Saddam Hussein fu scovato in un bunker, scavato per lo spazio di un solo uomo, con un rudimentale sistema di aerazione. Una fattoria fortemente recintata aveva attirato le attenzioni dei soldati.
Non fu sparato nemmeno un colpo, raccontó in seguito il generale Sanchez, capo della spedizione di soldati USA e ausiliari peshmerga curdi; l’operazione scattó all’ora locale 18, comprensiva del blitz americano di blocco dei guerriglieri iracheni; bombe e caccia bombardieri nell’operazione denominata “Furious Fire”.
600 soldati americani, guidati dal generale Ray Odierno, furono coloro che catturarono Saddam.
Saddam Hussein fu catturato alle ore 20.30, senza opporre resistenza.
Così l’ex rais, incarcerato, venne giustiziato tre anni dopo, il 30 dicembre 2006 alle 6 del mattino, previa la sentenza di un tribunale straordinario, con condanna per crimini contro l’umanità.
Il processo e la condanna a morte sono tutt’ora al centro di polemiche forse placate ma mai conclusesi.
Ucciso mediante impiccagione, fu filmato mentre moriva. La ripresa della sua condanna costò tuttavia la vita al reporter stesso, che si era nascosto una telecamera sotto il maglione per avere una lauta ricompensa, al costo della vita stessa.
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