Cultura

Blockchain e criptovalute: Comprendere il mondo crypto per capire meglio il Lugano Plan B – di Tiziano Boccacini

La Tecnologia Blockchain e il Bitcoin

Ormai dal 2009 la tecnologia Blockchain, nonostante gli alti e i bassi del mercato delle criptovalute, fa notizia per la sua applicabilità praticamente ad ogni tipo d’industria.

I progetti che ne hanno beneficiato maggiormente sono quelli che richiedono un registro pubblico digitale, trasparente e automatizzato.

Questo progresso ha portato all’invenzione di nuovi modelli di gestione dell’informazione e di finanziamento d’impresa. Sono così nate, a ondate, migliaia di startup.

Le più comuni applicazioni Blockchain includono prestazioni finanziarie (banca e prestiti online, raccolta e analisi di dati finanziari, scambio utente-utente di asset digitali) e infrastruttura web.

Paolo Ardoino e Michele Foletti, 3 marzo 2022

Per abbozzare uno schema evolutivo delle innovazioni Blockchain bisogna fare riferimento all’andamento di Bitcoin, la principale criptovaluta: quando il prezzo di un singolo bitcoin sale verso nuovi massimi, ecco che cresce rapidamente il numero di startup avviate nel settore.

Queste piccole aziende tendono a lanciare progetti nei momenti di esuberanza sui mercati crypto, vista l’elevata disponibilità di capitali per finanziarsi e il maggior numero di utenti interessati.

Decine tra le startup Blockchain che lanciano un token (=criptovaluta) durante questi “periodi bolla” arrivano a raccogliere centinaia di milioni di dollari in pochi giorni, per poi crescere ad una capitalizzazione totale oltre il miliardo ancor prima di aver compiuto un anno.

Vengono così a formarsi dei cicli di salite e poi discese, a cui gli speculatori in criptovaluta dovrebbero fare particolarmente attenzione. I momenti di “esuberanza” e cieca fiducia nell’acquisto di monete digitali, si alternano a forti crolli (“dump”) dei prezzi, e al fallimento delle startup coinvolte.

Le bolle crypto durano da pochi mesi a uno-due anni. Questi periodi sono caratterizzati dalla focalizzazione degli investitori su precisi ambiti di sviluppo tecnico. Spesso è una “narrativa” che spinge lo sviluppo dei trend, ai quali viene assegnato un nome relativo ad una particolare tecnologia.

La Bolla DeFi & NFT

La bolla della DeFi e quella NFT sono tra le ultime che hanno fatto notizia . Si sono già evolute per cicli di crescita graduali, a partire dalla cosiddetta DeFi Summer del 2020, un’ottima annata per il prezzo di bitcoin (+300%), che il 16 dicembre 2020 superava per la prima volta i 20.000 dollari ad unità.

La DeFi (Decentralised Finance) nasce dalle opportunità di sviluppo Open Source della Blockchain di Ethereum, seconda criptovaluta più importante dopo il bitcoin. Ethereum ha permesso agli sviluppatori di organizzarsi con le comunità di utenti per creare servizi unici. Sfruttando le sue funzionalità modulari di programmazione è stato possibile giungere ad un livello di interoperabilità tra le piattaforme mai raggiunto. Funzionando in base ad algoritmi chiamati Smart Contracts, la Blockchain di Ethereum permette di svolgere operazioni finanziarie utente-utente senza intermediari. Con i servizi DeFi è possibile rimanere, a differenza di quel che accade con le comuni banche digitali, costantemente titolari delle proprie “chiavi private”: non si delega a nessuno la proprietà degli asset, persino nel momento in cui va processata una transazione crypto. Da qui il nome “Decentralised”.

Gli NFT sono dei certificati di proprietà registrati sulla blockchain. Tramite NFT vengono posseduti e scambiati sia oggetti digitali, tra cui opere d’arte, che fisici, come progetti immobiliari. Gli NFT che rappresentano asset digitali vengono solitamente utilizzati alla stregua di titoli soggetti alla speculazione nei relativi marcati, mentre quelli che rappresentano beni reali assumono funzioni contrattuali complesse, spesso in quanto ipoteche per prestiti. Entrambi gestiti da smart contracts.

Il Lugano Plan B di Michele Foletti

Alla luce di questa analisi fattuale potrebbe risultare piu chiaro l’intento del sindaco di Lugano Michele Foletti, che ha voluto stringere un legame con la comunità crypto, accordandosi pubblicamente il 3 marzo 2022 con Paolo Ardoino, Chief Technology Officer di Tether, una delle principali stablecoin (una specie di dollaro sintetico che viaggia sulla blockchain). L’unica cosa certa che si può prevedere è che le opinioni relative al Lugano Plan B, come è stato chiamato il progetto della città di diventare un Hub per startup blockchain, subiranno repentini cambiamenti di bandiera, secondando le oscillazioni dei prezzi sul mercato delle criptovalute. 

Relatore

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