Dai successi iniziali alla catastrofe

Berlino. Alle 4 del mattino l’ambasciatore sovietico Dekanozov viene convocato alla Cancelleria del Reich. La stampa è presente. Joachim von Ribbentrop, ministro del Reich, legge la dichiarazione di guerra della Germania all’Unione Sovietica.

immagine Wiki commons (Bundesarchv) – https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/de/deed.en – Reparti corazzati tedeschi in Ucraina

Incomincia la più grande operazione militare della storia. Il suo nome è “operazione Barbarossa”. Il fronte si estende dal mar Baltico al mar Nero. I tedeschi schierano 146 divisioni, delle quali 19 corazzate. Le forze sovietiche sono superiori numericamente ma inferiori tecnicamente.

Alle 3:15 si apre un violento fuoco di sbarramento mentre alle 4:45 l’esercito nazista intraprende l’avanzata generale.

129 anni prima, il 23 giugno 1812, l’imperatore Napoleone aveva attraversato il fiume Njemen puntando su Mosca.

“Malgrado tutti i nostri sforzi per rispettare il patto (di non aggressione), ora (dopo l’attacco) mi sento di nuovo spiritualmente libero”. Questo il pensiero di Hitler, il cui significato è evidente. Germania e URSS furono “alleate” dal 24 agosto 1939 al 22 giugno 1941.

L’Operazione Barbarossa si concluse, dopo quattro anni di guerra terribile e perdite immense, con l’Armata Rossa accampata in una Berlino in rovine, il 1° maggio 1945. Il Führer, suicida con Eva, era morto il giorno prima.