“Il giusto che soffre e l’empio che gode”
Pensiero del Venerdì Santo
Oggi viviamo simbolicamente e con la fede religiosa che ciascuno ha molto, poco o niente del tutto, uno degli eventi chiave della civiltà cristiana: la Passione di Cristo, prima della sua Resurrezione. Gesù fu prima tradito, poi arrestato, interrogato, ritenuto innocente nel cuore di Ponzio Pilato. Poi, successivamente a istigazione della massa vociante, sottoposto a flagellazione, quindi confrontato a Barabba che era il peggiore dei criminali, incarcerato al posto di quest’ultimo, coronato di spine, coperto di sputi, schiaffeggiato, e alla fine consegnato ai carnefici perché fosse crocifisso.
Quante volte nel nostro mondo i buoni vengono trattati in modo analogo seppure con procedure sofisticate e adeguate a tempi più perfidi? Ora sembra che si vada oltre l’analogia, verso la replica reale. È un grande dramma, il più misterioso e doloroso e non solo nella nostra epoca. Fa parte di tutti i secoli: il giusto che soffre e l’empio che gode.
Franco Cavallero
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