di Francesco Pontelli – Economista – 9 gennaio 2024 – il Nuovo giornale nazionale
È sempre molto difficile definire un valore umano e di conseguenza aspirare ad adottarlo nei propri comportamenti.
Si può trovare una legittima definizione personale espressa da ogni singolo cittadino per questo valore assai poco condiviso, per cui paradossalmente risulta molto più semplice definire quello che non sia decente rispetto a quello che possa essere considerato tale.
L’ Italia, si trova all’interno di una grave recessione economica, negata da mesi dai Ministri competenti, la cui più elementare manifestazione è data dalla frenata dell’aumento dell’inflazione. Una situazione che rende assolutamente ridicole le affermazioni di un ministro D’Urso che ha la spudoratezza di annoverarla invece questo rallentamento inflattivo come un proprio successo azzerando il concetto di Decenza in ambito politico economico ma soprattutto come espressione di valori umani.
Le risorse pubbliche sono ovviamente sempre insufficienti in relazione agli obbiettivi elettorali e programmatici tanto per un governo di centrosinistra che per uno di centrodestra. La risultante complessiva delle scelte operative politiche ed economiche attribuibili ad entrambi i due orientamenti politici hanno determinato negli ultimi trent’anni anni una riduzione del reddito disponibile degli italiani pari al -2,7%.
Una responsabilità diffusa che riguarda l’intera classe politica dirigente ed accademica, la quale può essere individuata come una volontà speculativa di raggiungere obiettivi privati fatti pagare alla comunità degli elettori.
Ma nell’ultima legge di bilancio si aggiunge nello specifico una ennesima dimostrazione del distacco totale tra alcuni ministri dalla realtà oggettiva soprattutto negli interessi ed aspettative dei cittadini come delle famiglie che va oltre ogni Decenza.
Quando un governo decide di portare l’IVA sul latte in polvere dal 5 al 10% l’Iva sul gas dal 5 al 22% in più abolendo le tariffe agevolate , quando sospende gli sconti sulle accise e aumenta i pedaggi autostradali ed autorizza l’aumento delle assicurazioni automobilistiche del +7,6% introducendo l’obbligatorietà dell’assicurazione di qualsiasi mezzo anche abbandonato in un garage, risponde ad una necessità a suo dire di far quadrare il bilancio (?) oppure come spesso si dice perché “ce lo chiede l’Europa (?)”? .
Ma contemporaneamente senza alcun ritegno riduce del -4,5%, i canoni delle concessioni balneari, allora con pieno merito entri nel perimetro della definizione dell’Indecenza. Questo volgare disvalore esprime o una totale ed assoluta incapacità di comprendere le vere priorità di chi si dovrebbe rappresentare e tutelare.
Oppure, e sarebbe ancora peggio, nasce da una supponenza e presunzione personale che inducono a non interessarsi assolutamente degli effetti delle proprie decisioni politiche ed economiche. In entrambi i casi queste espressioni ministeriale di esponenti di questa sottocultura rappresentano perfettamente quello che si intende per indecenza.