Se vuoi la pace preparati alla guerra. Noto detto latino oggi di attualità. In Europa vi è la guerra tra la Russia e l’Ucraina, che ha il sostegno dell’UE.
Herfried Münkler nel recentissimo libro “Welt im Aufbruch”illustra tre quadri geopolitici atti ad impedire lo scoppio di guerre. Uno quello della presenza di un impero dalla potenza tale da dissuadere spiriti bellicosi. Una specie di poliziotto del mondo.
In un’altra ipotesi teorizza la presenza di tre blocchi politicidi peso che collaborano per mantenere l’ordine.
La terza alternativa si basa su un intreccio di vantaggiosiinteressi mercantilistici tra i diversi Paesi. Una ragnatela eintegrazione di scambi e produzioni commerciali che condizioni l’ordine politico e sconsigli la guerra.
Veniamo all’analisi della realtà dal punto di vista europeo. Alla fine della guerra (1945) si è instaurato un sistema bipolare originato dall’equilibrio conseguente allo scontro frontale tra due blocchi rappresentanti opposti valori e interessi (USA e URSS). La potenza (anche atomica) dei contendenti sconsigliava il ricorso alle armi.
La parte d’Europa libera dalla dittatura comunista, grazie alla protezione americana, ha costruito un ordine basatosugli interessi economici nell’ambito di regimi democratici escludendo l’ipotesi dello scontro bellico e aggiungendouna polizza di assicurazione denominata NATO.
Con la caduta del muro di Berlino (1989) e il dissolvimento dell’impero sovietico nei primi anni ’90 gli equilibri durati quasi mezzo secolo sono stati sconvolti. Diminuitol’interesse degli USA per l’Europa, modificata la funzione della NATO. I rapporti tra gli Stati europei e la Russia, con i satelliti di un tempo, profondamente mutati. Oggi l’Europa è divisa geopoliticamente in due dovendosi confrontare con la strategia putiniana di ricreare una grande Russia dai riflessi zaristi e con alleanze asiatiche.
L’Ucraina rappresenta la visione democratica europea che si oppone a quella autocratica e imperialista combattendo per conto di un’Europa non più capace di fare la guerra. Hail sostegno degli USA che non vogliono rinasca nei giochi del mondo un forte blocco sovietico.
Sto dalla parte degli aggrediti, ma non posso dimenticare gli errori politici commessi e l’insensibilità per la costruzione di nuove armonie, giudico lo scontro insanabile.
Nel contempo a livello mondiale gli equilibri sono scossi. Il sistema bipolare, ma anche i tempi della Pax e Lexamericana, sono superati e si è alla ricerca di nuovi poli ai quali ancorarsi.
Lo scontro per il primato tra USA e Cina è in atto. Nel giudizio viene ignorato un fattore che potrebbe essere influente. Una Cina in pesante calo demografico, con una popolazione che scenderebbe dagli attuali 1.400 milioni a800 milioni entro il 2100. In controtendenza gli USA,sfortunatamente condizionati da profondi contrasti interni, che vedono aumentare la popolazione. La contestazione per Taiwan potrebbe sfocarsi negli anni in una soluzione “simil-Hong Kong”. Resta l’incognita del passaggio ad un mondo multipolare e se ciò avverrà senza scontri bellici. Münkler ipotizza cinque poli per il futuro ordine mondiale: USA, Cina, India, Russia, UE.
Vi è una tesi che interpreta differentemente gli avvenimenti in corso.
È quella di uno scontro tra civiltà o meglio l’alleanza contro la civiltà occidentale rappresentata dagli USA, lacerati politicamente e socialmente, e da un’Europa esangue, indebolita e in grave ritardo tecnologico, con l’aggiunta di qualche alleato nel mondo asiatico.
Di fronte troviamo una composita/opportunistica alleanza costituita da civiltà diverse, cementata dall’avversione alla nostra di civiltà, desiderose di riscattarsi da presunte o effettive dominazioni passate.
Una comunanza tra una Cina, molto assertiva nelle sue visioni, un’India che vede la possibilità di un ruolo che l’intelligenza e numero della sua popolazione le permette di aspirare, le mire espansionistiche di un Medio Oriente, sostenute dalle disponibilità finanziarie e dalle aspirazioni di proselitismo della religione islamica (vedi Europa). Una guerra è già in corso con Israele, senza dimenticare gli atti di terrorismo. Naturale alleata la Russia per il suo assolutismo politico e l’apporto del suo contributo energetico.
Questo potente blocco antioccidentale, sia pure con qualche scontro territoriale tra Cina e India e due islamisminel mondo arabo (guerra nello Yemen), può creare una notevole attrazione per il Continente africano, pur se afflitto da scontri etnici e colpi di Stato, che nel 2050 metterà sul piatto della trattativa una popolazione di 2,5 miliardi in parte mussulmani. Pur se marginale non dimentichiamo l’antiamericanismo diffuso e l’antipatia per i “Gringo” del Sud America.
Quadro complesso e non di facile lettura, però cementato da interessi simili su temi attuali come quelli del clima,dove prevalgono le esigenze dello sviluppo economico, e dell’agricoltura modificata geneticamente legata alla necessità di sfamare miliardi di persone e una diversa concezione del potere politico.
Una realtà difficile per un Occidente indebolito anche da minoranze molto attive che avversano la propria cultura.
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