Ospiti

Evita – “Tengo una sua foto sulla mia scrivania” – di Agostino Spataro

LETTERA AI COMPAGNI DE “LA CAMPORA” DI BUENOS AIRES

Care/i compagne/i, desidero manifestarvi piena solidarietà per la dura lotta che avete intrapreso a difesa delle conquiste sociali e di libertà del lavoratori e del popolo argentini conseguite negli ultimi 12 anni di governo progressista e di sinistra e oggi poste in discussione dai decreti d’urgenza del nuovo presidente di centro-destra.

Sapete che io non sono peronista ma comunista, tuttavia approvo molte delle scelte portate avanti dal vostro partito e movimento, ieri dal governo e oggi dall’opposizione. Così come vi dico che, in questi anni di frequentazione del vostro bellissimo Paese, attraverso la lettura e le testimonianze, ho visto emergere la figura carismatica di Evita Duarte che ammiro tantissimo per la sua umanità e sensibilità verso i più deboli, per la sua opera sociale e politica a favore dei poveri, degli emarginati, della classe operaia, delle donne spinte verso obiettivi di emancipazione, ecc.

Evita fu una personalità davvero straordinaria poiché, pur non ricoprendo incarichi di governo, divenne l’emblema di una certa fase della lotta popolare progressista in Argentina e continua a vivere nel ricordo dell’opinione pubblica argentina e internazionale.

Penso che l’esempio di Evita riuscirà a sopravvivere allo stesso peronismo.

A oltre 60 anni dalla sua precoce morte, lontano dall’odio dei suoi nemici e dalle passioni dei suoi fans, penso si debba analizzare, studiare (razionalmente, criticamente) l’opera sociale e politica di Evita per ri-collocarla nella nuova dimensione della lotta anticapitalista sud-americana e mondiale. Ovviamente, senza farne un feticcio ma uno dei principali riferimenti per i movimenti nazional-popolari, democratici e progressisti. Sono convinto che nella nuova prospettiva di lotta globale contro le oligarchie economiche e finanziarie un posto importante dovrebbero assumere anche i movimenti ispirati a un sano nazionalismo, popolare e democratico, nell’accezione gramsciana, poiché, oltre ai lavoratori, sono i popoli, le nazioni le prime vittime della strategia neo-liberista. Da tempo, nel mio piccolo, ho iniziato questa riflessione e in omaggio alla memoria di Evita tengo una sua foto sulla mia scrivania, accanto a quella di Enrico Berlinguer e dei miei genitori.

Vi lascio con i migliori Auguri per un nuovo Anno di pace, di solidarietà, per nuove vittorie.

Agostino Spataro

Relatore

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  • Ma è mai possibile che, dopo tutti i disastri che ha provocato il comunismo, il peronismo ed il populismo in generale, ci possano essere persone in grado di scrivere lettere come questa!! Evidentemente c'è ben poco da fare di fronte a persone che non vogliono vedere, non vogliono udire, non vogliono capire e non vogliono ragionare...

    • Perfettamente d’accordo (si fa per dire) con la sua analisi (sfpd) bipartisan… ma… ma ai vari disastri dei vari «ismi» da Lei citati, si dovrebbero aggiungere per correttezza investigativa pure quelli molto recenti dei capital…«ismi» neoliberisti… possiamo definirli così? Dico capitalismi perché ne esistono di varie seducenti sfaccettature più o meno disastrose. Di sicuro parrebbe che il costo del disastro “liberal” del 2008 abbia procurato agli stati europei un debito pubblico medio calcolabile in 20 pt del Pil. Una fattura, si calcola, dai 3 ai 6mila euro per cittadino europeo. Ancora adesso i pescecani di wallstreet (compresi i cassamalatari confederati) si lamentano degli “argini” costituzionali socialdemocratici dei Paesi dell'Europa continentale visti come un ostacolo alla completa glorificazione del capitale. Che ne dice?

      • Sono d'accordo con lei, infatti questi "capitalismi neoliberisti" - se proprio vuole sapere la mia - non li giudico per niente positivi: sono molto lontani da quello che potrebbe propriamente chiamarsi un "sistema di libero mercato misto (privato e pubblico, dove necessario)". Quello che abbiamo vissuto negli ultimi x anni sono piuttosto manifestazioni di un "mercantilismo corrotto" che ha favorito pochi potenti ed impoverito le masse, e tutto questo con la complicità dei governi (!).
        In quanto alla crisi de 2008 consiglio il film "Inside Job" che mostra tutte le porcherie dietro alla liberalizzazione finanziaria sfrenata e senza criteri.
        E l'aumento del debito pubblico dei paesi europei, credo che una buona parte si debba all'introduzione dell'euro, una mossa con la quale io con la mia cultura da economista, ormai non più del tutto aggiornata, non sono MAI stato d'accordo.
        E per ultimo sono del parere che la questione delle casse malati elvetiche comincia a rasentare lo SCANDALO: 1999-2015: inflazione accumulata = ca. +10% , indice premi casse malati = ca. +80%. Le casse malati stanno dissanguando gli affiliati...

        • Grazie per la cortese replica.
          Inside Job, a mio parere, fa parte di quell’ipotetica paletta di docufilm (The Corporation/Debtocracy/Full Social Jacket) che andrebbero proiettati e commentati nei ns licei. Almeno in quelli a indirizzo economico. Non chiedo di vederli passare sulle reti tv ufficiali. Il che sarebbe troppo pretendere. Buone Feste.

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