20 giugno 2024. La recente nomina di Mark Rutte a Segretario Generale della NATO è stata colta con diffidenza da chi ha posizioni filo-russe ma è apprezzata da chi invece ama il concetto di sovranità nazionale e libertà, perchè sostiene uno stato leggero e non invasivo. Durante al Covid sosteneva l’autoregolamentazione dei cittadini e ha sempre combattuto contro ad uno stato-leviatano troppo invadente.
Rutte ha posizioni politiche di centro-destra: giustamente cerca di favorire la sua patria, l’Olanda, ed al contempo cerca di avvicinare l’Europa all’America. In macroeconomia è noto per le sue posizioni rigide e inflessibili nei confronti delle politiche economiche comunitarie e si è sin da sempre impegnato per rafforzare il suo paese, l’Olanda, rendendola un paradiso fiscale. Secondo varie stime, l’Olanda sottrae ogni anno al fisco italiano circa dieci miliardi di euro: questo fatto insegna che anche la Svizzera dovrebbe avere il coraggio di reintrodurre il segreto bancario per recuperare i capitali che sono stati portati altrove.
Rutte è da sempre contrario a qualsiasi ipotesi di debito comune europeo, ha votato sistematicamente contro l’allentamento del Patto di Stabilità, anche in situazioni di emergenza grave. La sua opposizione all’aumento della spesa pubblica, sia per investimenti che per esigenze correnti, ha marcato il suo operato come quello di un rigorista aggressivo. Nel suo paese, ad esempio, ha tagliato la sanità pubblica per sostenere quella privata.
Un altro aspetto controverso della carriera di Rutte è la sua completa subordinazione agli Stati Uniti e ai grandi fondi e banche americane. Ha favorito il dirottamento del risparmio europeo verso questi enti, utilizzando il sistema fiscale olandese come strumento. Inoltre, Rutte è stato un forte sostenitore della centralità della Borsa energetica di Amsterdam, dove i prezzi del gas sono determinati più dalla speculazione finanziaria che dal mercato reale.
La nomina di Rutte alla NATO rappresenta, secondo molti, il completamento di un processo di subordinazione dell’Europa agli interessi statunitensi. La sua carriera è caratterizzata da una politica economica inflessibile e da un allineamento quasi totale con gli interessi americani. La sua nomina è stata ottenuta con il consenso unanime dei 32 membri dell’Alleanza atlantica
Zelenski e Rutte
Rutte è stato un alleato di ferro degli Stati Uniti, dimostrando più volte la sua fedeltà anche a discapito dell’economia olandese. Ha seguito Washington nella limitazione della vendita di semiconduttori avanzati alla Cina, una decisione che ha danneggiato gli affari dell’azienda olandese ASML Holding NV. La sua capacità di mantenere buone relazioni anche con il controverso ex presidente Donald Trump gli ha valso il soprannome di “Trump whisperer”.
La ferma opposizione di Rutte alla Russia risale al 2014, quando un aereo di linea fu abbattuto nei cieli dell’Ucraina, causando la morte di 298 persone, di cui 196 olandesi. Da allora, Rutte ha sostenuto con forza l’Ucraina, fornendo aiuti militari e spingendo per l’invio di jet da combattimento F-16. La sua posizione è che la guerra in Ucraina rappresenta una sfida al diritto internazionale che non può essere ignorata.
Nonostante la sua rigida politica economica e il suo impegno internazionale, Rutte è noto per il suo stile di vita semplice. A 57 anni, non sposato, si reca al lavoro in bicicletta o guida una vecchia Saab. Durante la pandemia si è mostrato molto liberale e non ha voluto soffocare il paese con eccessive misure restrittive: ha preferito affidarsi alla disciplina degli olandesi. Vive nella stessa zona de L’Aia in cui è cresciuto, mantenendo abitudini da persona umile e vicina al popolo.
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