“Wir schaffen das!” scandiscono entusiasti in coro. Ma noi, il nostro Paese, la nostra società, siamo vicinissimi al punto di non ritorno.
Al contrario, che il delinquente straniero venga respinto e lo svizzero no, non può essere ritenuto discriminatorio. Ovviamente il cittadino svizzero non lo possiamo espellere, anche se lo volessimo (perché mai infatti gli Stati esteri dovrebbero accettare un cittadino svizzero da noi espulso?). Un cittadino estero, per contro, a mio modo di vedere è ovvio e naturale che possa essere espulso se ha commesso un reato. Ogni Paese dovrebbe essere responsabile dei propri “ressortissants” e, per quanto mi riguarda, non vi è un “diritto” universalistico a spostarsi dove ci pare e piace: occorre sempre rispettare le regole del Paese dove si va, ovvero ci si può andare solo se le leggi e la gente di quel Paese accettano di ospitarmi.
Quindi non vi è il diritto di migrare dove si vuole; forse gli utopisti internazionalisti come Rojic pensano che esista tale diritto. Per me non esiste. È una facoltà, quella di migrare, che è sempre subordinata ad alcune condizioni: le leggi sull’immigrazione del Paese ospitante, le necessità della sua economia, il dovere di integrarsi nel Paese ospitante e di provvedere al proprio sostentamento, ecc.. A maggior ragione, poi, nessuno ha il “diritto” di andare a delinquere dove più gli aggrada pretendendo – solo perchè ha abitato qualche anno lì – di non poter essere espulso nel suo Paese di provenienza…
Paolo Camillo Minotti
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Che bravo il Roic!
É come per il " diritto umanitario d'ingerenza" del buonista MSF e progressista (granchio a 4 zampe) "Protettore del Kosovo" KOUCHNER!
IL DIRITTO DI OGNUNO DI UCCIDERE CHI NON GLI PIACE...
come bombardare i civili di Belgrado.
Che bella e poetica mentalità.