’innovazione? Dipende, laddove serve applichiamo il classico, laddove il contesto lo richiede/permette (ragionevolmente) implementiamo l’innovazione, di grazia!

Lei è cattolico?

Sì sono cattolico.

Quale è il rapporto tra fede ed architettura secondo lei? Può, come Via Pulchritudinis, la bellezza dei luoghi sacri avvicinare a Dio?

Sì la bellezza secondo me può avvicinare a Dio in quanto manifestazione della perfezione divina. L’architettura è sempre stata, dagli antichi greci a Vitruvio, dai maestri contemporanei agli scultori classici, tensione verso al bello, all’utile e al vero. Inoltre l’architettura dev’essere anche olistica ed avere riguardo per l’ambiente circostante e l’ecosistema, per questo mi interesso così tanto di bioedilizia. Durante la 5° Borsa Immobiliare del 2019, presso al Centro Porsche Ticino, avevo tenuto una conferenza dal titolo “La bellezza salverà il Mondo” proprio per parlare dell’importanza di un’edilizia in grado di valorizzare il territorio con edifici belli ed armoniosi. Ho scritto testi sul ruolo della bellezza in architettura su diverse altre testate, dalle riviste universitarie sino a giornali online che si occupano di sostenibilità ed ecologia.

Sul sito della parrocchia di Carona è possibile trovare altre fotografie e anche il conto a cui fare una donazione per divenire sostenitori del prezioso progetto di restauro del Santuario.

Si ringraziano Ares Bernasconi e Cornelia di Villa Carona per il materiale fornito per la stesura di questo articolo.

Home (parrocchiacarona.ch)

Intervista a Cura di Liliane Tami

Relatore

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