Focus

“Insieme si può” – Un progetto in Burkina Faso

Immagine dal Burkina Faso. Grande Moschea a Bobo Dioulasso

“Architecture is not only about building; it’s first of all about people!” Un brillante esempio di questo concetto emerge dal progetto “Insieme si può” dell’Associazione per il Sostegno agli Handicappati (A.S.H.), impegnata nella realizzazione di un centro di formazione per le persone disabili di Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso.

Nello specifico, il centro sarà costituito da tre spazi principali aventi tre funzioni ben distinte: formazione, amministrazione e accoglienza. Ognuno di questi (di circa 300mq), formati da 5 cupole ogivali riunite sotto un’unica canopy, sarà distribuito attorno ad un centro comune, una piazza en plein air protetta dalle chiome di tre grandi alberi già presenti sul sito.

L’attenzione al contesto locale e ai modi del vivere insieme della comunità hanno rappresentato il punto di partenza per la concezione del progetto. La sua elaborazione è stata scandita da diversi momenti d’incontro e di lavoro con i suoi futuri utenti, al fine di renderli partecipi durante l’intero iter progettuale.

Il progetto del centro è stato eseguito lo scorso anno da un neoarchitetto formatosi all’Accademia di Architettura di Mendrisio, Matteo Defendini, che quest’estate ritornerà in Burkina Faso per seguire l’avanzamento dei lavori. “Tra le varie esperienze ed attività svolte durante l’anno passato, l’inizio di questo progetto è stata per me il momento più significativo”, spiega Matteo Defendini: “I lavori in corso d’opera rappresentano per me un motivo di grande gioia e soddisfazione non tanto legato al cantiere in sé quanto alla speranza di uno sviluppo socio-culturale oltre che economico dell’area nel quale esso s’inserisce, fondato sull’educazione delle nuove generazioni”.

“In questo senso – prosegue Matteo – la foto relativa a quest’esperienza a cui sono più affezionato non è tanto legata all’immagine del centro che ho disegnato quanto piuttosto alle persone che lo vivranno, in particolare i più giovani. La loro serenità, semplicità e ricchezza di spirito hanno rappresentato per me una fonte d’ispirazione, riflessione ed apprendimento indimenticabile che spero riuscirò a condividere in futuro con tutte le persone che incontrerò sul mio percorso”.

Costanza Naguib

 

 

Relatore

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